Little Inferno – Recensione

Little Inferno è, forse, l’unico titolo della mia carriera videoludica che ho saltato in passato su WiiU perché “non era stato localizzato in italiano”. Dovrebbe una motivazione davvero banale per un gioco che sembra essere fatto semplicemente per bruciare oggetti a caso nella speranza di svagare la mente, ma vi assicuro che non è così. In Little Inferno il gameplay è ridotto all’osso e l’unica apparente azione concreta che ci viene richiesta è quella di comprare oggetti da un vasto catalogo, arrivato assieme ad un bel caminetto nuovo fiammante, con l’obiettivo di far fare “coming out” al nostro alter ego piromane. Se state pensando che c’è del sadico in questo gioco, sono d’accordo con voi, e l’intero level design non fa altro che dimostrare costantemente che era proprio questo l’obiettivo degli sviluppatori.

Appena avviato il gioco, ci renderemo conto che l’unica schermata che vedremo è quella che ci mostra il nostro nuovo camino in tutto il suo splendore. L’interfaccia grafica è essenziale e lascia interamente spazio a quello che vuole essere il contenitore dei nostri atti di piromania. La porzione inferiore ospita una barra (espandibile dietro pagamento) attraverso la quale è possibile accedere ai cataloghi, fondamentali per arricchire la quantità di cimeli incendiabili. Accedendo a questi cataloghi è possibile ordinare una serie di gingilli e di articoli di dubbia utilità con il solo obiettivo di posizionarli all’interno del caminetto ed incendiarli. Ciascuno di questi, però, richiede una quantità di tempo prima di essere consegnato direttamente al nostro indirizzo, per cui mettetevi comodi nei vostri divani che in Little Inferno la fretta non sarà quasi mai d’aiuto.

little inferno
Che brutto veder bruciare i nostri risparmi, oh una moneta!

Ogni volta che uno o più oggetti verranno ridotti in cenere ci verrà restituita una quantità di denaro superiore a quella che avevamo speso in precedenza, garantendoci costantemente la possibilità di acquistarne degli altri. Pian piano che bruceremo tutto scopriremo che un obiettivo secondario, non totalmente trascurabile visto che a volte sarà fondamentale per procedere nell’acquisto di nuovi cataloghi, è quello di combinare nelle fiamme diversi oggetti al fine di realizzare delle combo decisamente strampalate.

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Si ok grazie, ma adesso dammi qualcosa che io possa bruciare…

Qui torna in gioco il motivo per cui a mio parere Little Inferno ha senso solo se giocato nella propria lingua madre: le combo richieste non ci forniscono nessun indizio se non il numero di oggetti da combinare tra loro ed un nome che dovrebbe farci capire come questa debba essere ottenuta. Vi faccio un esempio: una delle prime combo, denominata “serata film” richiede che vengano bruciati contemporaneamente un televisore ed una pannocchia. Sembra semplice fino a qui ma vi assicuro che man mano che andrete avanti, vista anche la grande mole di articoli acquistabili, sarà sempre più complicato capire al primo colpo cosa combinare, e spesso vi affiderete alla fortuna (o alla nostra guida).

Realizzare combo non è necessario solamente a sfamare la propria soddisfazione personale, ma permette di ottenere dei francobolli utili per fare in modo che i prodotti acquistati arrivino istantaneamente al nostro domicilio.

Un altro aspetto da tenere in considerazione nell’analisi di questa piccola perla videoludica del panorama indipendente è sicuramente quello della trama. Anche se potrebbe non sembrare affatto rilevante, questa si snoda attraverso una narrazione portata avanti piccole lettere ricevute direttamente nella nostra casella postale. Le lettere, infatti, giocano un ruolo fondamentale nell’acquistare consapevolezza rispetto a quanto stia succedendo attorno a noi e vengono recapitate con cadenza dal lige postino. Attraverso questi strampalati messaggi di posta ci renderemo conto poco per volta che non siamo i soli ad aver ricevuto il nostro Little Inferno e che attraverso questa diabolica macchina “brucia-cose” è possibile anche ricevere ed inviare oggetti ai nostri interlocutori.

