Pankapu

Pankapu – Recensione

Oh Pankapu! Mio caro eroe del regno onirico che lotti per difendere il mondo di Omnia dall’invasione degli incubi! Sono qui a domandarmi come mai si è parlato così poco di te in questa settimana pregna di uscite per il Nintendo Switch eShop. E’ quasi un peccato osservare il tuo trailer di lancio tutto solo mentre là fuori i giocatori non pensano ad altro che a FIFA 18 e Golf Story. Sono sicuro del tuo valore e per questo ho deciso di darti una possibilità, poi quel prezzo così accessibile, €11.99 non fa altro che far tintinnare costantemente le monetine virtuali del mio credito; è un richiamo al quale non riesco a resistere…

Pankapu è un titolo che sembra osare fin dal suo lancio su piattaforma Steam, avvenuto circa un anno fa, grazie ad una formula di vendita abbastanza insolita per un prodotto di questa natura. All’epoca fu rilasciata una versione “ad episodi” con la promessa che questa avventura si sarebbe completata entro l’anno in concomitanza con il rilascio successivo nel mercato console, avvenuto la scorsa settimana. Quello che al primo impatto sembra essere un platform abbastanza convenzionale si è rivelato essere, in realtà, un bellissimo adventure capace di tenerci incollati alla nostra console per una durata complessiva che raggiunge tranquillamente le 20 ore. Se a questo aggiungiamo una quantità di contenuti di tutto rispetto, che spazia da modalità dedicate agli speedrunner alla pura e semplice esplorazione in cerca di collezionabili, possiamo affermare fin da ora che il prezzo richiesto per vestire i panni dello stravagante protagonista merita sicuramente di essere pagato fino all’ultimo centesimo.

Pankapu
Non temere mio piccolo eroe! Non è ancora il momento per oltrepassare questo ostacolo… sono sicuro che ci rincontreremo presto!

Avviando Pankapu ci si rende subito conto di quanto lavoro sia stato fatto per NON far etichettare il lavoro dei ragazzi di Too Kind Studios come un platform bidimensionale dal gameplay tradizionale. Innanzitutto siamo di fronte ad gioco con una trama che, seppure semplice, eleva la produzione rispetto a tutte quelle analoghe che dell’aspetto narrativo se ne curano ben poco. Nonostante non vi sia presente la lingua Italiana, i dialoghi scorrono lisci e seguono di pari passo due storie parallele: la prima vede come protagonista Jaha’rell, una bambina affetta da gravi disturbi mentali, mentre la seconda nasce dal desiderio del padre di calmare la povera figlia narrandole le vicende di Pankapu, un valoroso guerriero creato dal Dio dei sogni Iketomi per sconfiggere gli incubi che hanno invaso il mondo onirico di Omnia.

Il gameplay che sta alla base di Pankapu è tanto semplice quanto profondo se confrontato a quello di produzioni dello stesso calibro. Basandosi su un sistema di progressione simile a quello di un metroidvania avremo a che fare con una ricca serie di abilità sbloccabili lungo i quattro mondi che costituiscono l’intera avventura. Oltre alle classiche azioni di spostamento e di salto, il nostro eroe potrà fare affidamento anche su un attacco primario, uno secondario (legato al consumo di una barra dell’energia che sarà fondamentale mantenere sempre carica) ed un’abilità speciale. Se pensate che basti questo a rendere le meccaniche di gioco intriganti sappiate che poco per volta il piccolo Pankapu sarà in grado di cambiare all’occorrenza, con il semplice ausilio dei tarsi L/ZL e R/ZR, la propria classe di appartenenza trasformandosi – di fatto – in tre eroi differenti.

La prima classe, quella con la quale il tutto avrà inizio, è quella del “coraggio” (bravery). Nei panni di un abile spadaccino potremo sferrare colpi ravvicinati con i quali affrontare i primi nemici che cercheranno di sbarrarci il cammino. Una seconda abilità, per la quale è necessario monitorare la barra dell’energia, ci permetterà di utilizzare una sorta di boomerang che ci renderà temibili anche da lontano. Ci sarà spazio anche per un attacco a schianto attivabile durante i salti e per uno scudo utilissimo per parare i colpi e trasformarli in energia per alimentare il boomerang di cui sopra.

