Snake Pass

Snake Pass – Recensione

SSSSiiamo…. SSssiam… ehm (*colpo di tosse*) ehm… Siamo veramente euforici per l’arrivo di Snake Pass sul Nintendo Switch eShop. Questo simpaticissimo titolo targato Sumo Digital aveva attirato l’attenzione di molta utenza, grazie alla sua unicità ed alla magia trasmessa da ogni singolo video comparso in rete prima della sua uscita.

Sono sicuro che, mentre state iniziando a leggere questa recensione, nella vostra testa ronzino (o dovrei dire sibilino?) insistentemente due domane: “ma il gioco vale davvero i 20€ al quale viene proposto?” e soprattutto “come funziona il sistema di controllo di questo particolare protagonista?“. No, non sono un mago, sono semplicemente un giocatore curioso e proprio come voi sono i due interrogativi che hanno fatto più di tutti fantasticare la mia immaginazione fin dal primo annuncio del titolo. Se rispondere alla prima domanda è questione di un semplice “Si”, per quanto riguarda l’analisi del sistema di controllo vi consiglio di mettervi comodi e di scoprire assieme a noi il fantastico mondo di Snake Pass.

Dai Noodle, devo ancora iniziare la recensione e già ti stai addormentando?

Snake Pass altro non è che un titolo platform tridimensionale nel quale il motore fisico gioca un ruolo primario. Vestiremo i panni di Noodle, un serpente che assieme al suo compagno d’avventura Doodle – un simpatico colibrì – cerca di investigare su alcune forze misteriose che stanno disturbando la quiete e la tranquillità di Haven Tor. Un incipit che, come da tradizione, non pretende di dar vita ad una trama sconvolgente e ricca di colpi di scena ma che cerca sempre di farsi da parte per lasciare all’impatto estetico ed emotivo il vero punto di forza dell’intera produzione.

snake pass schema controller
Chissà perché ho la sensazione che gran parte del tempo lo passerò a far cambiare l’espressione di Noodle

Il primo impatto con il gioco, sono sincero, sarà abbastanza sconvolgente. I comandi non sono dei più semplici da padroneggiare ed il titolo, quasi per prendersi beffa di noi, la prima decisione che ci fa compiere è proprio quella di scegliere lo schema dei controlli. Le configurazioni che ci vengono proposte sono due: “predefinita” e “facile“. Con i controlli impostati su “predefinita“, avremo la possibilità di decidere attraverso il tasto “ZR” quando far avanzare Noodle e relegare la direzione della testa attraverso gli analogici per permettergli di zigzagare in giro per i vari stage. Per quanto mi riguarda, vi consiglio fin dal primo momento di impostare il tutto su “facile” poiché questa modalità permette di governare tutti i movimenti del serpente al solo analogico sinistro, permettendoci di concentrarci sul mondo di gioco con un tasto in meno col quale fare i conti. Il resto dei pulsanti servono a gestire una serie di variabili implicite nella natura dell’essere un animale strisciante e ci permetteranno di regolare la posizione della testa (“X” per immergersi ed “A” per risalire) e di farci eseguire una mossa stringente (“ZL”) fondamentale per trattenere la presa ai vari appigli che si riveleranno essenziali per eseguire le nostre acrobazie.

Quando il gioco si farà duro, e lo farà presto statene certi, potremo contare anche sull’aiuto di Doodle. Premendo il tasto “Y”, infatti, questo verrà richiamato da un nostro fischio (a quanto pare anche i serpenti sanno fischiettare) ed accorrerà in nostro aiuto prendendoci per la coda e rendendo il nostro peso corporeo un problema minore.

Guarda Doodle, tutto questo un giorno sarà tuo…

I livelli altro non sono che dei grandi diorami in stile sandbox sospesi nel cielo. Questi richiedono una padronanza sempre più consapevole del sistema di controllo e garantiscono una curva di difficoltà che, introducendo nuovi elementi poco per volta, ci farà sentire sempre più a nostro agio facendo scemare poco per volta la sensazione di essersi dimenticati come si tiene un joypad in mano. Senza entrare nella noia di discorsi legati alla risoluzione e al frame rate, che è comunque stabilissimo, l’ambiente di gioco è bello e colorato; una vera e propria gioia per gli occhi. Gli stage che ospiteranno le nostre sessioni di gioco sono sufficientemente ampi e ricchi di una serie di particolari capaci di farci ritardare il nostro obiettivo perdendoci nella natura. Dopo aver affrontato i primi livelli noteremo che questi richiedono una quantità di tempo via via crescente per essere portati a termine e che di tanto in tanto ci ritroveremo ad interagire con nuovi elementi: leve e massi con i quali far lievitare la sensazione di essere di fronte ad un titolo che ci spinge alla sperimentazione continua.

