Dandara

Dandara – Recensione

Se sbirciate nella lista delle nostre recensioni, o direttamente nel Nintendo Switch eShop, noterete come gli indie in stile pixel art siano la tendenza del momento. Tendenza che, tocca ammetterlo, non sempre corrisponde a una notevole quantità di produzioni di valore. Se a questo aggiungiamo un abuso più o meno lecito del termine “metroidvania” capirete quanto stia diventando sempre più difficile dare fiducia a titoli che fanno dei richiami delle vecchie glorie del passato i loro punti di forza. Anche per noi recensori sta diventando sempre più complesso “convincere” voi lettori di quanto sia importante non fermarsi alle apparenze e dare fiducia a progetti che si sono dimostrati, in fase di testing, validi e colmi di passione. E’ per questo che oggi mi viene incontro Dandara, titolo che ha colpito la mia attenzione fin dal suo annuncio grazie ad una formula di gameplay innovativa capace di stimolare i riflessi del giocatore “obbligandolo” a procedere con un approccio ragionato. Inutile negarlo: per il sottoscritto è stato amore a prima vista; Il mio primo impatto con Dandara è stato letteralmente “WOW”! Ed è per questo che fin da ora vi avverto che, se amate il genere e vi piace mettervi alla prova in situazioni estremamente impegnative, probabilmente a fine lettura dovrete metterete mano al vostro portafogli. Ma non preoccupatevi, il nuovo gioiellino dei DUE ragazzi di Long Hat House ci viene offerto splendente in ogni sua componente meritando senza ombra di dubbio il prezzo del biglietto, fissato agli ormai canonici €14,99.

E’ sufficiente soffermarsi sul menù di gioco per capire il potenziale di Dandara. Una colonna sonora che già dalla prima nota entra di prepotenza nella nostra mente e ci rassicura saper essere sufficientemente discreta da riuscire ad accompagnarci all’avventura senza mai farci perdere la concentrazione sull’azione, uno stile grafico retrò ma sufficientemente dettagliato e capace di seguire i canoni moderni di design grazie ad un sapiente utilizzo della palette di colori e delle animazioni (sublimi) della nostra eroina. Se devo fare un paragone diretto, senza paura di essere smentito, avviando il gioco per la prima volta ho rievocato in me le sensazioni di quel lontano novembre 2014 in cui sul mio adorato WiiU un ben più giovane Sisko partiva all’avventura in compagnia di Shovel Knight… Sappiamo tutti poi com’è finita!

Dandara
Non so voi, ma io sento profumo di cavaliere. Un cavaliere blu con una pala!

Un tempo il Salt godeva di una splendida pace. Creazione e Intento si fusero insieme in apprendimento e crescita. Ma, come un cancro, crebbe un’idea dorata. L’equilibrio si spezzò, e l’oppressione giunse. Ma poi… Dalla culla della creazione. E’ sorta una nuova speranza!

Questo l’incipit narrativo che ci introduce alla nostra protagonista, ed al motivo per cui il suo spirito guerriero ci guiderà in questa folle impresa. E ad essere sincero se cercate un esperienza story driven sono obbligato a fermare fin da ora i vostri entusiasmi, in quanto oltre qualche breve dialogo con alcuni personaggi chiave non assisteremo ad alcun elemento che possa essere considerato parte integrante di una vera e propria trama. Quello che é importante sottolineare, invece, è la forte influenza della storia della leggendaria eroina afro-americana Dandara, alla quale dobbiamo sia il nome del gioco sia il design della dolce protagonista, che nel XXVII secolo dedicò la sua vita a lottare per la libertà del suo popolo, ridotto in schiavitù dai conquistatori europei. Una storia forte, insomma, da leggere tra i pixel di questa meravigliosa opera videoludica. Ma non abbiate paura della mancanza di componenti narrative esplicite, i veri punti di forza del gioco si celano dietro a caratteristiche ben più stimolanti e che sapranno regalare più di un momento di soddisfazione al giocatore disposto ad accettare la sfida lanciata dagli sviluppatori.

