UnEpic

UnEpic – Recensione

Chi ha giocato almeno una volta al gioco da tavolo Dungeons & Dragons si sarà sicuramente immedesimato per qualche istante nel suo fantastico mondo fantasy. Peccato non aver avuto a portata di mano un accendino e non essere stato sbronzo come Daniel. Il motivo? Ve lo racconta UnEpic!

La storia di UnEpic parte proprio con un gruppo di amici che giocano a Dungeons & Dragons, tra questi c’è Daniel, forse il meno esperto del gruppo, tant’è vero che nel suo turno tenta ingenuamente di scagliare una freccia a uno scheletro. Dopo qualche sessione e qualche birra di troppo, Daniel si prende una pausa pipì, ma mentre è in bagno accade qualcosa d’inaspettato: la luce improvvisamente si spegne, le pareti diventano ruvide e Daniel, non riconoscendo più il luogo dove si trova, si affida al suo accendino, che gli rivelerà di essere in un immenso castello medievale, il castello di Harnakon.

Dopo qualche passo, appare dalle tenebre uno scheletro sul pavimento. Daniel, non credendo più ai suoi occhi, ipotizza di essere vittima di allucinazioni causate dalla sbronza o da qualche tipo di droga somministratogli per scherzo dai suoi amici. Pertanto, abbina lo scheletro sul pavimento, alla nonna di uno dei suoi amici mentre schiaccia una pennichella e, spinto dalla curiosità, si avvicina per controllare facendo inavvertitamente scattare una trappola mortale. Daniel, da perfetto incosciente, si esalta definendo quello che sta vivendo una vera “figata”, pensando che sia tutto frutto della sua immaginazione e quindi credendo di poter essere il giocatore del suo stesso gioco di ruolo immaginario.

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Le citazioni cinematografiche si sprecano in divertenti battute.

Proseguendo per qualche stanza, incontreremo un misterioso spirito antico, che cercherà d’impossessarsi dell’anima di Daniel, senza però riuscirci a causa della mancanza di fede, elemento necessario allo spirito per prenderne il possesso.

In compagnia di questo indesiderato ospite, intrappolato nel corpo di Danial, proseguiremo l’avventura tra varie battute e punzecchiamenti tra i due, con numerose citazioni videoludiche e cinematografiche del tutto nonsense e ricche di umorismo.

UnEpic è una sapiente combinazione tra platform e gioco di ruolo, ispirato allo stile Hardcore NES e realizzato interamente da un unico sviluppatore, Francisco Téllez de Meneses, che si è dedicato allo sviluppo per due anni concedendo il suo tempo libero alla programmazione.

La componente GDR è predominante, infatti Daniel eliminando i nemici incrementerà una barra esperienza e al raggiungimento di un nuovo livello si avranno a disposizione dei nuovi punti abilità da spendere come meglio si crede. Sarà quindi possibile trasformare Daniel in un guerriero esperto nell’uso di asce e spade o in un grande mago capace di padroneggiare potenti magie… o in alternativa un misto dai due senza però eccellere in alcuna tipologia di armi o magie.

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Oltre ai vari goblin Daniel avrà a che fare anche con giganteschi Boss.

I combattimenti, per quanto semplici nelle loro esecuzioni, si dimostrano sempre gratificanti, infatti il gioco ci metterà spesso nella situazione di dover scegliere l’arma più efficacie rispetto al nemico che si paleserà davanti a noi. In queste situazioni il gioco si dimostra molto ben strutturato, con una serie di combinazioni di tasti, da noi programmate e sempre visibili nella parte bassa della schermo, che ci permetteranno di equipaggiare al volo la giusta arma senza la necessità di passare dal menù. Stesso discorso vale anche per le pozioni, le bacchette magiche, “gli aiutanti” e qualsiasi altro oggetto disponibile nel nostro inventario.