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Questo è solo uno dei tanti cataloghi con i quali arricchire la nostra esperienza

Come avrete capito, un ruolo fondamentale per la riuscita di un titolo nel quale le azioni da compiere sono abbastanza ripetitive è quello di cercare di caratterizzare al meglio gli elementi cardine del gameplay: gli oggetti acquistabili dai vari cataloghi. Il primo elemento per la buona riuscita è sicuramente rappresentato dal nome assegnato a ciascun elemento con il quale è possibile interagire. Se ciascun oggetto si chiamasse semplicemente con il proprio nome comune, sfido chiunque di voi a dedicare del tempo a curiosare nei cataloghi con l’intenzione di leggere con piacere le varie descrizioni di ciascuno di essi. Certo, non tutti sono degni di nota ma quando per descrivere una bottiglia di buon vino ci ritroviamo davanti ad una descrizione che riporta testualmente “Mitigatore di Crisi di Mezza Età” ci rendiamo conto di quale sia la direzione artistica intrapresa dai tre simpatici programmatori di Tomorrow Corporation (nome, tralaltro, anche dell’azienda che nel gioco ci ha fornito il caminetto).

Assodata una buona riuscita nella caratterizzazione puramente nominale dei cataloghi, un secondo elemento che ha permesso alla noia di stare ben lontana dalle nostre sessioni di gioco è stato l’ottimo motore fisico – capace di associare ad ogni oggetto un comportamento specifico rispetto alla propria natura. Questo comportamento si trasforma in sbalzi gravitazionali in caso di piccoli pianeti (si, si possono bruciare anche quelli) o di vere e proprie trasformazioni atmosferiche nel caso di elementi naturali quali ghiaccio e vento. E’ sicuramente grazie a questa caratterizzazione che l’intera esperienza di gioco verterà attorno al concetto di sperimentazione, garantendoci un livello di coinvolgimento ben al di sopra delle aspettative.

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Si può bruciare davvero di tutto, ma non staremo esagerando?

Chi non brucia in compagnia…

Un ultimo aspetto rilevante della versione Nintendo Switch di Little Inferno è l’introduzione del multiplayer locale, che permette a due giocatori di condividere l’esperienza attraverso l’utilizzo dei due Joy-Con. I controlli di gioco, sia in singolo che in cooperativo, si affidano infatti ai piccoli ritrovati tecnologici della nuova ammiraglia Nintendo. Senza necessitare di una barra sensore per il rilevamento della posizione di questi rispetto al nostro televisore, grazie ai Joy-Con è possibile replicare l’esperienza che in passato era stata resa possibile dai Wiimote. Anche avendo a che fare con un compromesso, cioè quello di ricalibrare la posizione del puntatore di tanto in tanto grazie all’ausilio del tasto +/-, abbiamo trovato tale sistema molto comodo e adatto al titolo in oggetto. Per quanto riguarda la modalità portatile, invece potremo fare affidamento all’ottimo display touch capacitivo del Nintendo Switch. Purtroppo, il titolo non fa’ nessun utilizzo delle funzionalità multi-touch del monitor integrato nella console e quindi la modalità a due “aspiranti piromani” è relegata all’utilizzo docked.

Tirando le somme, Little Inferno si presenta nuovamente alle porte di una console Nintendo riuscendo a sfruttare fin dove possibile le caratteristiche della macchina senza limitarsi al semplice compitino del porting fatto solo per monetizzare. Personalmente ho gradito moltissimo l’introduzione del multiplayer locale e della decisione di includere, finalmente, la localizzazione italiana in questa versione del titolo. A mio parere è proprio quest’ultimo il motivo che dovrebbe spingere all’acquisto tutti coloro che avevano già fatto proprio Little Inferno su WiiU e non erano riusciti a cogliere tutte le sfumature che lo stravagante lavoro di Tomorrow Corporation aveva da offrire. Per tutti quelli che invece non lo avevano mai provato posso solo dire di non fermarsi alle apparenze di video che non danno giustizia a quello che è, a tutti gli effetti, un gameplay profondo e capace di intrattenere senza mai portare alla noia.

Se volete saperne di più sul gioco, non perdetevi anche la recensione dei nostri amici di Nintendo Player ?

Little Inferno – Recensione
MODUS OPERNDI: Ho provato Little Inferno grazie ad un codice download gentilmente offerto dagli sviluppatori. In oltre cinque ore ho bruciato una quantità esagerata di oggetti tra cimeli di famiglia, animali ormai estinti ed elementi dalla dubbia provenienza. Ho recentemente scoperto che per completare il gioco, oltre ad ottenere tutte le combo, si deve bruciare ogni oggetto almeno tre volte quindi state pur certi che tornerò presto nel mio appartamento a realizzare il sogno di ogni piromane... se solo mi ricordassi dove ho lasciato le chiavi di casa!
PRO
CONTRO
8
OTTO