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Ironcast – Recensione

Ironcast… Ironcast… non sei nato per Switch eppure sembri essere pensato proprio per la nuova ibrida di casa Nintendo. Ma partiamo dall’inizio…

I puzzle game ultimamente stanno spopolando perlopiù come passatempo da smartphone, infatti, proprio con l’avvento del touch, abbiamo assistito ad una rinascita del genere partendo da Bejeweled arrivando a Candy Crush. Vuoi per l’immediatezza che offrono e per una mancanza di limiti di età per giocarci, questi giochi hanno rivissuto una nuova età dell’oro portando in auge molte case di produzione che si sono dedicate anima e cuore a questi passatempi. Ed è proprio nel 2015 che gli sviluppatori di Dreadbit, una piccola casa di produzione con sede a Guildford in Inghilterra, pubblicano Ironcast su Pc, PS4 e Xbox One grazie alla solita campagna su Kickstarter. Ed è proprio quest’anno che forse, anche spinti dal successo di Switch, hanno deciso di portare la loro creatura sulla piccola ibrida di Nintendo che con questo gioco ci va semplicemente… a nozze!

Andiamo in guerra…

La storia di Ironcast si svolge nel diciannovesimo secolo in un passato completamente stravolto in cui Inghilterra e Francia sono in guerra continua e i cugini d’oltralpe hanno invaso il paese della Regina e cercano di conquistarlo con ogni mezzo. Noi saremo gli eroi, le persone incaricate a respingere questa invasione. E come? A mani nude, con dei simpatici pugnali? Niente di tutto questo. Siamo alla guida di enormi Mach, appunto Ironcast, robot estremamente avanzati e in grado di spazzare via molte armi da guerra francesi che troveremo sul nostro cammino. La storia fondamentalmente è questa e tutte le missioni sono intervallate da dialoghi con i “capi” a volte esilaranti ma mai banali e fuori posto che mettono sempre carne al fuoco rendendo la trama interessante. Detto così sembra l’ennesimo sparatutto e invece no perché se è vero che l’azione è presente con degli scontri a turno che trasudano gdr, ecco che si palesa a noi in tutto il suo splendore… il puzzle game. Abbiamo a disposizione una griglia con delle gemme in puro stile Bejeweled, che fondamentalmente sono di 4 tipi: attacco, difesa, riparazione ed energia (più altri tipi particolari che scoprirete nel gioco come i dobloni). Unendo le gemme in verticale, orizzontale o diagonale, cercando di raccoglierne il maggior numero possibile, caricheremo le nostre abilità permettendoci di usarle. Se avremo attacco al massimo ma non energia possiamo attaccare il nemico ma non muoverci, se abbiamo difesa ma non riparazione possiamo alzare gli scudi ma non riparare i danni infertici dal nemico. La meccanica risulta particolarmente complessa, basta un minimo errore per ritrovarci senza uno dei quattro elementi ed esporci irrimediabilmente al nemico e i livelli di difficoltà sono sempre crescenti anche se leggermente ripetitivi. I turni dove possiamo effettuare le nostre mosse sono solo 3 dopodiché il controllo andrà nelle mani del nostro nemico.  Alla fine di ogni livello potremo tornare alla base dove ci accoglierà un officina dove far riparare o potenziare il nostro mezzo con i guadagni delle missioni.

Ironcast 1

La grafica del gioco è ben fatta, pulita e dettagliata e nel complesso trasuda componenti e richiami steampunk. Il tutto ricorda le avventure che si potevano gustare aprendo un buon libro di fantascienza negli anni ’80. Il tasto per me dolente del gioco sono i comandi e qui Switch ha una marcia in più di tutte le altre console. Il primo approccio con il gioco l’ho fatto alla mia maniera, con il Pro Controller e mai scelta fu così sbagliata, se invece si vuole impazzire allora bé continuate pure con i vostri joypad. Infatti col controller ogni tasto corrisponde ad una azione e anche mettere insieme le catene di gemme mi è risultato ostico e non preciso ma noi nintendari, ragazzi, siamo fortunati. Stacchiamo la Switch dalla base e… usiamo il touch. E così il gioco cambia totalmente faccia. Mentre vi assicuro che con il Pro non sarebbe durato abbastanza come ore di gioco vista la mia poca pazienza, col touch diventa un vero e proprio toccasana dove finalmente lo schermo tattile viene usato a dovere. Le catene le possiamo unire semplicemente scorrendo il dito e anche l’attacco e la difesa, i potenziamenti e tutto ciò che possiamo fare all’interno del gioco lo facciamo semplicemente con il dito.

Ironcast 2

Fondamentalmente il gioco finisce qui. Infatti manca una componente multiplayer che di fatto avrebbe fatto guadagnare punti ad Ironcast e l’avrebbe reso molto più vario. Ammetto che il gioco potenzialmente è infinito non avendo una propria e vera fine ma dopo un pò i nemici e i boss finali si ripetono e pochi vorranno continuare a quel punto. Certo si potranno provare Mech diversi, altri personaggi, vari potenziamenti ma la meccanica di per sé resta la stessa. La difficoltà del gioco è alta ma tramite un sistema roguelike, automaticamente le partite successive la vostra morte saranno leggermente meno ostiche.

Il gioco mi è piaciuto sia graficamente che nel gameplay ma devo ammettere che personalmente dopo un po ha annoiato, ma vi parlo da amante del gioco multiplayer sia locale che online, mancanza per me non di poco conto su un gioco che si prestava alla grande a questa componente. I comandi con il Pro non sono affatto facili da usare e memorizzare ma con il touch il gioco guadagna molti punti. La IA è ben bilanciata ma molte partite risultano di una casualità spaventosa affidando il tutto alla randomicità con cui il gioco ci dispensa le gemme da unire. La storia è carina e ben fatta oltre a dialoghi simpatici e mai fini a se stessi.

Ironcast 3

Per gli amanti degli RPG che adorano anche i puzzle game è un acquisto da fare considerando che il gioco contiene anche tutti i DLC pubblicati finora, per tutti gli altri vi lascio al trailer e se vorrete dargli una possibilità scoprirete un buon passatempo, non privo di difetti, ma da utilizzare per brevi pause.


Se volete saperne di più sul gioco come al solito vi invitiamo a leggere la recensione dei nostri amici di Nintendo Player.

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Ironcast – Recensione
PRO
Storia interessante e dialoghi gradevoli
Grafica dettagliata e pulita
Meccaniche interessanti
Touch perfetto
CONTRO
Alla lunga potrebbe annoiare
Terribile da giocare col Pro Controller
Battaglie affidate alla casualità
6.7