Pro Evolution Soccer 2019 – Recensione

Toglieteci tutto ma non il calcio è una frase che potrebbe riassumere la maggior parte del popolo italiano, la passione per quel pallone è sempre forte e tra sani sfotto’ e lunghe chiacchierate anima il lunedì lavorativo e non. Quest’anno mi è stata data l’occasione di testare Pro Evolution Soccer 2019 dopo molto che effettivamente non lo approcciavo a favore del suo avversario, Fifa, che anche quest’anno è stato per lungo tempo tra le mie prenotazioni Amazon e forse questa volta verrà annullato.

L’eterna lotta tra questi due giochi è da sempre un vero e proprio derby, un InterMilan videoludico con due tifoserie molto calde e pronte a darsi battaglia senza esclusione di colpi ma spesso ognuna cercando di portare acqua al proprio mulino senza ammettere le migliorie o le virtù dell’altra. Ammetto di essermi approcciato a questo Pro Evolution Soccer 2019 con una certa diffidenza; il mio primo gioco di calcio è stato Fifa Soccer che girava su un Windows 95 di tanti anni fa; poi con l’avvento della prima e mitica Playstation mi innamorai di un certo Pro Evolution Soccer con i suoi nomi di fantasia ma tanta sostanza.

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Il mitico PES su PSone… Gigsi vs Stewart… ma Rod non cantava?

Poi ho tradito la Konami ritornando a Fifa che nel frattempo era molto migliorato, proponeva una moltitudine di licenze e l’innovativo FUT che catturava gran parte dei videogiocatori proponendo un qualcosa di nuovo e avvincente. Da allora il mio rapporto con la EA è stato costante ma forse avevo indossato solo dei paraocchi e una certa abitudine costante… Fifa, compra, gioca, ricompra.

Appena scaricata la creazione calcistica made in Konami, all’inizio, mi son trovato come un pesce fuor d’acqua ma è bastato avviare una sola amichevole per capire quanto questo gioco vale; dalla grafica al gameplay tutto trasuda passione e voglia di stupire e forse la casa giapponese ci è riuscita. Quest’anno il loro prodotto ha perso molte licenze, tra cui spiccano sia quella dell’Europa League che quella della Champions League, ma anche molte squadre non compaiono nel prodotto finale, ma niente paura, sparsi nel web già potete trovare molti file option da caricare, creati dalle varie community che sostanzialmente mettono una pezza a questa problematica.

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Basterà scaricare un file option per risolvere il problema licenze!

Quindi non avete scuse per non testare Pro Evolution Soccer 2019 perché anche se vi potrò dire che è un ottimo prodotto o che è un qualcosa da cui stare alla larga, i giochi calcistici sono vestiti su misura e bisogna provarli personalmente per capire se sono adatti a noi… quest’anno, è sicuramente il mio abito da cerimonia!

Calcio d’inizio, palla al centro e… via!

Chi viene da anni di Fifa si troverà sicuramente spiazzato e i menu’ non aiutano per nulla, ma basterà studiarsi un pochino quanto appare davanti ai nostri occhi, per prendere subito confidenza. In single player avremo pane per i nostri denti con le classiche partite contro la CPU, sempre avvincenti e adatte a chi cerca magari un passatempo veloce e che consiglio come primo step per ammirare i progressi di questo Pro Evolution Soccer 2019, sia in termini di grafica che di gameplay.

Avremo modo di testare con mano il First Touch Impact che permette al pallone una fisica più reale e miglioramenti sia nello scontro con i giocatori che durante passaggi e tiri, insomma, si avvicina molto alla realtà del vero calcio giocato, grazie a nuove animazioni inserite ad-hoc. Oltre la classica partita veloce abbiamo due storiche colonne portanti del calcio made in Konami, il Campionato Master e Diventa un mito.

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Goal di Arek Milik… uno a zero Napoli!

Nel Campionato Master verremo messi di fronte alla creazione di un allenatore che potremo modellare a nostro piacimento, anche per farlo più somigliante a noi stessi, oppure usarne uno reale dei molti club presenti, e portarlo a scalare le classifiche per entrare nell’olimpo del calcio. Tutta questa modalità è basata su un amalgama ben congeniata tra manageriale e simulativo; infatti se da un lato dovremo occuparci di contratti, ingaggi e allenamenti, dall’altra saremo proprio noi a giocare con la nostra squadra cercando di segnare un goal sempre in più dell’avversario guidando così il team dei nostri sogni verso il successo.