Dandara
Il mondo di gioco è ispirato, e non perde mai occasione per ricordarci che con lui non si scherza…

Dandara: una giovane donna di colore, caratterizzata da una folta chioma di capelli ricci e da una inseparabile sciarpa gialla, è dotata di un’abilità particolare attorno alla quale è focalizzato l’intero sistema di gameplay. Contrariamente a quanto avviene solitamente, la protagonista non è in grado – e mai lo sarà – di camminare liberamente lungo le varie stanze che vanno a formare la vastissima mappa di gioco. Il nostro avanzamento infatti sarà vincolato ad alcune regole dettate dal pianeta Salt, luogo nel quale si svolge il racconto. La donna potrà procedere solamente proiettandosi su determinate porzioni delle pareti che andranno a costituire i vari livelli, schizzando da una superficie all’altra in rapidissima successione come se le estremità dei suoi arti fossero dotate di potentissime ventose. A livello pratico questo comporta dei vincoli sulla lettura degli stage e, soprattutto, sul modo in cui il giocatore è in grado di interagire con l’ambiente circostante. Se da un lato veniamo interamente privati della libertà movimento, dall’altro ritroviamo enfatizzata quella che è l’azione di gioco, attraverso un ping pong infinito di balzi nel disperato tentativo di raggiungere le numerosissime porte che collegano le varie sezioni dell’intricato dedalo che ci ospiterà durante la decina di ore che separano il tutorial iniziale dal temibilissimo boss finale.

Il sistema di controllo, contrariamente a quanto si potrebbe pensare senza avere il gioco tra le mani, è estremamente semplice da padroneggiare. Attraverso l’analogico sinistro potremo gestire un puntatore che, ruotando a 360 gradi ci permetterà di decidere in ogni momento la direzione verso la quale Dandara è in grado di effettuare un balzo o attaccare i nemici mediante un attacco caricato. Come già anticipato, però, non saremo in grado di raggiungere qualsiasi superficie ma potremo atterrare solamente in zone predefinite, rappresentate da evidentissime scie di purissimo sale bianco. Per facilitare il tutto ci viene in soccorso un sistema di aggancio che ci permette di ancorare il nostro punto di atterraggio anche laddove il puntatore esca oltre una delle estremità delle zone adibite al salto, una vera manna dal cielo che ci permetterà – una volta presa la dovuta confidenza – di schizzare da una parte all’altra delle stanze con estrema naturalezza.

E’ interessante segnalare come la versione Switch supporti anche i controlli touch della console, soluzione che però ho trovato meno intuitiva rispetto all’utilizzo dell’analogico e che, dunque, sconsiglio alla maggior parte dei giocatori.

Dandara
I pochi personaggi che incontreremo sapranno aiutarci ed inquietarci in egual misura. Un design degno delle storie che ci andranno a raccontare.

Fatte queste doverose premesse, si potrebbe essere portati a pensare che Dandara sia un titolo spensierato e con un livello di difficoltà pressoché inesistente, complice anche la copertina di questa recensione che ritrae la protagonista volteggiare amorevolmente a mezz’aria… Niente di più sbagliato!

Già avendo a che fare con la prima area di gioco è chiaro come l’asticella della difficoltà tenda ad innalzarsi molto rapidamente, obbligandoci spesso a pianificare i nostri attacchi nel più breve tempo possibile. I nemici godranno del privilegio di muoversi liberamente, seguendoci ed attaccandoci senza pietà ogni volta che ne avranno la possibilità. Sarà nostra cura provvedere alla completa eliminazione di ogni forma ostile prima di proseguire, per evitare di ritrovarsi in situazioni critiche – per niente rare – nelle quali la protagonista venga letteralmente accerchiata e fatta fuori dai movimenti totalmente imprevedibili dei nemici. L’abbattimento dei vari mostriciattoli non è fine a sé stessa, ma ci permetterà di ottenere una quantità di cristalli di sale da spendere in cambio di potenziamenti vari all’interno dei rarissimi campeggi che fungono, tra le tante funzioni, anche da checkpoint dai quali ripartire ad ogni nostra morte.

La punizione per i nostri fallimenti non sarà solo quella di dover ripartire in punti della mappa potenzialmente distanti rispetto a dove eravamo faticosamente arrivati, ma ci priverà di tutti i cristalli non ancora spesi. Sarà nostra cura raggiungere indenni il punto della nostra ultima morte per recuperare la nostra stessa anima e con essa il perduto bottino, a patto di non soccombere ulteriormente durante il tragitto.

