Morphies Law – Recensione

“Bimbi e bimbe di ogni età, ecco qualcosa che vi stupirà. Su, venite è proprio qui, è il paese di Halloween”. Avviando per la prima volta Morphies Law nella vostra testa potrebbe partire in loop la canzoncina di Nightmare Before Christmas, condizionata dall’aspetto scheletroso e Halloweenesco dei simpatici personaggi che abitano il mondo di questo shooter. Le ambientazioni sono però molto diverse e l’allegria e la leggerezza la fanno da padrona, o almeno ci provano.

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Il menù è chiaro e semplice.

Una volta addentrati in questo particolare mondo verrete accompagnati passo passo nelle dinamiche del gioco, dal sistema di puntamento dell’arma designato ai sensori di movimento – ma che può essere assegnato totalmente all’analogico destro del controller – al cuore dell’esperienza vera e propria che differenzia il titolo dal resto dei tps. I Morphies si chiamano così non a caso, in quanto il loro corpo si modifica in base a dove attaccheremo i nemici: se i nostri colpi finiranno sulle gambe del nemico queste diventeranno più piccole facendo di conseguenza crescere le nostre, e così via per il busto, la testa, il braccio destro ed il braccio sinistro. Le dimensioni del corpo non condizioneranno però solo il fattore estetico; essere più grandi o più piccoli può portare vantaggi o svantaggi a seconda della situazione, permettendoci di infilarci nei cunicoli più piccoli quando siamo a dimensioni ridotte, approfittando anche di una velocità maggiore, mentre avere parti più grandi può farci saltare più in alto o avere una mira leggermente più stabile, pagandone però il prezzo di diventare un bersaglio molto più facile ed individuabile. Come contorno a tutto ciò ci sono anche delle efficaci abilità secondarie da caricare a suon di colpi e dai vari effetti, sia difensivi che offensivi, ed un colpo denominato ultimorfo da sganciare direttamente a bordo dei nostri avatar nelle occasioni in cui è necessario recuperare terreno, anche qui con un sistema difensivo di cupole, o di un raggio offensivo letale che fa fuori i nemici al primo contatto. Il gameplay viene proposto, nel momento in cui scrivo, in quattro varianti: Alveare è la tipica modalità 4vs4 dove l’obbiettivo è rubare più massa possibile alla squadra avversaria ed arrivare a fine partita con l’avatar – un morphie enorme che osserva i morphies appena fuori dal campo di battaglia – del proprio colore più grande.

 

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E che soddisfazione!

In Caccia Alla Testa ci ritroveremo sempre in una modalità a squadre, questa volta però il compito è riportare la testa al proprio avatar, ma nel campo ce ne sarà soltanto una, che le squadre dovranno contendersi e per ricostruire il proprio avatar e vincere la partita a suon di colpi e sopravvivenza, dato che il portatore della testa sarà molto rallentato, specialmente se non ha acquisito abbastanza massa. C’è anche una piccola variante della stessa dove la testa è legata ad un canotto, qui dovremo guadagnare il più possibile massa dagli avversari per far scivolare il gommone dalla nostra parte.

Arriviamo in fine a Colpo Grosso, personalmente la modalità che preferisco ed in cui ho speso più ore, anch’essa una modalità a squadre quattro contro quattro dove dovremo raggiungere delle piattaforme vicine all’avatar avversario e rubare questa volta direttamente a lui la massa per poi sacrificarla in un altare attivo all’avatar della nostra squadra, impedendo ovviamente il più possibile all’altra squadra di fare altrettanto, ci si diverte da matti.

Ad accompagnare queste modalità troviamo quattro stage, in realtà con una struttura molto simile fra loro e tutti ispirati alla cultura messicana ed Azteca, svolgono però pienamente il loro compito in quanto si adattano e cambiano la loro funzionalità in base alle dimensioni che avrete, essendo pieni di piccoli nascondigli non raggiungibili da Morphies grandi e piattaforme alte per quest’ultimi dove poter prendere di mira la squadra avversaria. Nessuna delle arene però è un campo da battaglia enormemente vasto, ed in poco tempo ne conoscerete quasi ogni angolo per poter organizzare al meglio la vostra strategia.