Ma attenzione, dovremo anche curarci dell’umore dei nostri giocatori che saranno inclini sia alla tristezza per una panchina di troppo o alla splendida euforia per una tripletta insperata, d’altronde il mister moderno è anche un ottimo psicologo.

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L’impatto grafico è davvero notevole… il Fox Engine è un gioiellino!

Diventa un Mito invece ci metterà di fronte alla creazione di un giocatore, o potremo sceglierne uno tra quelli esistenti, e viverne l’ascesa dai campetti di periferia a magari la vittoria del pallone d’oro, ovviamente permettendoci di giocare in campo proprio con lui. Niente di innovativo su questo fronte ma l’esperienza già ottima in passato viene consolidata quest’anno ancora di più.

Oltre tutto ciò, potremo sempre divertirci a vincere un campionato che sia la Serie A o la Ligue 1 o dilettarci in infinite partite in coop locale anche con un divertente 3vs3.

E le modalità online?

Partiamo subito dicendo che tutte le varie modalità online partono da una base molto solida e da una infrastruttura di rete che in molte ore di gioco non mi ha mai dato un benché minimo grattacapo ed è giusto così perché ormai nei giochi di calcio, l’online fa la parte del leone.

Oltre Divisioni, Sfide, Partita Veloce, Co-Op, Sala D’Attesa e Lobby tutte utili per partite immediate da gustarci magari tra una pausa caffè e l’altra, Konami propone la modalità myClub, che considerala come la controparte di FUT è davvero dannatamente riduttivo. Vi consiglio di seguire attentamente le istruzioni a video per cercare di capire il funzionamento, specialmente se venite dalla modalità a carte di EA, altrimenti rischierete di fare come me: avvio il myClub, creo il mio bel team, contatto gli agenti che grazie alla Legendary Edition mi permettono giocatori eccezionali e infatti la mia fantastica Edenlandia (la mia squadra) accoglie tra le proprie file Beckham, Neymar Jr, Giovanni Simeone (con ben 92 di punti totali) e altri giocatori molto fortissimi.

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Il mito David Beckham ci accompagnerà nella nostra avventura!

Galvanizzato come pochi li metto tutti in campo e sorpresa delle sorprese, più hai meno vinci. Rispetto alla controparte, infatti, col myClub, dovrete stare ben attenti a dosare campioni con emeriti sconosciuti, ingaggiare un allenatore che possa gestire molti più talenti, insomma ci vorrà molto tempo per poi avere una squadra composta da tutte stelle. Per poter giocare e vedere almeno una vittoria ho dovuto creare un giusto mix con Beckham e Simeone coadiuvati da tutti ragazzini giovani e la vittoria finalmente è stata raggiunta.

Anche questa modalità è molto ampia e davvero ben costruita, da me apprezzata molto più di FUT per la difficoltà leggermente elevata e il dover costruire tutto molto lentamente, visto che i talenti li dovremo far crescere sopratutto in casa, causa un budget iniziale ridotto e quindi insufficiente per pagare determinati ingaggi.

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Si parte… palla al centro e via!

Considerazioni finali

Il re è tornato? Fermi tutti, a me non piace assolutamente dare titoli così forti o compiacenti, davanti a noi abbiamo un ottimo gioco che almeno per quest’anno è quello che io cerco da un titolo calcistico, simulazione più vicina alla realtà e modalità divertenti che il titolo Konami è riuscito ad offrirmi in ore di divertimento e pura tattica, che non si traduce assolutamente in un “fascia in velocità, cross e goal”, ma in azioni ragionate che vanno al di la di tutto.

