Coffin Dodgers

Coffin Dodgers – Recensione

Quando ho visto per la prima volta il trailer di Coffin Dodgers mi sono molto divertito ed esaltato. Il gioco sostanzialmente è il classico titolo di corse sulla falsariga di Mario Kart, ma costruito intorno ad una trama talmente demenziale e spassosa da invogliarmi a provare il gioco a tutti i costi. Vediamo se ne è valsa la pena…

Lo spoiler della trama è inevitabile ma alla fine si tratta di un gioco di corse, quindi non vi preoccupate, nulla verrà compromesso (se proprio non lo gradite, saltate questo paragrafo): La morte, rappresentata nella forma più comune, uno scheletro vestito con una tunica nera, un cappuccio e una falce in mano, fa la sua apparizione nella comunità di anziani Sunny Pines, rivelandosi di notte ad ognuno dei nostri sette attempati protagonisti e dichiarando l’intenzione di fare ritorno dopo tre giorni per mietere le loro anime. La sera successiva i nonnini si ritrovano per escogitare un piano ed allontanare la minaccia, ritenendosi ancora troppo giovani per lasciare questo mondo. Sfidano quindi la morte in una gara con gli scooter, non i classici motorini, bensì i poco sportiveggianti scooterini a quattro ruote per disabili e anziani! La ridicola idea diverte persino la morte, che accetta la sfida con una insolita stretta di mano. E fu cosi che i simpatici nonnini si misero al lavoro per modificare i loro improbabili bolidi, per quella che sarà la corsa della vita…

Ma il fumo viola è del Tristo Mietitore o semplice puzza di piedi?

Diciamoci la verità, chi non vorrebbe provare un gioco che si basa su una storia cosi demenziale? Eppure i toni umoristici non si limitano solo a questo, anche i nonnini sono in linea con la trama, sfruttando gli stereotipi più comuni, come l’ex pilota di aerei reduce della seconda guerra mondiale, uno scienziato pazzo, una ex modella, un allevatore di pecore, un ex motociclista di Harley Davidson e altri personaggi strambi dalle storie ridicole.

Il menu principale svela quelle che sono le poche modalità disponibili. Come giocatore singolo abbiamo le solite modalità storia, gara rapida e prova a tempo, affiancante da una modalità di nome Nonno pazzo, molto simile al celebre Crazy Taxi di Sega, senza però avvicinarsi al gioco nipponico in termini di divertimento, una modalità che anzi si rivela abbozzata e piazzata li a forza.

Le modalità multigiocatore si limitano al minimo sindacale, con una banale modalità esplora dove girare liberamente per Sunny Pines alla ricerca del proprio avversario per colpirlo o la ordinaria gara semplice. Tutte le modalità multigiocatore prevedono il solo uso dello schermo in split screen fino a quattro giocatori, compatibile con i joy-con separati ma non compatibile sfruttando gli schermi di due o più console in multiplayer locale. Non essendoci il multiplayer locale tra più console è inutile sperare in qualche funzione multiplayer online, semplicemente non esiste.

Coffin Dodgers
Ad ogni fine gara la morte ci delizierà con una sua dedica.

Ritorniamo quindi a parlare della modalità storia, quella che è la modalità fulcro sulla quale è stato realizzato Coffin Dodgers. I piloti su pista saranno sempre otto, ovvero i sette vecchietti più la personificazione della morte, anch’essa su un ridicolo scooter, che si sfideranno per quattro campionati, ognuno composto da tre gare. Ad ogni gara l’ultimo classificato cederà la propria vita alla morte, senza per questo rinunciare alla successive gare, dove si presenterà sotto forma di zombie.

Tutte le piste sono ambientate nella cittadina Sunny Pines, risultando abbastanza simili tra loro, tranne per qualche piccola variante sotterranea che ci catapulterà in situazioni totalmente in contrasto con la quiete cittadina. Con l’avanzare delle gare i tracciati si affolleranno di zombi, ufo e altre diavolerie senza alcun nesso logico.

