Bastion

Bastion – Recensione

L’ultimo Nindies Showcase Summer 2018, appuntamento sempre più frequente nel quale Nintendo aggiorna i suoi utenti Switch riguardo tutte le prossime uscite relative al mondo indie, ha segnato ufficialmente l’arrivo dei ragazzi di Supergiant Games sulla console ibrida Nintendo. Il piccolo team di sviluppo Californiano è sicuramente già noto agli amanti degli RPG in quanto il suo portfolio vanta la presenza di ben tre titoli che ruotano proprio attorno al concetto di “gioco di ruolo”, ciascuno offrendo una sfaccettatura diversa di tale genere. Se per Pyre non si hanno ancora informazioni ufficiali, per quanto riguarda Bastion e Transistor gli amanti del genere dovranno aspettare davvero poco per il primo ed un paio di mesi per il secondo. Quest’oggi siamo qui a parlarvi proprio di Bastion, un meraviglioso action RPG con visuale isometrica che saprà catturare la vostra attenzione grazie ad uno stile artistico capace di trascinare la vostra fantasia all’interno di una fiaba. Dopo aver raccolto valutazioni estremamente positive in occasione del suo lancio in tutte le piattaforme attualmente in commercio anche noi di GameScore abbiamo voluto provarlo in formula ibrida, e possiamo assicurarvi già da ora che siamo rimasti piacevolmente sorpresi dalla qualità generale del gioco. Che dire, dunque, se non di mettervi comodi e di seguirci in questo viaggio all’interno di Bastion.

Bastion
Un brusco risveglio per The Kid, benvenuto in questa nuova avventura!

Avviando Bastion non potrete nemmeno immaginare quanto l’aspetto narrativo del gioco riuscirà ad entrarvi nelle ossa durante le circa dieci ore necessarie a completare l’avventura. Forse a causa di un inizio abbastanza canonico, con il nostro eroe che dorme ignaro nel suo letto e che viene risvegliato quasi per caso, il giocatore necessita di qualche breve battuta di gioco per entrare nello spirito della narrazione e rendersi conto di quanto questa sia speciale. Fortunatamente bastano davvero pochi minuti per prendere confidenza con i controlli base di The Kid, il ragazzino dalla folta chioma bianca che ci accompagnerà in questo lungo viaggio, e dedicarsi quindi a comprendere le ragioni per le quali siamo stati richiamati a salvare il mondo, che sembra essere stato disintegrato da quella che la voce narrante chiama Calamità. Non è certo una coincidenza il fatto che l’unica zona rimasta intatta sia proprio l’abitazione del nostro giovane eroe, e ben presto ci accorgeremo come questo sia in grado di ricostruire i frammenti del vecchio mondo semplicemente esplorando il terreno attorno a lui. La nostra prima missione sarà quella di dirigersi al Bastion, zona franca che oltre a dare il nome al gioco rappresenterà il nostro hub principale attraverso il quale potremo riprendere fiato a limare la progressione del nostro personaggio, e partire alla ricerca di alcuni nuclei perduti con i quali ripristinare la città ai tempi in cui i suoi abitanti vivevano felici.

Bastion
Benvenuti al Bastion!

Come già accennato, l’aspetto narrativo del gioco è una delle sue caratteristiche più rivoluzionarie. Simile a quanto avviene in The Stanley’s Parable, ma con toni decisamente più seriosi, il narratore ci seguirà passo passo descrivendo con estrema precisione ogni nostra singola azione attraverso una sorta di telecronaca, capace di cucire la trama direttamente sul giocatore in base a quanto avviene su schermo. Una delle conseguenze più delicate di questa scelta stilistica sta sicuramente nel modo in cui il giocatore deve prestare attenzione per comprendere al meglio le vicende. Se da una parte abbiamo un narratore capace di descrivere le nostre azioni in un contesto per nulla banale, dall’altro avremo spesso la necessità di raccogliere alcuni collezionabili per approfondire il più possibile la trama ed il background dei pochi personaggi dei quali faremo conoscenza. Di conseguenza sarà fondamentale non prendere con leggerezza i dialoghi ai quali verremo sottoposti, perfettamente tradotti nella nostra lingua, che sacrificano la loro lunghezza in favore di uno stile più stringato con il quale riescono nell’obbiettivo di non distogliere mai il giocatore dall’azione di gioco.

Bastion
Pochi eroi ma ciascuno con una caratterizzazione curata in ogni minimo particolare.

Anche il gameplay di Bastion è un elemento capace di dare una gran personalità al progetto targato Supergiant Games. Nonostante la componente RPG non sia mai troppo profonda da richiedere un approccio ragionato nei confronti dei nemici, che altro non sono che creature ben differenziate tra loro e ciascuna con uno stile di attacco specifico, le possibilità offerte dal titolo sono tali da permettere una gran personalizzazione del nostro stile di gioco. Oltre a poter portare con sé sempre due armi, utilizzabili attraverso i tasti “A” e “Y”, e di usufruire di un comodissimo scudo e di un ancor più utile attacco speciale, un sistema di progressione basato su punti esperienza permetterà al giocatore di sbloccare fino a 10 slot per equipaggiare Kid di abilità passive.