Graficamente il gioco è superbo grazie ad un vero e proprio gioiellino, quel Fox Engine che da alcuni anni è adottato anche per il calcistico di Konami, che fa risaltare il comparto in maniera superlativa. I modelli dei giocatori sono eccezionali con la maggior parte di loro realizzati in maniera davvero reale, dal viso ai movimenti grazie ad un operazione di motion capturing ben eseguita. Sicuramente qualche giocatore delle cosiddette “minori” non è proprio identico alla controparte fisica ma le squadre maggiori hanno tutte un fotorealismo impressionante. Le texture sono dettagliate, pulite e ben realizzate così come i modelli degli stadi che risultano molto vivi e terribilmente affascinanti grazie anche all’introduzione dell’ Enlighten, sistema di illuminazione che accompagna il Fox Engine e che permette un gioco di luce incredibilmente vivo e realistico. Se c’è una parola che possiamo riassumere per definire la grafica di Pro Evolution Soccer 2019 è proprio realtà, Konami sa cosa cerca il videogiocatore e lo regala brillando di luce propria.

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Il fotorealismo dei giocatori è davvero d’impatto… The Wall, Kalidou Koulibaly!

Il gameplay è fantastico restituendo un feeling speciale e ancora una volta, impugnando il joypad, faremo fatica a distinguerlo da una partita in onda su Sky o Dazn. Come già sviscerato prima, dagli impatti di gioco alla fisica del pallone, tutto è minuziosamente ricreato e vi permetterà un gioco fresco e simulativo al massimo. Tutto perfetto invece dal fronte arbitri che puniscono anche gli interventi volutamente cattivi, ma attenzione, un cartellino giallo influirà negativamente anche sullo stato d’animo del giocatore e cambiarlo vi potrà far svoltare la partita anche se il chiomato in cause si chiama Beckham. Presenti numerosi schemi per gli smanettoni della tattica, tutto è personalizzabile e vi permetterà di trovare il gioco a voi più congeniale; oltremodo potrete cambiare la tattica anche durante il gioco grazie a cambi di moduli repentini e varie opzioni.

I comandi sono molto semplici e verranno sapientemente spiegati nell’intro del gioco, con la possibilità di personalizzare ogni tasto a proprio piacimento. La difficoltà è ben settata e spetta a voi la scelta di quanto ardua sarà la partita o un intero campionato (se amate la vera durezza di gioco provate Campione o Superstar), la IA dell’avversario è molto buona con solo alcuni tentennamenti del portiere in alcune fasi, che mi hanno fatto incassare goal davvero stupidi, anche se questo accade abbastanza raramente. Alla fine anche nella realtà abbiamo visto fare papere da portieri insospettabili.

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Napoli – Inter vista dagli spogliatoi. Icardi è pensieroso, Marek è carico!

Le modalità di gioco sono numerose, tutte ben fatte e divertenti che ci permetteranno agevolmente di arrivare all’acquisto del’edizione 2020 senza necessariamente stancarsi di questo episodio annuale. Anche il sonoro è ottimo con l’atmosfera da stadio ben ricreata e con il duo Caressa – Marchegiani sugli scudi e che ho particolarmente apprezzato.

Proprio ieri consigliavo ad un mio amico, Fifa dipendente, l’acquisto di questo Pro Evolution Soccer 2019 e mi son sentito rispondere con un secco no, ho visto dei video e non mi sembra un granché. Bene, il mio consiglio, che è d’altronde lo stesso che ho dato a al mio amico, è di provare con mano il calcistico Konami, magari scaricando la demo per vedere e provare conmano, i passi avanti fatti da questo titolo e quanto a volte, un solo video su Youtube non è sufficiente per valutare la profondità di un gioco.

E’ vero, e tocca sottolinearlo, che purtroppo Pro Evolution Soccer 2019, ha perso molto appeal con la non acquisizione di alcune licenze tra cui la Juventus qui presente come PM Black White o molte squadre inglesi oltre all’addio alla Champions League, ma bisogna specificare che grazie ad alcune community sparse nel web, volenterose e brillanti, già sono presenti molti file option che sistemano la situazione.

Dategli una possibilità e non ve ne pentirete oltre, forse, a disdire la vostra copia di Fifaalmeno per quest’anno!

Pro Evolution Soccer 2019 – Recensione
PRO
Grafica superba grazie al Fox Engine
Gameplay simulativo e simile alla realtà
Modalità varie e divertenti
MyClub davvero profonda
CONTRO
Mancanza di licenze
Alcuni problemi nell'IA
Menu' da rinnovare
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