Pool Panic

Pool Panic – Recensione

Sfido chiunque di voi a guardare il trailer di lancio di Pool Panic ed a dirmi con fermezza a quale genere di appartenenza il gioco ricade. È una sfida davvero tosta, sappiatelo, in quanto nemmeno io dopo averlo portato a termine saprei rispondere alla domanda. Quando lo vidi per la prima volta in occasione del suo annuncio durante un Nindies Showcase capì di essere di fronte a qualcosa di stravagante, fuori di testa e capace di regalare ore ed ore di puro nonsense, ma mai avrei immaginato cosa sarei andato a provare con mano da li a pochi mesi. Sono passato da una sensazione di hype iniziale, alimentata dalla consapevolezza che aver affidato la pubblicazione a Adult Swim Games fosse una garanzia, a qualche incertezza non appena ho iniziato a fiutare come il gioco potesse in realtà nascondersi dietro un’anima da party game puro. Dopo averci giocato per una decina di ore sono ancora qui, con uno sguardo imbambolato, a chiedermi se davvero ho assistito a tutta la follia messa sul palco dai ragazzi di Rekim.

Partiamo da quello che Pool Panic vorrebbe essere: un simulatore di biliardo. Il brevissimo tutorial iniziare ci insegnerà le dinamiche di gioco; l’obiettivo del protagonista, rappresentato da una grande palla bianca dotata di grandi occhi ed un sorriso smagliante, è quello di mandare in buca le numerose altre sfere colorate. Come da tradizione, la palla bianca non deve mai entrare in buca e quella nera deve essere l’ultima a sparire dal tavolo di gioco. Fino a qui tutto regolare, ma non abbiamo ancora fatto i conti con il folle gameplay con il quale il tutto verrà condito; il nostro personaggio infatti, contro ogni regola del gioco del biliardo, sarà libero di passeggiare lungo tutti i livelli al fine di decidere la posizione migliore per poi essere successivamente lanciato contro le altre bocce, anch’esse in grado di reagire al nostro passaggio a seconda della loro tipologia.

Continuiamo, dunque, con quello che Pool Panic in realtà è: il simulatore di biliardo meno realistico mai realizzato. E questa presa di coscienza non deve in alcun modo essere vista come una critica al lavoro di Rekim, in quanto il gioco stesso si prende palesemente poco sul serio offrendoci situazioni al limite del surreale e che ci accompagneranno in un crescendo di ironia capace di lasciarci costantemente al limite tra stupore ed incredulità. Non saranno rare, infatti, le situazioni durante le quali una palla da mandare in buca si scanserà letteralmente al nostro passaggio, o addirittura altre decise a rincorrerci lungo tutto il tavolo per spingerci verso i numerosi fori gentilmente posizionati dai designer. Anche gli stessi livelli ci offriranno varianti sempre più al limite del paradossale; se all’inizio il tutto si svolgerà sopra semplici tavoli ordinati, ben presto ci ritroveremo all’interno di una banca alle prese di una rapina da sventare, a bordo di montagne russe e addirittura alle prese con una partita a calcio.

Pool Panic
Questa palla a quanto pare non vuole saperne di muoversi da lì, bisogna trovare quanto prima una soluzione!

L’intero sistema di accesso agli oltre 100 livelli presenti è rappresentato da un’ampissima mappa attraverso la quale è possibile muoversi liberamente ed addirittura interagire con alcuni elementi ambientali al fine di sbloccare passaggi e garantirci l’accesso ad aree inizialmente precluse. Peccato solo che questa, essendo veramente vasta, a volte ci rende complicato tenere traccia dei livelli mancanti o da sbloccare, obbligandoci ad attraversarla numerose volte alla ricerca delle numerose situazioni offerte dal gioco. Fortunatamente, ogni tanto è possibile incappare in alcuni comodi cartelli stradali capaci di indicarci il numero di livelli ancora da superare nelle aree circostanti.

Ciascuno stage può essere affrontato con l’approccio che meglio rappresenta il nostro stile di gioco. Potremo decidere di limitarci a ripulire i vari livelli e proseguire filati al successivo oppure di cercare di ottenere ciascuna delle quattro medaglie che ci verranno assegnate ogni volta finendo il livello entro un tempo prestabilito, non cadendo mai in buca, facendo sparire tutte le palle nemiche e superando il tutto con un numero massimo di tentativi. Devo ammettere che, seppure rappresenti un’aggiunta interessante, la ricerca del “punteggio migliore” tende spesso a portarci lontano da quello che voleva essere lo spirito del gioco: l’abbandono totale di qualsiasi forma di razionalità. Sembra un controsenso, lo ammetto, ma cercare una soluzione ragionata toglie gran parte del divertimento ed il gioco ha delle piccolissime cadute di stile proprio nei momenti in cui, contro ogni logica, carca di prendersi sul serio.

