SteamWorld dig 2

SteamWorld Dig 2 – Recensione

Iniziare SteamWorld Dig 2 per un grande appassionato del mondo cyberpunk perfezionato un episodio dopo l’altro dal piccolo studio indipendente Image&From è un momento che richiede estrema preparazione psicologica. Dopo gli ottimi risultati ottenuti dai due capitoli precedenti, sia in termini di vendite che qualitativi, è lecito essere per lo meno titubanti nell’avviare quella che a prima vista sembra essere una operazione atta a cavalcare l’onda del successo di SteamWorld Dig e del successivo SteamWorld Heist. Se c’è una cosa che mi ha sempre affascinato dei ragazzi di Image&Form è la capacità che hanno avuto nel creare due videogiochi dal genere così diverso – un’avventura platform atipica da un lato ed uno sparatutto strategico dall’altro – pur mantenendo un filo conduttore talmente robusto da far sembrare ciascun episodio lo spinoff dell’altro. E’ per questo che le aspettative nell’avviare per la prima volta questo nuovo capitolo, che si posiziona temporalmente nel centro tra SteamWorld Dig e SteamWorld Heist, si fanno altissime; così come l’esigenza di non ritrovarsi di fronte ad un semplice versione potenziata dell’avventura avente Rusty come protagonista.

L’incipit narrativo ci introdurrà ad una delle prime sostanziali differenze rispetto a quello che ci si aspetterebbe da un sequel diretto: un cambio di protagonista. Ci ritroveremo immediatamente a vestire i panni di Dorothy, una signorina robotica che abbiamo già avuto il piacere di conoscere in precedenza nel ruolo di NPC e che ora si ritrova nel centro dell’azione con l’obiettivo di ritrovare Rusty, l’amico scomparso dopo aver portato a termine (con successo) la sua precedente missione. Nessun indizio su cosa possa essere successo al povero disperso, se non una serie di terremoti che sta portando nel caos generale l’intero deserto nel quale è nuovamente ambientato questo capitolo. E’ così che, senza perderci in chiacchiere, si parte all’avventura! Seguiteci nel fantastico mondo di SteamWorld Dig 2.

SteaemWorld Dig 2
MI scusi, dolce vecchietta, ma se ci facciamo saltare per aria ora poi chi la legge la mia recensione?

La prima azione che viene spontanea, non appena ci viene dato il controllo totale su Dorothy, è quella di aprire immediatamente la mappa di gioco. Nonostante questa appaia come un enorme spazio nero che verrà popolato poco per volta, man mano che visiteremo le varie aree di gioco, l’impatto iniziale non può che essere positivo. L’idea è quella di essere di fronte ad un mondo vastissimo, del quale noi conosciamo solamente l’hub principale: El Machino. Tale sperduta cittadina del deserto sarà fondamentale per le nostre esplorazioni; è qui, infatti, che dovremo far capolino frequentemente per svuotare il nostro zaino dalle ricchezze raccolte nel sottosuolo o più semplicemente per chiacchierare con alcuni NPC che saran ben lieti di farci sentire meno soli dopo lunghe fasi di esplorazione sotterranea. Dopo aver spiegato velocemente la situazione ai nostri compaesani arriverà ben presto il momento di addentrarci nel sottosuolo armati di zaino piccone e torcia, gli immancabili strumenti del provetto minatore.

Il gameplay è talmente immediato che anche chi non ha avuto il piacere di giocare al primo “Dig” (recuperatelo!) si sentirà subito a suo agio. Tutto quello che dovremo fare è scavare come non ci fosse un domani, prestando solamente attenzione a non esagerare poiché, in questa tipologia di gioco, la discesa sarà importante tanto quanto la risalita. Il nostro zaino, almeno inizialmente, avrà una capienza limitata e ci obbligherà a fare spola costantemente tra mondo sotterraneo e hub per rivendere i minerali raccolti ed utilizzare il denaro ottenuto per potenziare la propria attrezzatura. E’ così che l’arte del backtracking acquista un nuovo significato e ci rende quasi dipendenti da questo circolo vizioso fondamentale per la nostra sopravvivenza. Niente paura però, in più di un’occasione troveremo alcune utilissime tubature (ed un potenziamento, opzionale) che ci permetteranno di risalire istantaneamente in superficie od effettuare dei viaggi rapidi per ritornare velocemente (e con tempi di caricamento pressoché nulli) nei luoghi già visitati.

SteaemWorld Dig 2
A volte alcuni ostacoli sembrano completamente insuperabili…. senza l’attrezzatura adeguata!

Partendo da un canale principale che squarcia verticalmente la mappa potremo visitare diverse aree che si differenziano sia nella fauna che nella flora. Ciascuna di queste sarà disseminata da diversi collezionabili, rappresentati da cimeli ed ingranaggi, e da alcune miniere che molto ricordano (nel concetto) i sacrari di cui è tappezzato il mondo di Hyrule in Breath of the Wild. Questi piccoli stage, già presenti anche nel primo SteamWorld Dig, ci metteranno di fronte ad alcuni simpatici enigmi ambientali che premieranno adeguatamente il giocatore che sarà in grado di risolverli. Alla fine di alcuni di essi, il premio sarà fondamentale per il proseguimento dell’avventura; grazie ad alcune camere iperbariche, paragonabili alle mitiche statue Chozo, la dolce Dorothy acquisirà una serie di nuovi poteri che le permetteranno di accedere a nuove aree ed a rendere più confortevole l’esplorazione di quelle già visitate, nelle quali recuperare sicuramente alcuni collezionabili precedentemente non raggiungibili. Non vi svelo nulla proprio per non rovinarvi l’effetto wow ma ottenere il 100% sbloccherà dei contenuti post-game, ne varrà davvero la pena!

