Teslagrad

Teslagrad – Recensione

Che Nintendo Switch abbia spodestato il PC come migliore piattaforma per i giochi indipendenti è un qualcosa che si concretizza giorno dopo giorno. Non è un caso che in questi ultimi mesi, sulla piccola console ibrida, ci siano nuovi rilasci a cadenza quasi giornaliera. A questo trend, i ragazzi Norvegesi di Rain Games non hanno voluto rinunciare, riproponendo Teslagrad, ovvero la loro primissima produzione videoludica.

Personalmente Teslagrad non è una novità, già in passato ho avuto la possibilità di giocarci su Wii U e di recensirlo nei primi mesi del 2015. Vediamo quindi se il porting su Switch sarà all’altezza e se a distanza di quasi tre anni il gioco saprà farsi ancora apprezzare.

In Teslagrad saremo catapultati in un paese sovietico immaginario, in un periodo storico altrettanto di fantasia, dove prende forma un evidente contrasto tra quelli che potrebbero essere i primi anni dell’umanità con l’utilizzo dell’energia elettrica e la presenza di piccoli robot con una IA poco sofisticata.

Nei panni di un piccolo giovane eroe, ci avventureremo da subito in un ambiente ostile, senza alcun minimo tutorial iniziale. Non che sia difficile intuire i controlli base di un platform 2D, dove ci si muove con la croce direzionale (o analogico di sinistra) e si salta utilizzando un tasto.

Teslagrad
Cera una volta un giovane ragazzo che…

La breve narrazione presente nel gioco, viene proposta solo in forma illustrata, evitando qualsiasi dialogo o testo. Tutto ha inizio con un uomo che affida un bimbo in fasce ad una donna, che se ne prenderà cura crescendolo nella propria abitazione. Le stagioni e il tempo passano e con esso anche la tranquillità del paese. Un giorno, degli uomini con divise sovietiche fanno irruzione nella casa della donna, che temendo il peggio mette in fuga quel bimbo ormai ragazzino, dalla porta sul retro. Proprio nei panni del ragazzino il gioco ci costringerà già da subito a correre a perdifiato, in fuga da omoni con chissà quali cattive intenzioni, saltando da un tetto all’altro e scavalcando i vari ostacoli tra camini e superfici scoscese, mentre una pioggia incessante fa da cornice alla città di Teslagrad presente sullo sfondo. La nostra fuga avrà termine raggiunto il castello della città, nel quale resteremo intrappolati e dal quale dovremo farci strada tra pericoli e enigmi per trovare una via d’uscita.

La storia dunque, è raccontata solo per immagini, lasciano molto spazio alla proprie interpretazioni. Questo comporterà inevitabilmente a situazioni poco chiare ma lasciando inalterato l’affascinante alone di mistero che si verrà a creare.

Teslagrad
…intrappolato negli oscuri meandri di un castello, dovette affrontare ardue sfide.

Il concetto alla base del gameplay di Teslagrad gira attorno ad un continuo susseguirsi di enigmi ambientali basati sulla logica e sulla prontezza dei riflessi, risolvibili solo impiegandosi nell’esecuzione di salti concatenati ai vari potenziamenti che il nostro giovane protagonista acquisirà durante l’avventura. Il più importante è sicuramente il guanto, un potenziamento capace di caricare magneticamente in positivo o negativo alcuni oggetti, in modo tale da aprire varchi per rendere accessibili nuove aree o semplicemente per eliminare dei nemici. Infatti nel gioco non avremo a disposizione alcuna arma, mettendoci in condizione di evitare i nemici o appunto eliminarli sfruttando quanto offertoci dall’ambiente circostante.

Teslagrad
Negativo o positivo? Cerchiamo la giusta carica magnetica che ci aprirà la strada.

Tra gli altri potenziamenti troviamo degli stivali, capaci di teletrasportarci rapidamente per brevi distanze e indispensabili per schivare alcuni nemici o oltrepassare delle sbarre che ostacolano il nostro cammino. Come anche il cappuccio, in grado di creare una sorta di campo di forza elettromagnetica intorno al protagonista, facendolo respingere o levitare da eventuali piattaforme magnetizzate o da altri campi elettromagnetici di polarità opposta.

In Teslagrad vige una certa linearità del gameplay, ogni stanza si sussegue ad un’altra, ognuna delle quali introduce a nuovi puzzle ed enigmi ambientali, alle volte non risolvibili da subito e quindi creando spesso delle situazioni di backtracking dove sarà necessario ritornare sui nostri passi dopo aver trovato un nuovo potenziamento. Quello che bisogna assolutamente tenere presente, è che molti di questi enigmi richiederanno diversi minuti e spesso anche diversi tentativi per essere risolti, rendendo alle volte difficile comprendere quelli alla nostra portata da quelli che richiedono l’ausilio di un nuovo potenziamento. In alcune circostanze saremo obbligati ad utilizzare e concatenare nel modo corretto tutti i potenziamenti a nostra disposizione, rendendo davvero ostici e frustranti alcuni passaggi. I boss non sono da meno, rivelandosi dei veri ossi duri, anch’essi da da sconfiggere individuando i punti deboli senza avere alcun indizio a nostra disposizione, ma procedendo solo per tentativi.

Le volte che assisteremo alla morte del povero ragazzo, incenerito dal fuoco o dalle scariche elettriche, saranno innumerevoli, con il possibile rischio di scoraggiare i meno abili anche se super pazienti o estimatori di puzzle ed enigmi.

Teslagrad
La storia viene narrata visivamente

Analizzando la componente tecnica del gioco possiamo considerare il lavoro svolto dai ragazzi di Rain Games ben fatto, con una originalità artistica ancora oggi poco diffusa nonostante gli anni passati dalla prima apparizione del titolo. Sia i personaggi che le ambientazioni sono disegnate a mano e riproposte a schermo in forma di disegno animato, affiancato da una colonna sonora limitata da pochissime basi musicali, che punta più su suoni ed effetti acustici che ben legano con le varie ambientazioni in gioco. Purtroppo come abbiamo già visto su Wii U, persistono ancora delle legnosità nelle animazioni, che in alcuni casi potrebbero creare qualche morte del personaggio in modo del tutto accidentale.

Teslagrad di sicuro non è il solito platform 2D a scorrimento orizzontale, con i tanti piccoli nemici da schiacciare saltandoci sopra o da abbattere con qualche arma. Come livello di difficoltà è forse il platform più vicino ad un Souls, ma privo di quei sapori di gratificazione derivanti dall’uccisione di un nemico. Il gioco si focalizza sulla risoluzione degli enigmi ambientali dove i pochi nemici non saranno altro che elementi di disturbo alla risoluzione degli stessi. Di conseguenza invitiamo gli stessi amanti del genere platform a valutare bene il titolo prima dell’acquisto, mentre per chi cerca un gioco diverso dal solito, ricco di puzzle ambientali e con un elevato tasso di sfida, troverà in Teslagrad tantissime soddisfazioni e in questo caso vi autorizzo anche ad aggiungere un punto in più al voto assegnato.


Se gradite un secondo parere, potete guardare la video recensione di Teslagrad a cura di Casa Nintendo

Teslagrad
Teslagrad – Recensione
PRO
Graficamente gradevole nel suo essere particolare
Enigmi ambientali ben strutturati
Doppio finale
CONTRO
Picchi di difficoltà anche frustranti
Storia con una progressione poco chiara
6.8
Attrae o respinge come una calamita