Pool Panic
Ci mancavano solo le palle ambientaliste…

Il sistema di controllo di Pool Panic, seppure semplice, è più difficile da padroneggiare di quanto sembri. Complice una telecamera che non sempre riesce a seguire perfettamente i nostri spostamenti, o addirittura ad aiutarci ad avere un quadro generale sui livelli, non sarà raro faticare nel mandare a buca alcune palle particolarmente ribelli. Il puntamento della stecca è affidato all’analogico destro, e rende semplice l’aggancio dei nostri obiettivi, mentre attraverso i tasti “R” e “ZR” potremo decidere rispettivamente se affidarci ad un tiro morbido o più deciso.

Il tutto fila liscio nelle situazioni “normali”, mentre degenera in un approccio più trial and error nelle situazioni più paradossali. E non potrebbe essere altrimenti, visto che l’intera infrastruttura di gioco sembra essere costruita al di sopra di un sistema ribelle ed intenzionato a renderci la vita complicata, forse proprio per spingerci a quell’approccio degenerativo di cui parlavo poco sopra. Per poter apprezzare al meglio Pool Panic dovrete lasciare da parte ogni logica ed affidarvi alla sperimentazione; vedete una palla rossa ben ancorata in cima ad un albero? Bene, per procedere bisogna prima pensare come far cadere il povero arbusto!

Una volta terminato il gioco potrete prendere parte alla “Panic Mode“, una modalità a tempo nella quale dovremo dare sfogo alle nostre abilità dimostrando di aver imparato a padroneggiare tutte le variabili che ci sono state introdotte durante la campagna principale. Inoltre, sarà anche possibile prendere parte ad una divertentissima modalità arena con la quale sfidare fino a tre ulteriori giocatori in gare all’ultima caduta ed in minigiochi paradossali tanto quelli presenti all’interno del gioco stesso. Insomma, di cose da fare in Pool Panic ce ne sono a volontà e di certo non vi ritroverete mai ad annoiarvi a causa dell’elevata ripetitività alla quale si sarebbe potuti andare in contro ma che è stata ampiamente scongiurata dagli sviluppatori.

Pool Panic
Una palla nera che guida una ruspa? Questo è decisamente un controsenso!

Il comparto grafico è sicuramente uno degli aspetti meglio riusciti del gioco. Affidandosi a visuali interamente realizzate a mano che tanto ricordano quelle che mi fecero innamorare all’epoca di Ittle Dew, Pool Panic riesce a non prendersi mai sul serio grazie ad animazioni sempre piacevoli e rappresentazioni distorte di una realtà nella quale non esistono umani ma solo palle da biliardo. Il character design tocca vette di genialità grazie alla cura maniacale riposta dagli sviluppatori nella mimica facciale di tutti i personaggi chiamati in causa.

Anche il sonoro non lascia spazio a critiche, in quanto riesce ad essere sempre funzionale al gameplay e fortemente orecchiabile. Le numerose tracce proposte, inoltre, si prestano molto ad essere fischiettate e di conseguenza ci accompagneranno anche al di fuori delle nostre sessioni di gioco.

Pool Panic
Fortunatamente gli sviluppatori hanno pensato ai più piccoli, censurando adeguatamente il loro gioco!

In conclusione, Pool Panic risulta un titolo piacevole e capace di far divertire chiunque decida di dargli una possibilità. Anche se le aspettative iniziali sono state in parte tradite da un gameplay non sempre all’altezza delle originalissime situazioni offerte dal gioco, a causa di un sistema macchinoso nelle reazioni alla palese imprevedibilità di tutti i livelli inventati da Rekim, il divertimento in compagnia dello stravagante boccino bianco è assicurato. Complice anche un prezzo decisamente accessibile, fissato a soli €12,19, posso senza dubbio consigliare il gioco a chiunque sia alla ricerca di qualche ora di gioco spassionato in compagnia del vostro fedelissimo Nintendo Switch. Unico avvertimento: non aspettatevi un gioco del biliardo ma bensì un titolo con tante palle da mandare in buca, il come sta a voi scoprirlo!

Pool Panic
Pool Panic – Recensione
PRO
Divertimento assicurato
Grande varietà di situazioni
Tante modalità di gioco
CONTRO
Mappa a volte di difficile interpretazione
Telecamera non sempre eccellente
A volte si prende troppo sul serio
7.5
UN GIOCO CON LE PALLE