Bastion
Anche la mappa di gioco è dannatamente bella da vedere!

Il Bastion rappresenta l’elemento cardine di tutta la mappa di gioco. Ritornandoci dopo ogni missione potremo “spendere” i cristalli, raccolti sconfiggendo nemici e distruggendo gli elementi ambientali che fungono da decorazione dei vasti diorami sospesi, per potenziare le nostre armi o per acquistare vari oggetti utili per il nostro proseguimento. Tra un intermezzo e l’altro sarà anche possibile costruire e migliorare gli edifici della città, che ci permetteranno di gestire i vari potenziamenti del protagonista. Per esempio, la Distilleria renderà possibile l’accesso alle abilità passive, l’Arsenale ci fornirà la possibilità di equipaggiare le armi e l’abilità speciale, mentre all’interno della Fornace potremo spendere alcuni materiali per migliorare le statistiche di ogni singola arma. Anche se all’inizio vi sembrerà che il gameplay risulti leggermente macchinoso, è proprio attraverso tali edifici che questo diventerà sempre più preciso e privo di sbavature, esattamente come accade in altri titoli che basano l’evoluzione del protagonista sui powerup; un esempio di tale approccio può essere la bellissima Shantae!

Il livello di difficoltà è sempre ben calibrato e sostenibile da qualsiasi tipologia di giocatore e lascia a coloro che desiderano un tasso di sfida più elevato la possibilità di attivare alcuni modificatori che, al costo di una difficoltà più elevata, offriranno ricompense migliori. Per coloro che, invece, vogliono affrontare l’avventura nel modo più leggero possibile, Bastion offre un livello di difficoltà denominato “senza sudore” (introdotto sulle altre piattaforme attraverso il DLC gratuito The Stranger’s Dream che prevedeva anche nuove modalità di gioco) che ci offre un numero infinito di tentativi a seguito dell’esaurimento della nostra energia vitale. Personalmente consiglio tale opzione solo a coloro che non hanno mai preso un controller in mano in vita loro in quanto ritengo che non avere un vero e proprio gameover impedisce di fatto di avere stimoli per evitare un approccio kamikaze nei confronti dei numerosi nemici che dovremo sconfiggere.

Bastion
Non basta stare a distanza di sicurezza per non essere attaccati…

Ciliegina sulla torta un level design mai scontato ed un comparto artistico d’eccellenza, che gioca attraverso atmosfere perfettamente riprodotte ed un impatto estetico senza la minima sbavatura. I vari livelli, interamente disegnati a mano, sono rappresentati da veri e propri diorami sospesi nel vuoto all’interno dei quali i vari passaggi verranno letteralmente creati dal nulla al nostro passaggio. Tale scelta artistica si lega magistralmente al filo narrativo che ci vede lottare contro la distruzione del mondo all’interno del quale veniamo calati ed offre al giocatore un approccio esplorativo che di fatto non necessita di mappa per tenere traccia dei sentieri già calpestati. Così come è possibile assistere alla creazione degli stage ci viene anche concesso l’onore di distruggere gli elementi ambientali in questi contenuti, amplificando di molto il divertimento di coloro che amano dimenare le mani. Anche la telecamera è sempre clemente con il giocatore, e riesce a seguire alla perfezione l’azione, che si dimostra sempre caotica al punto giusto per permettere di avere sempre tutto sotto controllo.

Straordinario anche il comparto sonoro, che ci immergerà in un mondo sempre in movimento ed accompagnati non solo dalla calda voce del narratore, purtroppo doppiato solo in inglese, ma anche da una serie di effetti sonori mai fuori luogo e capaci di enfatizzare il senso di scoperta. Anche le musiche, composte da Darren Korb (uomo di fiducia che ha lavorato sul trio di titoli della software house Californiana), sono di ottima qualità e riescono a farci vivere in completa simbiosi con le vicende narrate.

Bastion
I livelli, seppure di dimensione ridotta, ci offriranno diversi spunti esplorativi, come questo portale che ci sbarra la strada. Come aggirarlo?

Che dire, dunque, di fronte ad un gioco che nonostante la semplicità del suo gameplay risulta sufficientemente elaborato da soddisfare ogni tipo di giocatore? Personalmente, scrivere questa recensione mi ha aiutato molto ad apprezzare quanto ho giocato, visto che come avrete ormai capito ho davvero faticato a trovare veri e propri difetti in Bastion. Un titolo che si adatta alla perfezione allo stile ibrido di Nintendo Switch non può certamente non finire sotto il vostro mirino e come tale ve lo consiglio caldamente. A partire dal 13 settembre potrete scaricare Bastion dal Nintendo Switch eShop al prezzo di soli €14.99, non fatevelo scappare!

Bastion
Bastion – Recensione
MODUS OPERANDI: Ho giocato a Bastion grazie ad un codice gentilmente offerto da Supergiant Games. Catturato dalla magia del gioco, ho divorato l'avventura in circa dieci ore con il desiderio di giocare ancora e poi ancora. Per fortuna esiste il New Game+ grazie al quale ritornare più agguerrito che mai!
PRO
CONTRO
8.5
POESIA PURA!