Ittle Dew 2+

Ittle Dew 2+ – Recensione

Chi mi conosce bene, o semplicemente è solito leggere le mie recensioni, sa benissimo come la penso riguardo ai tanti cloni di Zelda che stanno invadendo i vari store digitali da quando è esploso il fenomeno indie. Non sono solito penalizzare progetti che nascono dalla volontà di omaggiare una delle saghe più iconiche della storia dei videogame, ma tendo sempre a mettere in guardia i giocatori (e potenziali acquirenti) che sono più sensibili al concetto di plagio nel momento in cui un titolo si dimostri privo di idee di fondo atte a differenziarlo dalla massa. Tutte le volte che ho cercato di far capire come secondo me andrebbe affrontata la questione, il primo esempio lampante di tributo ben riuscito è sempre stato Ittle Dew. I ragazzi di Ludosity, con questo loro primo progetto sperimentale, hanno infatti utilizzato un approccio che convinse molti gamer: perché rischiare realizzando un videogioco che riprende fedelmente le dinamiche di un capolavoro intramontabile quando si potrebbe provare a realizzarne una parodia? Perché non creare un titolo che riproponga i ritmi e le suggestioni delle avventure di Link cercando allo stesso tempo di collocare le sue meccaniche di gameplay in contesti completamente inaspettati? E’ da questi interrogativi che nacque il primo episodio di Ittle Dew, un progetto abbastanza spartano che però riuscì a farsi notare grazie ad una personalità non indifferente della sua protagonista, tanto da spingere gli sviluppatori a realizzarne un seguito con l’obiettivo di colmare tutte le lacune precedentemente segnalate dai fan dando vita a quello che, a mio avviso, è il “clone” di Zelda definitivo. E se oggi ve ne possiamo parlare è solo grazie al contributo di Nicalis che non solo ha permesso la realizzazione del porting per Nintendo Switch ma ci ha addirittura donato di un ricchissimo pacchetto “plus che comprende dei contenuti aggiuntivi di tutto rispetto dedicati alla piccola ibrida di Nintendo.

Ittle Dew 2
Non ti preoccupare, me ne starò ferma in un angolino senza fare nien……. si parteeeeeeeeeeeee!

Come avvenne con il suo predecessore, Ittle Dew 2 non punta su una trama vera e propria ma bensì su una serie di gag che ruotano attorno agli stereotipi tipici delle avventure ispirate alle gesta di Link. La nostra protagonista bionda, assieme alla sua fedelissima volpe fatata Tippsie, si ritrova nuovamente naufragata su di un’isola sperduta nell’oceano e deve fare di tutto per tornarsene a casa. Il solito vecchio pretesto per esplorare una serie di otto dungeon nei quali ottenere, previa la sconfitta del boss di turno, altrettanti pezzi di legno con i quali costruirsi una nuova zattera e tagliare la corda pronti per la prossima sciagura. <<Ma non sarebbe più facile abbattere qualche albero e costruirsi da sé quello che sembra un banalissimo mezzo di fortuna?>> Se vi siete posti questa domanda non siete ancora entrati nello spirito del gioco; vi servirà giusto qualche dialogo con gli NPC che incontrerete fin da subito per rendervi conto che in questa nuova avventura nulla ha un senso, ed è proprio questo il vero grande punto di forza di tutta la produzione.

Chi ha avuto modo di provare il primo episodio, ricorderà un sistema di controllo abbastanza macchinoso. Gli sprite della protagonista le permettevano solo di volgere il proprio sguardo solamente nelle quattro direzioni, orizzontale e verticale, dando un senso di legnosità all’intero gameplay. Questo si ripercuoteva inesorabilmente sugli enigmi ambientali, fortemente basati sullo spostamento di blocchi da posizionare sopra a vari pulsanti distribuiti sapientemente in ogni stanza. Avviando Ittle Dew 2 questa sensazione immediatamente sparisce. La nostra eroina è finalmente capace di muoversi in qualsiasi direzione in maniera molto fluida ed è addirittura capace di compiere delle capriole, attraverso la pressione del tasto ZR, che non solo la aiuteranno ad evitare molti attacchi nemici ma le permetteranno anche di risolvere alcuni dei numerosissimi puzzle disseminati nel mondo di gioco. Insomma un feeling che conquista fin da subito sia chi si approccia per la prima volta alla saga sia chi non vedeva l’ora (come il sottoscritto) di scoprire se le premesse di un capitolo fortemente migliorato erano state mantenute.