Dandara
Davanti a noi possiamo ritrovare la testimonianza del nostro precedente fallimento, ed un ricco bottino felicemente ritrovato!

Il gameplay di Dandara riesce a mantenersi puro anche di fronte ad una componente metroidvania che sblocca l’accesso alle varie zone solamente attraverso abilità ottenute dialogando con alcuni NPC che, però, non influenzano in alcun modo il sistema di combattimento. La dimensione della mappa di gioco è generosa, con aree vaste e che stimolano la loro esplorazione nonostante tendano a risultare a volte dispersive. La cura maniacale degli sviluppatori è apprezzabile anche notando come questi abbiano deciso di assegnare a ciascuna stanza un nome che la rappresenti; elemento sicuramente trascurabile, ma che denota il grande amore che i creatori hanno riposto in ogni piccolo particolare.

Dandara
La mappa di gioco, seppure di facile esplorazione, a volte tende ad essere criptica e di difficile interpretazione!

Nonostante tutti questi elogi, Dandara non può sottrarsi a qualche innocente critica da parte del sottoscritto. Innanzitutto la mappa di gioco a volte risulta estremamente criptica e di difficile interpretazione. In più di un’occasione le stanze che attraverseremo ruoteranno di 90 gradi per facilitarci il loro attraversamento, operazione che non viene invece riprodotta nella mappa – causando brevi momenti di disorientamento durante le fasi puramente esplorative. Come se non bastasse, accedendo al menù dedicato, il gioco non va in pausa e l’azione prosegue senza pietà. Questo introduce, in maniera piuttosto subdola, una componente di trial and error che può essere gestita solamente avanzando con la piena consapevolezza su quella che è la struttura dell’ambiente circostante, ottenibile solo dopo aver visitato almeno una volta ciascuna delle stanze. La mappa non smette di essere criticata anche laddove andiamo ad evidenziare la presenza di numerosi collezionabili che, non venendo tracciati in alcun modo dopo il nostro passaggio, finiranno per finire nel dimenticatoio e raccolti solamente dai giocatori disposti a ripercorrere, stanza dopo stanza, l’intero percorso.

Anche il level design, sublime in ogni sua forma, tende a vacillare nel pre-finale. Prima di quella che possiamo considerare l’ultima area esplorabile all’interno della quale sarà possibile affrontare la godibilissima boss fight finale, saremo richiamati ad esplorare una sorta di dedalo parallelo all’interno di una mappa di impossibile lettura. Immaginate un percorso, assolutamente non lineare, nel quale se imboccate la direzione sbagliata potreste ritrovarvi nel punto di partenza; ora immaginate che ad ogni stanza avrete la possibilità di scegliere 5-6 uscite senza alcun indizio su quale potrebbe essere quella che vi porterà a destinazione. Non è la fine del mondo, sia chiaro, ma dopo oltre 5 ore di esplorazione perfettamente calibrata è facile rimanere spiazzati e farsi prendere dallo sconforto. Fortunatamente superata questa fase il titolo decolla nelle battute finali grazie all’ultima ispiratissima (e complicatissima) zona.

Dandara
Le possibilità di sopravvivenza di Dandara saranno completamente nelle nostre mani. Potenziando gli aspetti giusti potremo personalizzare la nostra esperienza di gioco!

Dandara è l’ennesima gemma che ci viene donata dal Nintendo Switch eShop. Un titolo crudele quanto romantico, capace di regalare momenti di soddisfazione al giocatore disposto a mettersi alla prova con un titolo dal gameplay tutt’altro che canonico. Se deciderete di acquistarlo, ed il mio consiglio è di farlo seduta stante, verrete catturati da un’atmosfera che trasuda impegno e passione, e anche tanto orgoglio da parte dei due giovani ragazzi che hanno deciso di dare vita a questo meraviglioso progetto. Un ringraziamento va dunque a Long Hat House, e a Raw Fury che per prima ha creduto in loro assistendo la software house nella pubblicazione del titolo non solo su Nintendo Switch ma anche su Steam e sulle altre piattaforme.

Dandara
Dandara – Recensione
PRO
Colonna sonora di alta qualità
Grafica ed animazioni splendide
Gameplay solido ed innovativo
CONTRO
Mappa di difficile interpretazione
Controlli touch meno intuitivi
Level design che vacilla nel pre-finale
8.1
Dàndara o Dandàra, questo è il problema!