Salt and Sanctuary

Salt And Sanctuary – Recensione

Vorrei iniziare questa recensione con una domanda facile facile: a cosa può essere utile un videogioco che clona le caratteristiche principali di un titolo molto famoso? Analizza un determinato videogioco sotto nuovi punti di vista ma, soprattutto, permette a molti di affacciarsi ad un certo genere sfruttando una versione più semplice ed economica. Alcune volte i risultati sono pessimi, ma altre volte il risultato è degno di nota. È il caso di Salt and Sanctuary, clone di Dark Souls uscito su Switch grazie a Ska Studios al pre4zzo di €14,99. Vediamo, assieme, se il risultato è veramente eccezionale!

Salt and Sanctuary è un RPG d’azione in 2D che mette il giocatore nei panni di un avatar personalizzabile che si ritrova coinvolto in un’avventura molto contorta (per motivi di comodità, lo chiameremo Sergio). Iniziando il prologo, si scopriranno pochi dettagli sulla lore di Salt and Sanctuary: sta per avvenire un matrimonio combinato che porterà nuovi anni di pace nel mondo… ma un essere grosso e cattivo rovina la festa, rapendo la donzella. L’obiettivo di Sergio sarà quindi quello di ritrovarla e di cercare di sventare ogni possibile minaccia.

Salt and Sanctuary
Che bello, si può scegliere anche il paese di provenienza del proprio avatar… ma è solo un effetto estetico… oppure c’è qualcosa sotto?

Dopo aver fallito nel buttare giù il primissimo boss del gioco, Sergio si ritrova in un luogo strano e tetro. Incontra un tipo e gli chiede a quale culto crede (ad inizio gioco se ne possono scegliere tre, anche se Salt and Sanctuary fa credere che la scelta sia una) e verrà chiesto di espandere il proprio culto tramite i vari santuari presenti in questo mondo. I santuari, infatti, sono luoghi molto importanti: sono aree di ristoro che Sergio può utilizzare per riempire le sue pozioni e per aumentare di livello. Oltre a questo, può offrire delle statuette alla divinità di turno, ottenendo così piccoli vantaggi.

Avanzando nel gioco, si scopriranno i comandi principali: con Y si fa un attacco leggero, con X un colpo pesante, con ZL si para l’attacco, con ZL + Y si usa il “colpo scudo”, con R si utilizza un oggetto, con ZR si schiva e con L si cambia la combinazione di armi. Credete sia finita qui? Giammai! A seconda della classe scelta e a seconda dell’equipaggiamento del giocatore, i comandi potrebbero leggermente variare sia in efficacia, sia in efficienza. Per fare un esempio, se imparate l’arte della magia con ZR potrete usare la vostra bacchetta oppure se avete un’armatura pesante le vostre schivate saranno poco efficaci. Insomma, la gestione dei comandi sarà in qualche modo legata col personaggio. Ovviamente, questo ci porta a parlare di come viene gestita la creazione di Sergio.

Sergio ha tanti modi per essere personalizzato – esteticamente parlando -. Oltre al sesso ed alla tipologia di capelli / barba, sarà cruciale capire come gestire le classi. Esse sono 8 (cavaliere, mago, paladino, ladro, cuoco, chierico, squattrinato, cacciatore), mentre gli effetti extra disponibili sono 5 (cocci rossi, mercenario di pietra, idolo d’ambra, anello dell’avidità, sfera di cristallo. Si può giocare senza questi effetti). Ovviamente ogni combinazione causerà vantaggi/svantaggi che solo giocando si potranno comprendere.

Salt and Sanctuary
Se non tornate nel santuario a riposarvi le statistiche della vita e della Stamina si abbasseranno. Fate, quindi, molta attenzione!

Così come in Dark Souls, anche qui sono presenti i concetti di denaro ed anime (il primo utile per negoziare, il secondo per aumentare il proprio livello). ma Salt and Sanctuary non sostituisce le anime col sale. Si ottiene principalmente esplorando o massacrando i nemici ed è una risorsa fondamentale. Serve per aumentare il livello, potenziando in tal modo il personaggio espandendo le sue abilità. A questo proposito, solo lo squattrinato ed il cuoco iniziano senza abilità; tutte le altre classi ne danno automaticamente due.

Salt and Sanctuary
Ottimo uso del Rumble-HD, che cambia vibrazione a seconda della mossa usata

Ovviamente, Salt and Sanctuary non sarebbe un clone di Dark Souls se non avesse una difficoltà molto elevata. Purtroppo è così: Salt and Sanctuary è un gioco difficile, cattivo e punitivo fin dall’inizio. Volete sapere perché? Semplicemente, il giocatore viene lasciato allo sbaraglio! Non può conoscere i pregi/difetti delle classi e non può sapere cosa fanno gli effetti extra selezionabili a inizio gioco. Oltre a questo, non è chiarissima la differenza dei primi tre culti presenti. Questo dettaglio è un punto a sfavore per questo videogioco: il giocatore medio sarà quindi obbligato a fare ricerche su internet per avere una maggior idea delle classi e degli strumenti disponibili a inizio partita.

Una difficoltà così alta provoca anche un altro problema: le morti. Il giocatore morirà un sacco di volte e questo significa anche che rischierà di perdere molto sale. Ebbene, il nemico che uccide Sergio si terrà parte del suo sale e dovrà essere eliminato. Se, però, Sergio muore un’altra volta quel sale sarà perso per sempre: Inoltre, ogni volta che si muore un chierico misterioso riporterà in vita il giocatore, eliminandogli una buona quantità di denaro.In altre parole, se morite perdete soldi e sale! Voglio, però, fare i complimenti al team di sviluppo su un dettaglio. Se cadete in un precipizio (e quindi non siete stati uccisi da un nemico) il sale non sarà automaticamente perso; semplicemente, apparirà un nemico in più che si terrà parte del vostro bottino originario.

Salt and Sanctuary
Toh, gli sviluppatori hanno messo delle descrizioni dettagliate sugli equipaggiamenti e sul bestiario. Questa strategia – quasi identica a quella di Dare Souls – è il metodo principale per rivelare dettagli sulla lore al giocatore

Dato che ho già parlato dei principali difetti di questo videogioco, direi che possiamo chiudere qui. Salt and Sanctuary è un clone di Dark Souls eccezionale. Riesce a riproporre – a modo suo – le meccaniche principali con un prezzo molto più basso. Non è un gioco per tutti: è punitivo fin dall’inizio e solo i più testardi e capaci saranno in grado di raggiungere i titoli di coda. Comunque sia, consiglio l’acquisto. Dato che Dark Souls sta facendo fatica ad uscire su Switch questo titolo saprà ingannare l’attesa. Nel mentre, sarete in grado di confrontarvi con un livello di difficoltà uguale se non simile, facendovi comprendere se sia il caso di affrontare il viaggio del titolo originale.

Salt and Sanctuary
Per battere il primo vero boss ho sudato sette camicie con la classe “Paladino”… non voglio immaginarmi cosa c’è dopo!
Salt and Sanctuary
Salt And Sanctuary – Recensione
PRO
Ottimo clone di Dark Souls. Inoltre - nel suo piccolo - questo gioco ha una sua personalità
Difficoltà alta…
Prezzo giustificabile
Ottimo design: dark, grezzo e violento
Buona gestione del Rumble-HD
CONTRO
La gestione iniziale del personaggio non è ottima, a causa dell'assenza di alcuna spiegazione su dettagli importanti
… per alcuni snervante
È presente qualche bug
L'ambiente troppo scuro potrebbe non piacere ad alcuni giocatori
8
È arrivato nel momento migliore!