Non so se sono precipitato più volte in Snake Pass o in Super Mario Galaxy…

Un elemento che, fortunatamente, è rimasto ben lontano dalla produzione è quello rappresentato dai nemici. Considerando che già il fatto di ritrovarsi in un mondo di gioco sospeso nel cielo apre alla possibilità di essere protagonisti di innumerevoli cadute nel vuoto; avere a che fare con piccole creature malefiche avrebbe reso incontrollabile il nostro lunghissimo Noodle. Attenzione però, non avere a che fare con pericoli viventi non significa che gli stage non nascondano insidie. Ben presto, infatti, l’ambiente di gioco diventerà ostile e ci obbligherà ad avere sempre più consapevolezza riguardo ai nostri movimenti. Per rendere più pericolose le nostre acrobazie, gli sviluppatori hanno ben pensato di disseminare i diorami di collezionabili. Questi sono rappresentati da una serie di 20 sfere blu e di 5 monete, spesso nascoste ad arte per far fuoriuscire l’imprecatore che alberga in ognuno di noi.

Già dal secondo mondo Snake Pass ci regalerà la gioia di esplorare alcuni fondali acquatici esponendo, però, una delle debolezze del comparto grafico. La sensazione, infatti, è che quando Noodle si ritrova all’interno delle numerose pozze d’acqua disseminate qua e la, venga istantaneamente enfatizzato l’aliasing – che stranamente risulta meglio gestito nelle restanti fasi di gioco. La gestione della telecamera, inoltre, è un altro problema che potrebbe affliggere i giocatori, soprattutto nelle prime ore di gioco. La visuale richiede spesso di essere impostata manualmente, complicando la metabolizzazione di un sistema di controllo che già di suo richiede moltissima pratica.

Immergersi, o non immergersi, questo è il dilemma!

Se avete con voi un Nintendaro di vecchia data potreste fare con me un esperimento: posizionatelo davanti allo schermo del vostro televisore e ditegli di chiudere gli occhi, fatto? Attendete ora che venga caricata la schermata iniziale e lasciategli assaporare attentamente la melodia proposta, fatto? Ora fategli aprire gli occhi ed osservate la sua espressione mentre realizza di non essere di fronte ad un nuovo episodio della serie Country di Donkey Kong. La colonna sonora di Snake Pass è stata realizzata dal grande David Wise, storico compositore che ha spesso lavorato in passato al fianco della grande N. La cura per il comparto audio eleva il titolo e lo rende, sotto l’aspetto puramente sonoro, un gioiellino degno di attenzione. Il lavoro minuzioso del compositore non si è limitato alla sola direzione delle tracce audio, ma ha reso possibile anche l’arricchimento dell’esperienza di gioco grazie a numerosissimi effetti sonori che si attivano quando ci avviciniamo ad alcuni elementi ambientali. Una delle cose che ho maggiormente apprezzato è scoprire che alcuni dei rimbombi che nella traccia audio sembrano semplici tamburi, in realtà rappresentano la conseguenza del rumore causato dalle gocce d’acqua che precipitando incontrano la vegetazione intorno a noi.

Tutta questa cura nei particolari rende la produzione sicuramente degna di un acquisto. Tornando su una delle domande iniziali voglio rassicurare tutti coloro che si sono scoraggiati scoprendo che il prezzo di Snake Pass si è assestato sulla cifra di €19.99. Se eravate stati catturati dalla magia dei video che ci hanno tenuto compagnia negli scorsi mesi potete tranquillamente procedere all’acquisto. Di certo quei cinque euro al di sopra della soglia psicologica di acquisto sono ben meritati e premiano lo sviluppo di un titolo che cerca di innovare nel gameplay e di sperimentare qualcosa di nuovo. Se c’è, forse, un’unica tipologia di giocatori che potrebbe soffrire nel provare Snake Pass è quella degli speedrunner; il gioco infatti è interamente impostato su un’esplorazione ragionata e quasi mai potrete procedere impulsivamente. Ogni nostro spostamento deve essere ben calibrato sfruttando al massimo gli elementi ambientali offerti dai talentuosi level designer di Sumo Digital. Se siete disposti a giocare con le tempistiche che hanno previsto gli sviluppatori fatelo vostro seduta stante; Snake Pass è finalmente disponibile all’acquisto nel Nintendo Switch eShop.

Snake Pass
Snake Pass – Recensione
MODUS OPERANDI: ho giocato a Snake Pass grazie ad un codice download gentilmente offerto dagli sviluppatori. Ho avuto modo di apprezzare, completandoli al 100%, i primi due mondi di gioco per una durata complessiva di circa dieci ore. Sono sicuro che la strada da percorrere per completare il titolo in ogni suo aspetto è ancora lunga e che prima di vedere i titoli di coda dovrò darmi da fare per un tempo almeno pari a quello già passato ad ammirare i panorami mozzafiato che questo mi è riuscito a regalare.
PRO
CONTRO
8
Sssublime!