Dopo aver preso confidenza con bravery, verremo presto a fare la conoscenza di “ardore” (ardor) – un arciere capace di scagliare potentissime frecce dalla lunga distanza ed eseguire alcuni scatti che lo rendono un bersaglio complicato da mettere a fuoco. Qui avremo a che fare, oltre che con un ispessimento del combat system, con la prima utile evoluzione del gameplay: ardor infatti sarà capace di eseguire un doppio salto, con la conseguente capacità di raggiungere luoghi precedentemente inaccessibili. Ma non abbiate fretta di tornare sui vostri passi, attendete prima di fare la conoscenza dell’ultima classe.

Una volta sbloccata anche l’ultimo membro del team, “fede” (faith), il gioco inizierà a dare il meglio di sé; livelli espressamente studiati per sfruttare ad intermittenza tutto il nostro “parco mosse” e la possibilità di riaffrontare gli stage che precedentemente era impossibile completare. Faith sarà il nostro stregone di fiducia: quello capace di freezare i nemici e gli elementi circostanti per poter studiare meglio la situazione; quello capace di creare una copia federe di sé stesso al fine di imbrogliare i nemici e farli fuori grazie alla propria bacchetta magica; quello grazie al quale potrete terminare il gioco col desiderio di stringere la mano a ciascuno dei sui ideatori.

Pankapu magoCome specificato in precedenza, non tutte le abilità saranno disponibili fin da subito; questo apre ad una libertà esplorativa che rende Pankapu estremamente rigiocabile. L’enorme quantità di collezionabili sparsi lungo l’ambiente circostante, alcuni dei quali nascosti veramente bene,  sono solo la punta dell’iceberg. Avere a che fare con tre personalità differenti apre ad un level design che letteralmente decolla ad ogni nuovo livello che sbloccheremo. Se all’inizio ci sembrerà di essere di fronte ad un modesto platform, solo avanzando di stage in stage ci accorgeremo dell’enorme potenzialità del gameplay, ottimamente valorizzato dagli sviluppatori e mai abusato.

Anche graficamente siamo di fronte ad un titolo gradevole e ben riuscito. Le texture ad alta definizione risultano piacevoli e sono accompagnate da fondali ben diversificati e personaggi che danno il meglio di sé grazie alla loro generosa dimensione e alle animazioni fluide. Il comparto sonoro, a cura di due esperti compositori quali Ganaé e Hiroki Kikuta, è caratterizzato da tracce sempre pacate che aiutano moltissimo a far rilassare il giocatore anche durante i pochi picchi di difficoltà con i quali il gioco tende ogni tanto a sfidarlo (alcuni dei quali in concomitanza di boss battle decisamente ostiche).

L’unico mio (personale) appunto va ad una scelta di progettazione del sistema di controllo che mi ha dato l’impressione di smorzare l’aspetto action del titolo. Così come trovai doveroso segnalare la questione nella recensione di Phantom Trigger, anche qui è bene essere a conoscenza di una limitazione del personaggio che non gli permette di muoversi durante l’esecuzione di un attacco. In questo modo, per esempio, nell’istante in cui deciderete di lanciare il vostro boomerang contro un nemico non potrete muovervi fino a che questo non sarà ritornato nelle vostre mani, con conseguente esposizione a qualsiasi attacco nemico. Dal mio punto di vista avrei preferito un sistema più fluido che avesse permesso al giocatore di eseguire una serie di combo al fine di valorizzare ulteriormente le possibilità di trasformazione del protagonista.

Tra i vari collezionabili che potremo raccogliere vi sono i Mudjin, creature simili ai Lum di Rayman; titolo al quale, tralaltro, Pankapu strizza l’occhiolino in più di un’occasione!

In conclusione siamo di fronte ad un titolo che certamente merita la vostra attenzione, un’attenzione che a quanto pare il povero Pankapu non è riuscito ad ottenere nel suo giorno di lancio a causa di un’esagerato numero di indie game rilasciati nello stesso momento (qualcuno valido, qualcun altro un pò meno). Con un gameplay che prova a dare una rinfrescata ad un genere che da troppo tempo si culla sugli allori e con un comparto tecnico che risulta tanto piacevole quanto azzeccato non vedo nessun motivo per il quale sia necessario rimandare l’acquisto, nemmeno in attesa di quel famoso sconto che sempre più spesso tendo a consigliare. Se avete del tempo libero dategli una possibilità, potreste scoprire la prima vera perla nascosta del Nintendo Switch eShop.

Pankapu
Pankapu – Recensione
PRO
Graficamente un gioiello
Quantità di contenuti considerevole
Livello di sfida ben calibrato
CONTRO
Mancanza della lingua italiana
Sistema di combattimento poco fluido
8
NON SVEGLIATEMI!