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Potrete mettervi alla prova con varie modalità

Da grandi poteri, derivano grandi responsabilità

Morphies Law riserva parecchio spazio anche alla personalizzazione del personaggio, dandoci la possibilità di utilizzare dei pre-set o creare le nostre combinazioni in dei modelli palesemente ispirati ai Calavera del Dia de los muertos, festa dedicata ai morti molto importante nel folclore messicano. Più o meno ogni parte del volto e del corpo è modificabile, ed inoltre potremo acquistare i vari miglioramenti estetici od il nostro armamentario, così come le mosse di vittoria e sconfitta. Avremo anche delle box sotto forma di Piñata, che ad ogni aumento di livello o altri eventi particolari una volta rotte vi regaleranno elementi in maniera del tutto casuale, dandovi ulteriore valuta in caso di doppioni. In questo aspetto però troviamo uno dei primi difetti dell’opera, e se di solito tendo a non fare paragoni fra titoli in sede di recensione, qui il paragone con Splatoon è quasi d’obbligo. Se da una parte la carica innovativa e l’originalità contraddistingue entrambi i titoli, in Morphies Law per quanto si possa personalizzare il personaggio, a conti fatti sembra di avere tra le mani una copia tra mille di un modello senza vita, senza voce (il sonoro è abbastanza monotono nel corso di tutto il titolo) mentre sullo sparatutto Nintendo oltre ad esserci una lore di base ad accompagnare gli octoling, un semplice cambio d’abito o un dettaglio in più aiutano a differenziare ed a far sentire proprio l’alterego virtuale; ma questo è, purtroppo, solo la punta dell’iceberg. Il feeling con le armi, che sia un fucile d’assalto, un fucile a canne mozze o un fucile da cecchino non è sempre piacevole al 100%, ed alcuni bug affliggono sporadicamente ma pesantemente il risultato finale. Più di una volta mi sono ritrovato con la telecamera che invece di muoversi secondo i comandi prestabiliti, faceva dei repentini scatti di novanta gradi, rendendo praticamente impossibile la mira, o il continuo incastrarsi dei personaggi in alcuni punti senza apparente motivo, o dei bug visivi dovuti alla gestione della fisica e della morfologia dei personaggi che cambia in base ai colpi. In più il feedback restituito quando subiamo colpi è minimo, limitato agli effetti sonori dei colpi sul metallo e dei simboli negativi che compaiono per qualche frazione di secondo, rendendo difficile l’individuazione immediata della direzione dei colpi e quindi il responsabile.

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Adorniamo il vuoto contenitore…

Tirando le somme si ha l’impressione di avere sotto mano un prodotto che ha un enorme potenziale, un’idea originale che se ben studiata può creare una solida community attorno a se, ma che al momento sembra sia stata sviluppata in fretta pur di uscire sul mercato, che senza una patch miracolo o aggiornamenti costanti, rischia di dover attendere il suo prossimo capitolo per poter esprimersi al 100%. Con sparatutto gratuiti, o comunque dello stesso importo, ormai di una qualità eccelsa e con un seguito di fan affezionati, rischiare così tanto è stata una mossa davvero azzardata; confidando nel fatto che il team di Cosmoscope riesca ad aggiustare il tiro, mi riservo l’eventualità di aggiornare la recensione ed il voto finale in futuro.

Morphies Law – Recensione
PRO
Estremamente originale
Divertente con la D maiuscola
Potenziale altissimo...
CONTRO
Tanti bug
Ancora molto acerbo
... ma ancora inespresso
6.3
Un corpo che cambia, nella forma e nel colore.