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Stick it to the Man! – Recensione

E’ stato indimenticabile… davvero indimenticabile! Quando ho iniziato a effettuare il download di Stick it to the Man! gentilmente offertoci dal publisher attraverso un codice, ero davvero curioso di iniziare questa avventura, un gioco che il nostro caro Sisko mi aveva presentato con grande euforia e forte gioia. Mi domandavo, il mio caro collega sta forse esageratamente edulcorando il tutto o siamo di fronte all’ennesimo indie passato un po’ sottogamba e che si rivela l’ennesimo piccolo capolavoro?

Dopo averci giocato mi son domandato: “ma io come ho fatto a non giocarci prima?” ed è la domanda che vi dovreste fare tutti voi e correre sull’eshop Nintendo per scaricare subito questa piccola perla che vale qualsiasi prezzo perché vi farà divertire, sognare, pensare e sicuramente vi porterete dietro per molto tempo i ricordi di questa avventura.

Stick it to the man
Mi ricorda qualche storia d’amore vip… eheheh

Stick it to the Man! è stato creato da Zoink Games, sviluppatore svedese con sede a Gothenburg, nel lontano 2013 ed arriva oggi sulle nostre Nintendo Switch e, anche se ha sul groppone ben quattro anni, non è invecchiato per nulla e se lo ha fatto ci è riuscito dannatamente bene.

Il gioco è particolare ma se lo dovessimo catalogare forzatamente, diremmo che è un platform-adventure con idee geniali e molti elementi di puzzle game. Eccezionalmente innovativo e mai banale, dalle grafiche alle musiche tutto è incastrato come piccole perle che una dopo l’altra creano la più bella delle collane. Sicuramente c’è anche dell’operazione nostalgia al suo interno con molti rimandi alle avventure grafiche degli anni ’80 e ’90 e accenni di Gilbertiana memoria ma tutto viene inserito con efficacia e non risulta esser piazzato per catturare i fan malinconici. Dal menù coloratissimo basterà cliccare su nuova partita per far partire la nostra avventura e il mio inno d’amore per questo gioco.

Stick it to the man
Una tenera vecchietta… due balordi… che mondo bizzarro!!!

Un colpo di fulmine… breve ma intenso!

Una volta avviato il gioco saremo messi alla guida di Ray, un simpatico ma sfortunato ragazzo che lavora come collaudatore di caschi da cantiere, una sorta di Fantozzi operaio, manca esclusivamente la nuvoletta. Ogni giorno, un collega del nostro eroe, è incaricato di fargli cadere sulla testa protetta dal casco, un martello, e in base all’intensità della botta che viene accusata, viene data una votazione da una a cinque stelle cercando così la protezione perfetta.

Stick it to the man
Oddio la manina delle patatine ha preso il nostro possesso…

Un giorno però accade qualcosa di strano e quello che colpisce Ray non è il solito martello ma bensì una strana creatura proveniente da un altro pianeta che si intrufola letteralmente nel suo cervello donandogli un grande potere. Infatti, da quel giorno, tra i capelli del nostro beniamino, comparirà una manina rosa appiccicosa (ve le ricordate quelle che uscivano nei sacchetti di patatine?) con cui potrà leggere nel pensiero delle altre persone e afferrare oggetti come fossero sticker.

Ed è proprio questa è la particolarità del gioco, per andare avanti e terminare la nostra avventura, dovremo prendere gli adesivi e attaccarli al posto giusto e al momento giusto. Ma non è tutto così semplice e banale ed i nemici sono sempre in agguato donandoci anche molte fasi stealth in cui, per proseguire, saremo chiamati ad eludere la sorveglianza con vari stratagemmi o tanta velocità di pensiero. Molti saranno invece i personaggi che incontreremo, stravaganti, simpatici e geniali, il tutto in un mondo ricco e colorato, bidimensionale e che sembra creato con forbici e cartoncino da un vero artista di animazione.

