Soulblight

Soulblight – Recensione

Il genere Roguelike, nel bene e nel male, si sta espandendo a vista d’occhio. Probabilmente questo è dovuto alla sua caratteristica di essere facilmente rigiocabile, e la possibilità di sboccare nuovi eventi ad ogni partita rende alto l’interesse. È proprio in questo modo che molti titoli di questo genere sono – ancora oggi – famosissimi. Un esempio facile facile è la saga di Binding of Isaac: le sue nuove versioni non hanno rivoluzionato il gameplay di base, ma è riuscito ad espandere le possibilità di gioco con nuovi strumenti. Soulblight può essere considerato il tipico esempio di un videogioco roguelike. Vediamo com’è strutturato!

In Soulblight il giocatore si ritrova a dover esplorare un oscuro santuario al fine di portare la pace in un mondo tetro e minaccioso. Addentrandosi nelle profondità di questo luogo che cambia ad ogni tentativo, imparerà a conoscere sé stesso e i propri limiti. L’obiettivo è – quindi – quello di arrivare alla fine del gioco illesi, anche perché la morte è permanente e solo una piccola porzione di oggetti rimane tra una partita e l’altra.

Soulblight
Molti degli oggetti presenti in questo gioco narrano una storia, che amplia ulteriormente la lore del gioco

Per parlare del gameplay di Soulblight è necessario partire in quarta parlando di come gestisce il personaggio giocabile. Da questo punto di vista, infatti, ho apprezzato il lavoro di My Next Games. Ogni volta che si sceglie uno dei vari percorsi presenti nella mappa di gioco, il giocatore amplia le caratteristiche fisiche e psicologiche del protagonista!. Questo riguarda sia gli aspetti positivi, sia quelli negativi. Sono proprio i malus ciò che rende Soulblight interessante perché possono essere ottenuti con estrema facilità. Aprire una cassa potrebbe intorpidire le mani, mentre uccidere un NPC potrebbe diminuire le capacità offensive e difensive del personaggio. Oltre a tutto questo, il giocatore potrebbe diventare cannibale, oppure subire una maledizione. Insomma, Soulblight propone tante strategie per mettere il giocatore con le spalle al muro, e alcune volte raggiunge una precisione tale da avvicinarsi ai GDR cartacei.

L’originalità di Soulblight non riguarda solo i malus, ma anche sulla gestione dei PS. Soulblight permette al giocatore di rimanere in piedi anche quando ha perso tutti i PS, ma ad una condizione: subirà automaticamente una ferita, e se queste arrivano a 5 la partita termina! Ad aggravare la situazione ci pensano i tipi di ferite, dato che alcune si curano col tempo, mentre altre richiedono l’uso di una cura particolare. Tutto questo rende Soulblight una curiosa corsa contro il tempo, cercando di trovare – ed usare – il minimo indispensabile nel minor tempo possibile. Per accentuare questo fattore ci pensa anche una classifica online, che incentiva la rigiocabilità.

Soulblight
Parte della trama e del gameplay di Soulblight gira attorno al concetto di Forza, che va costantemente alimentato. Se la “forza” è alta, i vostri attacchi saranno maggiori, e le difese migliori. Lascio a voi scoprire come alimentarla

Dopo aver detto tutto questo, è normale chiedersi quali sono i difetti di Soulblight. Ebbene, sono principalmente due: il sistema di combattimento e l’estetica.

Voorei fare una premessa: il combact system di Soulblight è interessante perché chiede al giocatore di gestire l’ambiente e le distanze tenendo sotto controllo la propria stamina. In teoria funziona, ma nella pratica non risulta eccezionale. Una volta che il nemico ha visto il giocatore, è impossibile fuggire e se non si ha un’arma decente la sconfitta è inevitabile. Per fortuna il giocatore può sfruttare una modalità stealth, che torna utile nella maggior parte dei casi. Per quanto riguarda l’estetica vorrei parlare in maniera approfondita dei modelli dei personaggi. Giocando, non solo si ha l’impressione che gli abitanti del santuario siano uguali tra loro, ma è anche difficile capire da che parte guardano. È vero, è possibile visualizzare la gittata della vista dei nemici, ma si ha comunque la sensazione che manchi qualcosa.

Soulblight
Soulblight presenta la lingua italiana, ma sono presenti molti errori grammaticali. In alcuni casi si ha quasi l’impressione che sia stato usato Google Traduttore

In conclusione, Soulblight non è un brutto gioco, ma nemmeno eccezionale. Ho apprezzato l’idea di dare molta importanza ai malus, obbligando il giocatore ad arrivare dritto al punto senza tergiversare. Allo stesso tempo, però, non ho apprezzato il sistema di combattimento, che risulta poco immediato e altalenante. Comunque sia, consiglio questo gioco esclusivamente ai fan dei roguelike.

Soulblight

Soulblight
Soulblight – Recensione
PRO
La meccanica dei malus e delle ferite dà personalità a questo titolo!
Il gameplay incentiva un approccio agli eventi proposti essenziale ma rapido
Presenza di una classifica online
La difficoltà è medio-alta fin dall'inizio. Questo lo rende ottimo per i veterani del genere
CONTRO
Adattamento in italiano presente, ma traballante
Combact system non eccezionale
Prezzo alto
Si poteva lavorare di più sull'estetica dei personaggi (compresi protagonista ed NPC)
6.5
Sei e mezzo