Ittle Dew 2
La zona centrale dell’overworld presenta una serie di comodi punti di teletrasporto grazie ai quali raggiungere agilmente qualsiasi punto dell’isola.

Nonostante la nostra apparente fretta di fuggire dall’isola sulla quale siamo misteriosamente naufragati, ci accorgeremo ben presto che questa offre una quantità davvero considerevole di pretesti per dedicare molto del nostro tempo alla pura esplorazione. Disseminati lungo la mappa di gioco, infatti, troveremo moltissime caverne segrete all’interno delle quali recuperare potenziamenti per le nostre armi ed alcuni utili collezionabili destinati allo sblocco di ulteriori quattro dungeon segreti (e molto più tosti), oltre a semplici elementi decorativi quali outfit alternativi per la nostra paladina. In alcune di esse inoltre sarà possibile trovare indizi necessari a proseguire, in quanto la location del nostro naufragio sarà come un enorme lunapark pieno zeppo di segreti e per alcuni di essi è fondamentale essere consapevoli di cosa si stia realmente cercando!

Così come avveniva nel precedente episodio, anche questa volta al giocatore è lasciata piena libertà nello scegliere l’ordine con il quale affrontare gli otto ispiratissimi dungeon che sarà obbligatorio portare a termine per recuperare tutti i pezzi necessari alla costruzione della zattera. Nonostante questi vengano segnalati sulla mappa con un ordine ben preciso, suggerito per permettere al giocatore di trovarsi di fronte ad una curva di difficoltà ben calibrata, i labirinti di puzzle classici di questo genere di avventure possono essere raggiunti tutti fin dal primo istante e potremo affrontarli nell’ordine che preferiamo. La conseguenza di questa scelta, però, causerà una maggior difficoltà nel terminare i primi dungeon ed una velocità maggiore nel superarne altri in quanto alcuni puzzle saranno aggirabili.

Ittle Dew 2
Dungeon acquatici: terrorizzano gli avventurieri sin dal Tempio dell’acqua in Ocarina of Time!

Ultimo aggiornamento: 2023-10-02 at 23:12

La libertà di azione, unita ad un sistema di gioco molto permissivo, consente a qualsiasi giocatore di decidere come godersi l’esperienza offerta da Ludosity. Limitandosi solamente a quello che è il percorso narrativo chiunque sarà in grado di raggiungere e completare i dungeon obbligatori mentre per coloro che amano l’esplorazione ed i puzzle complessi il divertimento comincia con il post-game.

Tra i vari collezionabili sparsi nelle caverne da individuare in un overworld tutt’altro che limitato, è possibile trovare anche delle chiavi universali che possono essere utilizzate in qualsiasi dungeon in sostituzione alle classiche chiavi fondamentali per aprire le porte che collegano le numerose stanze da superare. La conseguenza di questa scelta di design, che potrebbe far cadere in tentazione la maggior parte dei giocatori, è l’impossibilità di rimanere realmente bloccati su alcuni enigmi particolarmente complessi. Se da un lato può essere apprezzato lo sforzo degli sviluppatori nel rendere accessibile a tutti il loro prodotto, dall’altro lasciare nelle mani del giocatore la responsabilità di utilizzare gli strumenti con criterio potrebbe portarli a snaturare involontariamente l’esperienza di gioco. Fortunatamente gli enigmi, i dungeon, e le situazioni che affronteremo sono talmente varie e numerose in confronto agli escamotage concessi che prima o poi qualunque giocatore dovrà dimostrare di aver metabolizzato il gameplay per poter portare a termine la propria avventura.

Questo perfetto bilanciamento tra gli elementi a nostra disposizione e i puzzle da risolvere, però, cade ogni qualvolta che ci troviamo di fronte ad uno dei tanti boss presenti nel gioco. Questi risultano spesso poco ispirati, soprattutto se paragonati alla grande mole di idee interessanti delle quali ciascuna zona è pregna. Con giusto un paio di eccezioni, i boss sono anche inutilmente frustranti e l’unica arma a vostra disposizione per sconfiggerli sarà il trial and error. Sia chiaro, vi ritroverete anche di fronte a puzzle “spaccameningi”, ma almeno in quelle circostanze vi verrà richiesto un approccio più ragionato, ben lontano dal dover premere tasti a raffica nell’attesa del colpo di fortuna, e magari mentre si è vittima di un frame rate ballerino.