Nel descrivere l’esplorazione di un mondo di gioco così vasto la prima parola che potrebbe venire in mente è “perdersi”. Il lavoro degli sviluppatori, fortunatamente, è stato di una cura tale da riuscire a trasformare questo termine in “avventurarsi”, con estrema gioia del mio cuore da completista. I collezionabili, infatti, rivestono un ruolo fondamentale non solo per la soddisfazione personale del giocatore ma anche per quello che concerne la minima componente RPG della quale gode SteamWorld Dig 2. I vari cimeli racimolati nel sottosuolo possono essere scambiati con Davy Bittenborough, uno stravagante NPC che sarà ben lieto di ricambiare i nostri ritrovamenti con dei progetti grazie ai quali aggiungere abilità ai nostri poteri. Tali abilità, però, non potranno essere semplicemente acquistate, ma richiederanno un certo numero di ingranaggi ciascuna per poter essere attivate. Insomma, una minima strategia che ci permetterà di personalizzare la nostra esperienza di gioco, ottimo lavoro Image&Form.

SteaemWorld Dig 2
Quella che sembra una camera della morte potrebbe in realtà renderci molto più forti!

Altra novità introdotta in questo nuovo capitolo è l’abbandono della componente procedurale che aveva tanto caratterizzato l’overworld di SteamWorld Dig. Il sottosuolo generato in maniera randomica lascia ora spazio ad un level design più schematico e raffinato, che aiuta il giocatore a sentire meno lo sbalzo qualitativo tra il mondo di gioco e le cave che tanto si faceva sentire nella precedente avventura. Personalmente preferisco una struttura studiata a tavolino, ben bilanciata, e che non lascia mai il dubbio sull’aver esplorato completamente o meno tutto quello che la mappa ha da offrire. Anche qui, dunque, siamo di fronte ad un enorme passo avanti che non può fare altro che giovare all’esperienza complessiva.

Ultimo aggiornamento: 2023-12-05 at 18:20

Solitamente nelle recensioni non amo parlare di grafica e sonoro a meno che questi aspetti non siano fondamentali per identificare al meglio il titolo di cui vi sto parlando. In questo caso per quanto riguarda il comparto grafico è veramente impossibile trovare delle critiche. L’aspetto steampunk, marchio di fabbrica di tutte le produzioni Image&Form, riesce a dare il meglio di sè sia sullo schermo della console che sui nostri televisori. Un ambiente che riesce a sembrare vivo anche laddove vita non dovrebbe essercene è capace di annullare la noia in qualsiasi fase puramente esplorativa necessaria a scavare il nostro personale percorso nel sottosuolo. Quello che invece mi è mancato moltissimo è un comparto sonoro che se avesse nuovamente portato la firma dei Steam Powered Giraffe, band musicale che contribuì a rendere epica la OST di SteamWorld Heist. Nonostante questo il titolo lascia spazio ad un altro compositore d’eccellenza, El Huevo – musicista noto per aver lavorato alle musiche di Hotline Miami. Moltissime melodie riescono a dare il giusto senso di solitudine dove necessario e l’idea di azione nelle fasi più frenetiche di gioco si fa sentire costantemente.

SteaemWorld Dig 2
Scavo o son desto? Alcune sezioni sono di una bellezza che toglie il fiato!

Come ormai avrete capito, è davvero difficile trovare difetti in questa nuova iterazione della serie SteamWorld. Anche sforzandomi con tutto me stesso devo ammettere che sia difficile criticare un’opera che nel complesso fa tutto quello che si richiede da un buon videogioco. Che dire dunque, se non “correte nell’eShop e scaricatelo prima di subito, saranno i 20€ meglio spesi per un indie dal 3 marzo ad oggi”. E, giusto per completezza, non preoccupatevi se osservando la scheda del gioco dal Nintendo eShop riporta solamente l’inglese come lingua disponibile – mentre ti accingi a finire di leggere questa recensione una patch potrebbe già essere disponibile!


Se volete saperne di più sul gioco come al solito vi invitiamo a leggere la recensione dei nostri amici di Nintendo Player ed a guardare il seguente video gameplay a cura del nostro Axios00.

Nintendo Player Logo

SteamWorld dig 2
SteamWorld Dig 2 – Recensione
MODUS OPERANDI: Ho giocato a SteamWorld Dig 2 grazie ad un codice download gentilmente offerto da Image & Form Games. Dopo aver portato a termine l'avventura in una decina di ore è arrivato il momento di ricominciare (subito!) la ricerca di tutti i collezionabili, con l'obiettivo di raccogliere qualsiasi oggetto e rendere Dorothy una machina da guerra inarrestabile! Ci riuscirò, statene certi 😀
PRO
CONTRO
9
TORNA A CASA RUSTY!