Resident Evil 7

Resident Evil 7: pro e contro dei giochi Cloud su Switch

Chiariamo subito una cosa: Resident Evil 7 potrebbe girare tranquillamente su Switch. Un gioco del genere, con spazi chiusi e claustrofobici, pochi nemici a schermo, texture non dettagliatissime, gameplay lento, non avrebbe alcun problema sulla console Nintendo, soprattutto dopo aver visto le performance di Doom.
Suona strana perciò la decisione di Capcom di rendere disponibile Re7 (almeno per ora) solo via Cloud. Sembra dimostrare piuttosto per l’ennesima volta la poca voglia della software house giapponese di impegnarsi su Switch.

Detto questo, è importante considerare i possibili sviluppi di un precedente come questo di Resident Evil 7, in uscita su Switch in versione Cloud, almeno in Giappone.
Ma prima di tutto, cosa significa “versione Cloud”? Significa che il gioco non gira direttamente sulla console, ma su un PC dall’altra parte del mondo che interpreta i comandi che vengono impartiti su Switch e li restituisce a schermo in tempo (quasi) reale, il tutto previo una connessione a internet più che decente.

Cosa comporta questo? Che, nei luoghi in cui si ha a disposizione una connessione sufficiente, potenzialmente su Switch si potrebbe giocare qualunque cosa, dall’indie più leggero all’AAA più esoso di risorse.
Si tratta della stessa soluzione che avevano pensato gli sviluppatori dell’app Rainway, teoricamente ancora in programma per una release su Switch.

E tutto questo avverrebbe con un notevole risparmio sia da parte delle software house che dei giocatori. Infatti, basandoci sul prezzo di Resident Evil, i giochi in versione Cloud dovrebbero costare intorno ai 15€ contro i 50-60€ soliti.
Nota dolente di questo sistema: come già accade per i giochi digitali (anche se in questo caso in maniera camuffata), “acquistare” una versione Cloud di un gioco non rende l’acquirente padrone di nulla, ma semplicemente acquisisce il diritto di giocare al titolo per un periodo di tempo prestabilito, una sorta di affitto per intenderci. Nel caso di Resident Evil si tratta di 6 mesi, un tempo più che sufficiente per completare il gioco, a discapito tuttavia del fattore collezionistico. Una soluzione che potrebbe far felice molti, ma infelici coloro che amano ammirare la propria collezione in esposizione sullo scaffale.

C’è poi, come già detto, il problema delle connessioni a internet che, soprattutto in Italia, non sarebbero sempre sufficienti a gestire tale servizio. Per fortuna, almeno nel caso di Resident Evil, ci sarà la possibilità di provare il gioco gratuitamente per 15 minuti, un tempo sufficiente sia come demo del titolo sia per verificare la stabilità e la qualità della propria connessione.
Insomma, un servizio con luci e ombre, adatto ad una stretta (almeno in Italia) fascia di utenza, soprattutto se consideriamo al target medio della console: i giocatori portatili. Infatti questo sistema di Cloud andrebbe contro alla filosofia stessa di Switch, che, priva di connessione mobile, dovrebbe fare affidamento fuori dalle mura di casa alle reti wifi gratuite o eventualmente allo smartphone come router, con tutte le difficoltà del caso (velocità di connessione, stabilità, zona, ecc).

Il rischio principale di questo sistema? Che le software house si convincano, viste le difficoltà a livello di potenza e di memoria interna da parte di Switch, che convenga in futuro dedicarsi esclusivamente a versioni Cloud dei propri giochi, abbandonando di conseguenza versioni fisiche e digitali.
Una prospettiva decisamente allarmante.

E voi cosa ne pensate? Sperate che arrivino anche in Occidente versioni Cloud dei giochi più famosi o temete le varie difficoltà e ripercussioni che questa soluzione comporterebbe? Fatecelo sapere nei commenti.