Fear Effect Sedna

Fear Effect Sedna – Recensione

C’erano una volta Square Enix, Kiskstarter ed un team francese di nome Sushee: no, non è l’inizio di una barzelletta, ma il preludio ad un nuovo capitolo della serie Fear Effect. Nata nel 1999 su Playstation, la serie targata Kronos Digital Entertainement e pubblicata da Eidos riscosse un discreto successo, affermandosi come action-adventure di assoluto livello nel panorama videoludico. Il primo titolo intrecciava storie di tre mercenari, una Cina futuristica ed elementi soprannaturali. Il secondo, che mantenne intatto lo spirito del precedente, fu invece un vero e proprio prequel narrativo. Il terzo, ahimè, non vide mai la luce, frutto di attriti tra publisher e team di sviluppo che non furono mai risolti. Ed eccoci arrivare al 2016, quando dopo il benestare di Square Enix, il team francese ebbe il permesso di lanciare una campagna Kickstarter per sviluppare, finalmente, un nuovo capitolo. Dopo il successo della campagna e circa due anni di gestazione, ecco arrivare sugli scaffali (digitali) Fear Effect Sedna. Come sarà andata?

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L’origine del tutto…su Playstation

Effetto Paura…ma de che?!

Diciamolo subito e togliamoci il dente: Fear Effect Sedna è un’operazione nostalgia mal riuscita, sotto molti punti di vista e, adesso, vi diciamo anche il perché. Il gioco si posiziona tra gli action-adventure con elementi strategici e rpg e, in fin dei conti, non riesce a far bene nessuna delle tre cose. Si possono controllare fino a 4 personaggi gestendone le loro abilità ed avanzando di zona in zona sbaragliando nemici, e lo si può fare sostanzialmente in due modi: controllando il personaggio primario e lasciando i restanti all’IA, oppure utilizzando la pausa tattica ed impartire fino ad un massimo di 3 ordini ciascuno.

I problemi sono sostanzialmente due: se da una parte l’IA amica sfiora il ridicolo, la pausa tattica è spesso difficile da gestire, in quanto le reazioni dei nemici sono spesso imprevedibili e casuali. Risultato: ci troveremo spesso ad affrontare i nemici in maniera frontale consapevoli del fatto che non faranno poi molto per difendersi dai nostri attacchi. E questo è un vero peccato, poiché il gioco, di per sé, avrebbe da offrire meccaniche quantomeno interessanti: si potrà restare accovacciati per visualizzare aree da evitare per non essere individuati e sfruttare gli elementi ambientali per sfuggire ai nemici. Tutti questi elementi, però, vengono minati dalla scelta insensata di non inserire un salvataggio manuale in un gioco di questo tipo, portando spesso noia e frustrazione. I proiettili dell’arma primaria sono infiniti, mentre le capacità speciali hanno un numero limitato di utilizzi, comunque ricaricabili durante il gioco. Risultano invece divertenti le boss fight, che conferiscono una certa varietà al prodotto, e alquanto graditi i puzzle ambientali, che pur non raggiungendo mai picchi di eccellenza, spezzano il ritmo in maniera piacevole. A “rifinire” un gameplay quantomeno approssimativo, un level design che risulta essere davvero, davvero banale.

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La nuova impronta strategica

Altra nota dolente, purtroppo, è il comparto narrativo. Se nelle prime due ore di gioco la sceneggiatura sembra procedere nel verso giusto, con il passare del tempo viene lasciato spazio a dialoghi banali e scritti in maniera poco più che discreta, il tutto diretto in maniera davvero dimenticabile. Inoltre, non siamo purtroppo di fronte al miglior cell shading mai visto fino ad ora nelle cutscene. Ciliegina sulla torta, in senso negativo, un doppiaggio davvero non all’altezza della situazione, soprattutto per un gioco che vorrebbe fare di un certo tipo di narrazione il suo punto forte. Il titolo presenta una longevità poco elevata, considerando anche l’assenza di modalità aggiuntive. Tenendo conto della natura del titolo, non sarebbe stato poi così complicato proporre qualche contenuto extra al termine della portata principale.

Chiudiamo con quella che è, forse, la vera delusione dell’intero gioco. Il titolo della serie non è casuale e quel “Fear Effect” sta a rappresentare una meccanica ben precisa: difatti, attraverso un’indicatore su schermo, sarà possibile monitorare il battito cardiaco del nostro personaggio, che varierà a seconda delle situazioni, più o meno concitate. Sorprendentemente, però, le conseguenze di questi sbalzi psicologici e fisici non vengono minimamente percepiti in maniera chiara a livello di gioco, risultando così molto facili da ignorare.

Salviamo il salvabile

Come abbiamo già accennato, il comparto artistico delle cutscene non soddisfa in pieno, con un uso del cell shading molto dozzinale. Fortunatamente, però, l’aspetto tecnico del titolo durante le fasi di gioco non lascia per nulla a desiderare. Le ambientazioni e le atmosfere tipiche della serie sono riprodotte in maniera più che soddisfacente, garantendo un’ottima varietà negli ambienti. La colonna sonora non sfigura in un gioco che comunque, nel complesso, non brilla dal punto di vista artistico.

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Il materiale di partenza non era poi così malvagio…

Sarà per la prossima volta

Giocando in lungo e in largo Fear Effect Sedna, viene da dire una cosa solamente: che peccato! Il titolo del team francese Sushee non è riuscito a svecchiare una formula francamente stantia, né a proporre una formula nuova che potesse catturare un nuovo tipo di pubblico. Il risultato è stato quello di scontentare davvero un po’ tutti. Si nota, in generale, una certa fretta nello sviluppo, con meccaniche che forse, con un po’ più di tempo a disposizione, sarebbero state di maggiore supporto ad un gameplay troppo deficitario. Non si può non tenere conto, inoltre, di un comparto narrativo che delude e che resta per larghi tratti anonimo, lasciando in mano al giocatore un misero pugno di mosche. Insomma, se mai ci sarà un nuovo capito della serie Fear Effect, speriamo che Square Enix lo tratti in maniera più meritevole. Nel frattempo, forse, sarebbe stato il caso di lasciare riposare il titolo ancora un po’.

Fear Effect Sedna
Fear Effect Sedna – Recensione
PRO
Comparto artistico più che sufficiente
Alcune meccaniche di gameplay sono ben riuscite
CONTRO
Comparto narrativo sottotono
Doppiaggio dozzinale
Gameplay raffazzonato e confuso
Bassa longevità
5.5
Un'occasione mancata
  1. Uno dei giochi peggiori presenti su eshop, che peccato, io personalmente ho apprezzato tutto il comparto artistico, comprese le cut scene e l’ottima colonna sonora, ma il pessimo gameplay, i pessimi enigmi incomprensibili, livelli iper frustranti, insomma un disastro, sono bloccato al penultimo livello (5 ore scarse di gioco) e non so se vale la pena continuare a soffrire sinceramente. Sperando che Sushee riesca a combinare qualcosa di meglio con il remake dell’uno di prossima uscita.

    1. Quando fu annunciato questo Fear Effect Sedna pensavo che si trattasse del remake, ma poi si è rivelato un titolo mediocre che fa forza su un nome abbastanza importante del passato. Il remake in arrivo “dovrebbe” far dimenticare del tutto questo capitolo.

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