Ittle Dew 2
Per un avventuriero che si rimbocca le maniche ce n’è sempre un altro che si da all’ozio!

A fare da ciliegina su questa gustosissima torta ci pensa proprio la versione Switch del gioco. Quel “plus” al quale ci sta abituando Nicalis con le sue ultime pubblicazioni nel caso di Ittle Dew 2+ si è dimostrato essere tutto fuorché un semplice compitino. I fortunati possessori dell’ammiraglia di Kyoto avranno a loro disposizione un’intera area di gioco aggiuntiva denominata “Dream World” contenente la bellezza di ulteriori cinque dungeon ed un nuovo boss (frustante anche lui). La particolarità di tutti questi nuovi dungeon risiede nel fatto che per potervi accedere sarà sufficiente avere uno solo degli strumenti a disposizione di Ittle durante la sua avventura. Anzi, nel momento in cui vi entrerete nelle vostre mani rimarrà solo l’oggetto necessario e quindi tutti i puzzle presenti gireranno attorno alle sue potenzialità. Un’ottima occasione per dimostrare di aver compreso al massimo tutti gli insegnamenti disseminati dai numerosi NPC che incontreremo.

Peccato però che oltre a tanti bei contenuti, la versione che vi sto recensendo nasconde delle piccole sorprese. Prima fra tutte il prezzo, lievitato a €29.99 sia per la versione digitale sia per quella fisica che verrà presto immessa anche nel mercato Europeo. Inoltre, su Nintendo Switch è magicamente scomparsa la localizzazione in tutte le lingue diverse da quella inglese; questa scelta è molto probabilmente legata allo sviluppo della zona aggiuntiva nella sola lingua anglofona, imputabile probabilmente al publisher, che ha per ovvie ragioni impedito di mantenere le traduzioni dei contenuti già presenti nel pacchetto base.

Ittle Dew 2
Hey ma da questo dungeon sono passati un sacco di artisti internazionali!

Ittle Dew 2+ è, come avrete ormai capito, un ottimo progetto che si sposa alla perfezione con lo spirito di Nintendo Switch. Tralasciando la mancanza dell’italiano, che non rovina l’esperienza di gioco grazie ad un inglese comunque ben comprensibile dai più, il prezzo elevato al quale il gioco viene proposto è giustificato solo da coloro che vorranno spolparsi l’avventura al 100%. Per terminare la sola campagna base, infatti, saranno sufficienti circa 8 ore, che possono addirittura triplicare qualora il titolo finisse nelle mani di un completista accanito.

Lo spirito fresco della coppia protagonista unito al contesto nel quale questa viene collocata danno il via ad un’avventura sicuramente degna si essere vissuta. E che vi consiglio di correre a inserire nella vostra whislist, prima o poi sovrete dargli una possibilità. E diciamocelo tra noi: definire Ittle Dew 2 un semplice clone ben riuscito non gli rende giustizia; il gioco ha infatti una personalità tutta sua e mai una volta vi capiterà di gridare al plagio. Ottimo lavoro Ludosity, i fan sono fieri di voi.

Ittle Dew 2+
Ittle Dew 2+ – Recensione
MODUS OPERANDI: Ho giocato ad Ittle Dew 2+ grazie ad un codice download gentilmente offerto da Nicalis. Dopo essermi dedicato quasi interamente al percorso consigliato dagli sviluppatori ho iniziato ad esplorare con molta curiosità l'overworld, scoprendo una notevole quantità di attività con le quali potenziare la biondissima protagonista. Ho spolpato a fondo tutti i dungeon e raccolto qualsiasi collezionabile offerto dal gioco, platinandolo in circa 20 ore. Ho trovato i puzzle molto stimolanti e alcuni veramente complicati, soprattutto quelli presenti nei dungeon aggiuntivi.
PRO
CONTRO
8.3
UNA GIOIA PER I COMPLETISTI