Blade Strangers

Blade Strangers – Recensione

Dentro un altro mondo

Computer senzienti, mondi simulati ed un trama che non è altro che un pretesto per mandare avanti la baracca. Blade Strangers si presenta così, in maniera scanzonata e autoironica, proponendo comuque un prodotto di qualità e che vi accompagnerà in diverse serate, specialmente in compagnia degli amici. L’incipit è tanto assurdo e privo di logica da tenerci incollati al controller a chiederci esattamente cosa stia succedendo su schermo, tra ragazze che definire prosperose sarebbe un eufemismo, gatti giganti e tanti altri clichè tutti nipponici degli anime. Detta in breve e per lasciarvi un minimo di brio nella (rapida) scoperta della storia, vi ritroverete ad assistere ad un’assemblea di calcolatori senzienti intenti a trovare il nuovo Blade Stranger, un guerriero in grado di viaggiare oltre le barriere del tempo e dello spazio e poter risollevare le sorti di diverse dimensioni; non sapendo tra chi scegliere hanno la geniale idea di riunire tutti i papabili candidati in un mondo fittizio caricato sui loro server ed organizzare l’idea più originale e mai abusata dai picchiaduro: un torneo dove darsele di santa ragione, finché non rimane in campo soltanto il vincitore. Avanguardia pura!

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In compagnia è sempre meglio!

Scherzi a parte, la strampalata premessa serve unicamente per riunire diversi eroi editi da Nicalis in un unico titolo, con l’aggiunta di qualche guest star del calibro di Isaac di The Binding of Isaac (ormai in mano a Nicalis dal secondo capitolo) ed il cavaliere di Shovel Knight, più qualche aggiunta totalmente inedita che compare per la prima volta proprio in questo titolo. Tra quest’ultime spicca sicuramente la reale antagonista del gioco, Lina, che insieme al suo fidato Devian, un drone-armatura che sembra esercitare una cera influenza su di lei, tenteranno in tutti i modi di sconfiggere ogni stranger per cibarsi del loro codice sorgente; sarà selezionando lei che scopriremo uno dei finali più particolari ed originali visti in un picchiaduro. Nulla che faccia urlare al miracolo, ma sicuramente piacevole e curioso.

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Solange è sempre ben vestita.

La formula di Blade Strangers non sconvolge le basi dei picchiaduro a due dimensioni, bensì ne rispetta pienamente i canoni proponendo un gameplay accessibile anche a chi non mastica tutti i gironi questa tipologia di giochi; ma con un sistema abbastanza approfondito di combo per poter creare un certo livello di sfida tra gli appassionati del genere. Le modalità che vengono proposte sono numerose; oltre la già citata story mode, dove scaveremo e approfondiremo la storia di ogni personaggio, troviamo il tutorial dove poter imparare le basi e diventare pratici con i comandi. La modalità missions ci proporrà sfide di difficoltà mano a mano crescente in cui azzeccare determinate successioni di tasti o rispettare particolari condizioni, in più prevede una sottocategoria dedicata al survival mode, dove dovremo sconfiggere tutto il roaster di personaggi compreso il boss finale.

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Arcangel POWAH!

Arcade è la classica modalità con scontri casuali, dove potremo scegliere la difficoltà ed in generale le regole degli scontri. Versus è la tipica modalità uno contro uno, Training per l’allenamento, ed infine una modalità on line, che per trasparenza ammetto di non aver potuto provare in quanto i server nel momento della recensione sono chiusi e ogni tentativo è stato vano. E’ presente anche una modalità per personalizzare il proprio profilo, ma abbastanza superficiale da risultare superflua.

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Shovel Knight, ma non proprio…

Tecnicamente il gioco fa il suo dovere, risultando sempre fluido e senza rallentamenti di sorta. Gli ambienti sono realizzati in 3D così come i personaggi, ma renderizzati in 2D dall’engine per apparire come degli sprites. Il risultato è piacevole anche se in modalità portatile risulta sicuramente più godibile, sembrando quasi realizzato proprio per questa modalità, pensato per essere giocato in momenti spensierati e di pausa durante la giornata.

Kawaii!

l’aspetto che meno convince di Blade Strangers è probabilmente la longevità, in quanto a meno che non abbiate ogni sera i vostri amici a farvi compagnia (in quel caso tornei a gogo), consumerete abbastanza in fretta i 14 personaggi disponibili al momento, le missioni aiutano a sostenere il gioco su un periodo più lungo, ma comunque leggermente inferiore di quanto ci si aspetterebbe da un picchiaduro. Anche la forte caratterizzazione del titolo potrebbe spingere alcuni a ponderare l’acquisto; ogni personaggio, per quanto la storia di ognuno di essi sia abbastanza breve, deriva da titoli con una storia ben definita e dai tratti decisamente ispirati ad anime e manga, caratterizzazione che inevitabilmente intacca anche le due guest star esterne, e se Isaac non ne risente troppo risultando comunque familiare per design, animazioni e mosse, lo stesso non si può dire per Shovel Knight; infatti il lavoro fatto per adattarlo meglio al mondo di gioco ha leggermente snaturato il personaggio, che sicuramente mantiene le sue peculiarità, ma ha un aspetto decisamente differente ed una voce invece non presente nel titolo originale. Insomma si rischia che qualcuno possa additarlo come weeboo (termine dispregiativo usato per chi ricerca la spasmodica attinenza allo stile del sol levante), non lo è, ma rischia di andarci molto vicino, anche a causa dell’assenza di altre lingue parlate oltre il giapponese, con sottotitoli e menù in inglese (si, è assente la lingua italiana).

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Meow!

Il primo esperimento di Nicalis e Studio Saizensen con i fighting game è a conti fatti un titolo ben riuscito, con una caratterizzazione molto definita ed un combat sistem adatto anche ai neofiti ma che cerca di accontentare anche i veterani del genere. Un titolo che forse non brillerà per originalità, ma realizzato a dovere e con attenzione verso le proprie IP. Se non siete mai stati attratti dai picchiaduro questo porebbe essere proprio il titolo che fa per voi data la sua accessibilità, magari avvicinandovi a questa branca del videogioco ormai decennale, mentre è sicuramente un acquisto consigliato per chi è già appasionato del genere. Obbligato per chi è anche fan delle proprietà Nicalis. Adesso però levate lo sguardo dalla principessa Solange, su.

Blade Strangers
Blade Strangers – Recensione
PRO
Accessibile e immediato
Ben caratterizzato
Fuori da ogni logica...
CONTRO
Longevità non eccelsa
Modalità storia spessoo ridondante
... Fuori da ogni logica
7.8
Nicalis le da di santa ragione