Rocket Fist

Rocket Fist – Recensione

Quando si andava a scuola era tipico sentire i professori, durante il colloquio con i genitori, dire che l’alunno andava bene ma se si impegnava un po di più avrebbe avuto ottimi voti. Ed è proprio con questa frase che possiamo riassumere in breve il mio giudizio su questo gioco. Rocket Fist è un gioco nato dagli sviluppatori di Bitten Toast Games Inc. e che fece il suo debutto su Steam il 12 maggio 2016 per PC e a seguire il mese successivo su Ps4, Xbox One e WiiU. Ora anche gli utenti della neonata Switch, dopo un riinvio, potranno divertirsi con questo folle e caotico gioco ma purtroppo molto molto breve. Il gioco viene creato da Daniel Snd, uno sviluppatore brasiliano, su una PS Vita come semplice test ma visto il successo tra i suoi amici, decise di proseguire nello sviluppo fino a renderlo completo. Il menù si presenta abbastanza scarno e prevede solo due modalità: storia e multiplayer locale oltre alle opzioni e ai crediti. La grafica è molto carina e dettagliata, i colori sono vivi e accesi mentre le musiche leggermente ripetitive anche se minimal e con molti effetti sonori.

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Qui si fa la storia… in pochi minuti!

La storia si divide in 5 mondi contenenti ognuno 4 livelli più un boss finale. All’inizio potremo scegliere il nostro robot e dargli una sembianza tra quelle proposte che più ci aggrada e cambiargli il colore. Il gioco di per sé è molto facile, il nostro personaggio è rinchiuso all’interno di arene con ostacoli e nemici variabili (ad esempio un ragno che una volta colpito si sdoppia) e tramite dei pugni-razzo a propulsione dobbiamo eliminare tutti gli avversari a schermo calcolandone bene i rimbalzi e la traiettoria, insomma un perfetto mix tra dodgeball e biliardo. I razzi sono vari ma ne possiamo raccogliere esclusivamente uno alla volta, dobbiamo nasconderci, schivare quelli lanciati dai nemici e correre per poi riprenderne il possesso. Inoltre abbiamo la possibilità di colpire i nostri nemici corpo a corpo per rubare il loro missile e utilizzarlo magari proprio contro di loro. La padronanza del robot di per sé non è difficile e dopo un paio di minuti già si acquisisce ottimamente tutta la manualità per vincere le partite. Inoltre si hanno sei vite dopodiché bisogna ripetere tutto il mondo dall’inizio. Purtroppo anche se i nemici e le armi usate da questi ultimi sono varie, la durata e la longevità di questa modalità è davvero infima. Ci vogliono circa 30 minuti per terminare il tutto e si potrebbe rigiocare solo per abbattere i propri record. Ormai è un usanza trovare delle modalità storia che non hanno proprio niente del loro nome, infatti qui abbiamo solo una serie di livelli da superare uno dopo l’altro, non sappiamo niente del robot, dei nemici, chi siamo e da dove veniamo, insomma niente di niente. Un vero peccato, perché nella mezz’ora in cui ci ho giocato, mi son divertito parecchio e bastava davvero poco per rendere il single player nettamente più appagante come aggiungere dei livelli extra sia subito ma sarebbe bastato anche successivamente sotto forma di add-on.

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Insieme agli amici… si cambia registro!

Il multiplayer locale è quella modalità che può spingere molti di voi all’acquisto. Anche questo gioco, così come molti altri indie pubblicati sulla neonata di casa Nintendo, ha dalla sua un riuscitissimo matrimonio con la portabilità che la console offre. Vi assicuro che con gli amici ci si diverte e le partite sono veloci e immediate. Possiamo giocarci al parco, al mare, in auto (ovviamente fermi), basterà esclusivamente sfilare i due joycon e darne uno al nostro avversario per avviare una battaglia fatta di risate, insulti e divertimento. Qui il gioco fa centro al 100%… e potrebbe essere praticamente infinito. Possiamo giocare fino a 4 persone in contemporanea con varie configurazioni possibili. In alto troviamo dei count dove visualizziamo il numero delle kill effettuate e ovviamente vince chi ne compie il numero maggiore.

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Considerazioni finali

Purtroppo Rocket Fist si può racchiudere in queste parole… “vorrei ma non posso!”. Una modalità storia che non racconta nulla se non una serie di livelli uno dietro l’altro da giocare in modo frenetico che, per salvarsi, doveva avere almeno molti altri livelli e invece ve la caverete nel giro di una trentina di minuti e se siete bravi anche un pò meno. Certo ci sono tre modalità di difficoltà ma quanti ripetono il tutto se alla fine non si hanno nemmeno delle ricompense o degli oggetti da sbloccare? La modalità multiplayer è invece l’anima del gioco, peccato che il tutto si svolge solo in modalità locale e non ha una componente online (esclusiva Steam) che servirebbe a questo gioco come l’acqua nel deserto ad un assetato. Non mi sento di bocciare il gioco ma forse è da prendere esclusivamente ad un prezzo intorno ai 5 euro e non di più ed inoltre lo consiglio solo a chi ha tanti amici con cui giocare dal vivo altrimenti lasciate perdere… proprio come a scuola a questo punto non mi resta che assegnargli un voto “politico”.

Rocket Fist
Rocket Fist – Recensione
PRO
Frenetico e piacevole
Multiplayer locale divertente
CONTRO
Mancanza online
Modalità storia scarna e breve
6