Stick it to the man
Arlene è il vero amore di Ray… un tenero impacciato e combinaguai!

Ray verrà comandato da noi attraverso dieci mondi, alcuni più lunghi di altri, e verremo chiamati presto a salvare la nostra amata Arlene dal cattivo di turno, uno scienziato pazzo che vuole distruggere la terra a bordo della sua navicella spaziale a forma di… sua madre! Anche il cattivo ha nella sua perfidia una buona dose di umorismo e poi lo sappiamo… la mamma è sempre la mamma!

Considerazioni finali

Stick it to the Man! è stato una piacevole sorpresa, un indie terribilmente sottovalutato e che ancora è relegato a gioco di nicchia quando invece meriterebbe ben altra sorte e un brillante palcoscenico. Non esagero se lo reputo un gioco perfetto e dimentico i suoi piccoli e infinitesimali difetti non essendo una produzione di una major. Detto tra noi, da una Nintendo mi aspetto un Mario o uno Zelda eccezionali mentre da Zoink Games almeno la sufficienza ma qui, fortunatamente, si eccelle. Credo sicuramente che se questa piccola software house avesse lo stesso budget a disposizione delle grandi, potrebbe produrre grandi cose, se penso al fatto che con poco ha creato questo indimenticabile Stick it to the Man!, ma passiamo al dettaglio.

Stick it to the man
Vediamo che c’è nella mente di questo strambo amico…. mmmm niente!

La grafica è un qualcosa di meraviglioso, appena avviato il gioco ho pensato, è la Pixar? Pieno di colori, dettagliato e mai con una texture o un fondale banale. Tutto viene rappresentato come un mondo disegnato su cartoncini, uno stile azzeccato visto lo scopo del gioco.

I protagonisti, sia principali che comprimari, sono tutti azzeccati, tra il grottesco e il fantastico con caratteristiche spesso portate all’eccesso per far ridere e meravigliare ma in modo intelligente e mai becero. I dialoghi sono geniali, con rimandi al periodo d’oro delle avventure grafiche, ma con una ventata di aria fresca e innovativa. Tutto è tradotto in un perfetto italiano mentre l’audio è solamente in inglese ma le voci caratteriali di questo pazzo mondo vi entreranno in testa e non usciranno più.

La storia ha dalla sua tanti punti di forza e in primis il fatto di non essere banale, una donna da salvare ma in un contesto nuovo con un gameplay innovativo che vi catturerà per delle ore intere e non mollerete più il joypad. Qualche difettuccio è presente anche qui…

Stick it to the man
Il cattivone di turno… oscuro e perfido ma con un punto debole… la mamma!

I dialoghi non doppiati purtroppo proseguono anche durante l’avventura e spesso sarete costretti a fermarvi col personaggio per leggerli, perdendo di vista quello che accade attorno a voi e rischiandovi un game over istantaneo. Purtroppo anche la longevità non gioca a favore, in massimo sei ore esplorando bene tutte le mappe, avrete finito l’avventura ma forse meglio così. Diluendo il tutto si rischiava di danneggiare una storia di per se perfetta magari con fasi lente o mondi totalmente insensati giusto per allungare il brodo.

Le fasi stealth, infine, rischiano a volte di essere troppo ripetitive e a volte frustranti ma sono davvero limitate, non rendendovi sgradevole il gioco. Tutti difetti che secondo me sono sorpassabili e non intaccano minimamente la bontà di questa piccola perla che non dovrebbe mancare tra la raccolta di giochi di chi ama davvero questo mondo. Prendetelo per quello che è… un’avventura irrinunciabile tra genio e follia!


Se volete saperne di più sul gioco come al solito vi invitiamo a leggere la recensione dei nostri amici di Nintendo Player.

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Stick it to the Man! – Recensione
PRO
Gag e dialoghi esilaranti
Gameplay geniale
Storia mai banale
CONTRO
Dialoghi non doppiati in italiano
Alcune fasi stealth frustranti
Longevità bassa
8.6