Dragon Quest Builders

Dragon Quest Builders – Recensione

Il primo titolo del mese di febbraio che merita di essere nominato tra le più importanti uscite, è senza ombra di dubbio Dragon Quest Builders. Il piccolo spin-off della storica saga videoludica, dopo essere apparso circa un anno fa su Playstation 3 (solo in Giappone), Playstation 4 e Playstation Vita, si appresta ad arrivare anche sulle nostre amate Nintendo Switch.

Quello che traspare a prima vista già della cover del gioco, è la classica ambientazione di Alefgard, il mondo tipico di Dragon Quest, abitato da bizzarri mostri frutto della matita di Akira Toriyama (famoso fumettista giapponese autore di manga come Dragon BallDr. Slump) e reinterpretato per l’occasione in chiave Minecraft. Non fate però l’errore di giudicarlo dalla copertina, Dragon Quest Builders non è uno dei soliti cloni alla Minecraft, bensì un gioco di ruolo a tutti gli effetti. Il mondo è vasto ed è composto da tanti cubetti, dove tutto è distruttibile, ricostruibile e trasformabile, esattamente come per il titolo di Mojang, però le similitudini si fermano qui.

Dragon Quest Builders casualmente ha un inizio abbastanza simile a quello di The Legend of Zelda: Breath of the Wild: il mondo di Alefgard è in rovina da tempo immemore per responsabilità del Dragonlord, il cattivo di turno che ha privato gli umani della capacità di costruire. Il nostro piccolo protagonista si risveglia da un lungo sonno, ravvivato dalla voce narrante di una dea, in un luogo che sembra essere una cripta. Fuori da quest’ultima e dopo una fase di tutorial ci ritroveremo con il compito e la responsabilità di ricostruire un intero regno, oltre a rianimare una civiltà ridotta quasi all’estinzione.

Dragon Quest Builders
Anche noi, come nella vita reale, abbiamo tirato su un condominio con materiali super economici.

Ad eccezione di pochissimi elementi, tutto quello che è presente in Alefgard è distruttibile e quindi riconducibile in forma di materie prime. Colpire un blocco di terra ci permetterà di raccoglierlo per poi successivamente costruire mura o intere stanze, allo stesso modo colpire un albero ci permetterà di ottenere il legno da cui sarà possibile creare semplici blocchi, oppure tentare combinazioni con altri materiali, per dare il via alla realizzazione di tantissimi altri oggetti via via sempre più complessi ed evoluti. Anche usare il giusto attrezzo avrà i suoi effetti, infatti colpire una pianta con un’arma, ci permetterà di raccoglierne i materiali (petali, foglie, frutti), mentre colpirla con una pala ci permetterà di recuperarla per poi piantarla altrove.

Dragon Quest Builders
Ti piace la biondina, vero porcellino?

La narrazione risulta sempre scanzonata con varie battute e punzecchiamenti tra i vari personaggi, ciononostante permette un’ottima progressione della storia, delle numerose quest e l’introduzione a nuovi oggetti, luoghi e materiali. Durante la ricostruzione di ognuna delle quattro città disponibili e completando le varie quest, si uniranno sempre più cittadini che, desiderosi di aiutarci, ci proporranno nuove attività o la costruzione di stanze o oggetti, generando così nuove quest e nuovi tasselli della storia.

A differenza della vita reale, in Dragon Quest Builders gli abusi edilizi non esistono, ogni edificio è vincolato da regole imprescindibili. La struttura alla Minecraft ci permetterà di lasciare blocchi sospesi per aria ignorando gravità e fisica, ma anche la semplice realizzazione di un muro necessita di precise regole per essere riconosciuto dal gioco, ovvero dovrà essere costituito da almeno due blocchi sovrapposti a partire dal suolo, altro esempio, tutti gli oggetti di arredamento posizionati ad una altezza superiore al secondo blocco, non saranno calcolati come elementi appartenenti alla stanza. Ogni stanza per essere riconosciuta o per differenziarsi dalle altre dovrà corrispondere a quanto previsto da una ricetta o addirittura essere federe a veri e propri progetti da stampare al suolo e realizzare con precisione.

Alla pari del crafting anche i combattimenti hanno un ruolo predominante nel gioco. Il protagonista principale è editabile a nostro piacimento al primo avvio, ma ci sarà ribadito più volte che non siamo degli eroi, quindi nessun super potere o nessun livello d’esperienza o abilità potenziabile. Le nostre capacità di difesa e di attacco nei combattimenti saranno legati alle sole prestazioni dell’equipaggiamento a nostra disposizione. Il bastone ricavato da un semplice ramo e il nostro vestito di stracci, lasceranno ben presto il posto ad armature, scudi ed armi di vario tipo.