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Considerati i precedenti, questo è un suggerimento molto saggio…

Il castello di Harnakon è pieno zeppo di nemici, tra questi però trovano posto anche degli PNG (personaggi non giocanti), distinti tra venditori e cuochi: i venditori uomini ci permetteranno d’acquistare armi, armature, frecce o oggetti vari; i venditori donna ci proporranno magie e pergamene; mentre i cuochi delle ricette con le quali creare pozioni dai vari effetti. Non a caso nel castello sono presenti delle stanze dedicate alla cucina, con tanto di calderone dove mescolare e cucinare i vari materiali in base alle ricette in nostro possesso. Le pozioni che otterremo dalle ricette ci permetteranno di curare il nostro stato di salute, ma finiranno anche aiutarci nei combattimenti, mettendoci in condizione di resistere meglio a veleni e magie, come anche di scovare le trappole nascoste nelle varie stanze.

In UnEpic è presente anche un importante fattore di esplorazione. Ogni stanza del castello è quasi sempre al buio e toccherà a noi accendere tutte le torce presenti per illuminare gli spazi. Anche questo tipo di soluzione si rivela molto curata, infatti non solo ci sarà utile nelle “numerose” situazioni di backtracking, permettendoci di scovare più facilmente i nemici che riappariranno, ma anche aggiornandoci sulla completa esplorazione della sezione del castello. Capiterà spesso che all’accensione dell’ennesima torcia udiremo un suono, questo sta ad indicare che quella sezione è stata totalmente esplorata, e verrà mostrata sulla mappa con un riquadro colorato al suo interno, in caso contrario vorrà dire che c’è ancora qualcosa da visitare, come una stanza ben nascosta o un passaggio segreto.

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Le nostre esplorazioni andranno ben oltre il castello, tra sotterranei, fogne e miniere.

A livello di longevità il gioco si rivela più lungo del previsto. Il castello di Harnakon è immenso e le cose da fare non mancano mai, inoltre sono presenti più livelli di difficoltà, rendendo il gioco fruibile a qualsiasi tipologia di videogiocatore.

Dal punto di vista tecnico si viene facilmente tratti in inganno. Sicuramente vi sarà capitato di sentire o leggere la frase: La grafica non è tutto”. Beh, UnEpic rappresenta alla perfezione il senso di questa frase. Il gioco è decisamente povero a livello tecnico, con una grafica che ricorda molto l’era 8bit, dove i gradevoli effetti d’illuminazione delle torce non fanno poi molto la differenza a causa, sopratutto, di una particolare impostazione della visuale, che molto probabilmente su una TV dalle dimensioni ridotte vi metterà in difficoltà nel distinguere i nemici e gli elementi più piccoli. Anche sul piccolo schermo di Switch il nostro Daniel risulterà minuscolo in visuale completa, mentre con la visuale zoommata la situazione cambia decisamente, rendendo il gioco godibile su qualsiasi schermo.

Il comparto audio è appena che sufficiente, con musiche classiche e orecchiabili, che però finiscono per risultare troppo ripetitive quando si raggiungono le fasi avanzate del gioco.

Nota di merito va data alla localizzazione in italiano che, nonostante qualche piccola imperfezione causata dalla presenza di qualche testo sfuggito al traduttore, dimostra la buona volontà di una software house così piccola.

In conclusione, UnEpic si è dimostrato una sorpresa, una piccola perla celata dietro una grafica per nulla accattivante. Realizzato da un singolo sviluppatore che da solo è riuscito a dar vita a un mondo fantastico, ricco di umorismo, scoperta e divertimento. Se amate i GDR o se semplicemente vi ha incuriosito questa recensione, non esitate oltre, UnEpic è un gioco che merita i 220Mb richiesti per l’installazione sulla vostra Nintendo Switch.

UnEpic
UnEpic – Recensione
PRO
Componente GDR ben strutturata.
Ironico e affascinante.
Un piccolo capolavoro per i videogiocatori di vecchia data...
CONTRO
...meno per i più giovani che non coglieranno il senso di molte battute.
Anche se sviluppato da una singola persona, graficamente si poteva fare di più.
8
Quando la grafica non è tutto