Coffin Dodgers
Che vecchietti arzilli!

Le meccaniche di gioco sono molto semplici, limitandosi di fatto ad un accelera e spara, con scooter sempre troppo incollati al terreno e quindi capaci di percorrere qualsiasi curva incuranti della elevata velocità. Questo vale per tutti i personaggi che, da quanto abbiamo avuto modo di valutare, non sembra abbiano differenze sostanziali l’uno dall’altro, in termini di praticità e guida. L’unica eccezione va fatta per la morte, pilota sbloccabile dopo aver completato la modalità storia e decisamente il più veloce tra tutti.

Fortunatamente è presente un garage, dove spendere i soldi guadagnati in gara per potenziare il proprio bolide o modificarlo nell’estetica. D’altro canto, il gioco ci metterà difronte ad avversari con scooter sempre più performanti, costringendoci a ripetere più e più volte le stesse gare per guadagnare il denaro necessario per l’acquisto dei potenziamenti. E’ evidente come questo sia un sistema per intrattenere il videogiocatore il più a lungo possibile con contenuti che di norma si porterebbero a termine in meno di un paio d’ore.

In un gioco del genere però quello che più conta sono i power-up, che in Coffin Dodgers sono vari ma mal gestiti. Come di consueto, ogni percorso propone delle valigie da raccogliere e in genere il power-up ottenuto dovrebbe essere idoneo al nostro posizionamento in gara. Per esempio: se siamo primi dovrebbe fornirci delle armi di difesa, se siamo ultimi dovrebbe proporci le armi di attacco. In Coffin Dodgers questa meccanica non funziona quasi mai, dato che ci vengono assegnati dei power-up in modo casuale, senza tenere molto conto della nostra posizione in gara. Anche la velocità del nostro mezzo non sfrutta alcuna forma di handicap, per permetterci eventualmente di recuperare il distacco tra noi e gli avversari che ci precedono.

Coffin Dodgers
La vivace Sunny Pines diventa spettrale quando cala il sole…

Fino a qui, si potrebbe considerare Coffin Dodgers un gioco abbastanza sufficiente e sicuramente godibile per qualche serata con gli amici, ma a rovinare il tutto c’è un comparto tecnico troppo scadente. Graficamente il titolo sembra ereditare gli asset grafici di un gioco della generazione PS2 con la sola risoluzione incrementata, mentre il comparto audio anche se orecchiabile si limita a pochissimi brani. Nonostante tutto, non è questo che mina l’offerta complessiva del prodotto, segnato da un gameplay modesto. Il problema principale di Coffin Dodgers è la presenza massiccia di stuttering, tar l’altro presente anche sulle altre console, segno evidente che lo sviluppatore, Milky Tea Studios, non è stato in grado di risolvere il problema che affligge il suo gioco fin dal lancio. Un problema che per i più sensibili potrebbe essere la fonte di una emicrania! Fortunatamente il magico schermetto di Switch riesce comunque, anche questa volta, a mitigare i difetti, rendendo il gioco decisamente più godibile.

Coffin Dodgers
Riposa in pace Coffin Dodgers…

Non vogliamo essere cattivi, ma dopo aver testato Coffin Dodgers per svariate ore, la sensazione è quella di un gioco basato su una idea talmente demenziale da risultare quasi geniale, peccato però che gli sviluppatori non si siano dimostrati all’altezza della loro stessa idea. Si può sorvolare su un comparto tecnico non in linea con gli standard attuali, si può sorvolare su un gameplay comunque sufficientemente divertente, anche se poco rifinito, ma riproporre per l’ennesima volta un titolo afflitto da problemi tecnici è da considerare diabolico…

Coffin Dodgers
Coffin Dodgers – Recensione
PRO
L'idea alla base del gioco è spassosa
Multiplayer locale fino a quattro giocatori
Localizzato in italiano
CONTRO
Su TV lo stuttering mina il divertimento e fa venire mal di testa!
Multiplayer online assente
Multiplayer locale con due console assente
Comparto tecnico arretrato
5
Corri in pace