Dragon Quest Builders
Qui si mette male…

Di tutto l’equipaggiamento trasportabile, ben cinque slot sono dedicati alle armi, che potranno essere richiamate in qualsiasi momento con la semplice pressione dei tasti “su” e “giù” della croce direzionale. Questo sarà fondamentale per scegliere al volo la giusta arma in base al nemico che ci si schiererà davanti. Il sistema di combattimento è abbastanza semplice, limitandosi ad un attacco base, direzionabile anche verso l’alto o verso il basso mediante i tasti dorsali (o i grilletti), un attacco caricato e la propria abilità nello schivare gli attacchi dell’avversario, cercando di indietreggiare o di avanzare nei momenti giusti.

Ogni città rappresenta un nuovo capitolo, ed iniziare un nuovo capitolo equivale a perdere tutti gli oggetti accumulati, armi comprese, mantenendo solo le ricette di costruzione. La prima volta che subirete tale trattamento, sarà inevitabile la sensazione di amaro in bocca, però ritrovarsi catapultati in una nuova avventura, con nuovi mostriciattoli da annientare e nuove ambientazioni totalmente differenti, vi farà dimenticare velocemente il rimpianto iniziale per tutto quel lavoro “apparentemente” andato perso. Al completamento di ogni capitolo vi saranno svelati tutti gli obbiettivi, alcuni di questi sicuramente vi stupiranno, elencandovi situazioni o mostri che nonostante le tante ore di esplorazione molto probabilmente non troverete alla prima run. Soluzione di sicuro interesse per tutti i completisti, amanti delle sfide che si concludono solo con un 100%.

Dragon Quest Builders
Dopo qualche vecchio scarpone, ecco qualcosa di buono.

Ultimo aggiornamento: 2023-12-27 at 12:20

Presente anche una modalità di costruzione libera, denominata Terra Incognita, sbloccabile dopo aver completato il primo capitolo e in cui poter accedere alla modalità online. Purtroppo non si tratta di una vera modalità multiplayer, ma nella sola condivisione delle vostre realizzazioni architettoniche, che appariranno nella modalità costruzione libera dei vostri amici.

Lato tecnico le soluzioni a cubettoni (alla Minecraft) non richiedono mai grosse pretese come risorse hardware, tuttavia più che parlare della curata e pucciosa grafica super deformed, è curioso scoprire come il motore grafico di Dragon Quest Builders si basi sul PhyreEngine, un motore realizzato dalla rivale Sony, ma che grazie alla distribuzione totalmente gratuita per tutti gli sviluppatori, ha permesso la realizzazione di giochi su numerosissime piattaforme, mobile compreso.

Ultimo aggiornamento: 2023-12-27 at 12:20

Parlando strettamente di numeri, Dragon Quest Builders in modalità docked gira ad una risoluzione di 720p con 60 fps, stabili ma non stabilissimi, garantendo in ogni caso un’ottima resa, mentre in modalità portatile la risoluzione resta 720p con una fluidità delle immagini che scende a 30 fps stabili. Il piccolo schermo di Switch ha dimostrato più volte come i 30 fps non siano mai un problema e infatti in modalità portatile il gioco si presenta godibilissimo come su TV, con addirittura una pulizia delle immagini superiore, merito della risoluzione nativa dello schermo che elimina del tutto l’aliasing. Bisogna comunque sottolineare come tra modalità docked e modalità portatile esista una certa differenza a favore della prima, differenza che comprende la distanza visiva e la presenza delle ombre, fattori comunque riscontrabili solo da un occhio molto attento. Le musiche riprendono quelle della serie originale Dragon Quest, ovvero quella celebre colonna sonora che porta la pesantissima firma di Kōichi Sugiyama. Detto questo, risulta superfluo aggiungere altro.

Tra le curiosità tecniche non si può fare a meno che segnalare il peso di soli 809Mb, un valore sorprendentemente irrisorio per un titolo odierno e dalla durata di tantissime ore (oltre le 80 ore). Un peso del genere vi farà sembrare enorme la capacità di 32Gb di Switch e forse questo potrebbe fare la differenza tra l’acquisto della copia digitale o retail.

In conclusione, vi diciamo in tutta tranquillità che Dragon Quest Builders è un piccolo gioiellino, uno spin-off capace di riproporre buona parte dell’essenza di una serie straordinaria e mixarla con la formula sandbox tipica dell’altrettanto celebre Minecraft, riproducendo estremamente bene entrambe le tipologie. Seguire passo dopo passo quanto offertoci dalla storia o buttarsi all’esplorazione di un mondo cubettoso o ancora dedicarsi alla costruzione di articolate opere architettoniche, offrirà a tutti sempre e comunque quell’esperienza appagante capace di far scorrere piacevolmente le ore.

Dragon Quest Builders
Dragon Quest Builders – Recensione
PRO
Tecnicamente bello da vedere e da ascoltare
Appagante e molto longevo
Le atmosfere restano quelle di Dragon Quest
Si presta benissimo per sessioni lontane dalla TV
CONTRO
Telecamera non perfetta negli spazi ristretti
Multiplayer assente
8.8
Un gioiellino