Hollow Knight

Hollow Knight – Recensione

Nelle viscere del nido

Esseri superiori, queste parole sono rivolte solo a voi. Oltre questo punto si entra nella terra del Re e Creatore, oltrepassate queste soglie ed obbedite alle nostre leggi. Siate testimoni dell’ultima e sola civiltà: Nido Vuoto. È con queste parole che veniamo accolti, dopo una brevissima fase che funge da tutorial, nel mondo di Hollow Knight. Un mondo Oscuro, profondo ed interconnesso; silente e solitario, ma che allo stesso tempo ci parla e ci racconta la sua storia ad ogni angolo, ogni dialogo ed ogni dettaglio scovato.

Ispirandosi a diverse fonti, i ragazzi del Team Cherry sono riusciti a creare un prodotto unico, con una propria identità ed una caratterizzazione ben definita. Nel complesso il titolo può essere definito un metroidvania e ne rispetta tutti i cardini: una mappa enorme ed interconnessa, parecchio backtracking e nemici che respawnano ad ogni nostro nuovo passaggio. Non è però tutto, il team ha preso anche in prestito diversi aspetti dei soulslike; dove questi ultimi avevano i falò per recuperare le forze qui abbiamo le panchine, ma cosa più importante ritorna il concetto della raccolta delle anime, qui guadagnate ad ogni colpo inferto, fondamentali per recuperare energia durante gli scontri o l’esplorazione, e per utilizzare i powerup disponibili.

Hollow-Knight-03
Scusi, gentile signore…

Parlando di powerup in hollow knight ci si apre davanti un mondo, tanto semplici e funzionali nel concetto, ma vi assicuro che la loro gestione potrebbe portarvi a lanciare i joycon fuori dalla finestra più di una volta. Durante la- o le- nostre run scoveremo o acquisteremo diversi potenziamenti rappresentati dagli amuleti, che occuperanno un certo numero di incavi nel vostro inventario, quindi più incavi riuscirete ad ottenere, più potrete averne a disposizione. Fin qui nulla di eclatante, peccato che ogni combinazione tra i vari powerup cambia drasticamente l’approccio ai nemici, specialmente i boss, e l’interazione con l’ambiente. Facciamo un esempio banale per non spoilerarvi davvero nulla: avete un amuleto che evoca uno sciame di larve che attacca i nemici vicini, abbinandolo ad un altro amuleto lo sciame diventerà una larva gigante che infliggerà ancora più danni, per avere ciò vi ritroverete spesso a dover rinunciare a qualche altra aggiunta (vi ho già detto che persino la bussola è un powerup?) che magari non ritenevate utile per quella sezione di gioco, ma risulta invece fondamentale. Lo so, starete già pensando scambio semplicemente tutto nell’inventario a tempo debito, invece no; la gestione dell’inventario e relegata solo ed esclusivamente al tempo che passerete nelle varie panchine sparse per la mappa, che non sono poi così comuni o semplici da scovare. Solo a pensarci mi sale la bile.

Hollow-Knight-04
Si, è tutto interconnesso!

Menzione a parte invece per il sistema di viaggio rapido; il genere dei metroidvania, basati su un backtracking importante, cozzano spesso con l’idea moderna di gameplay, dove troviamo quasi in ogni titolo un sistema che ci permette di spostarci in maniera pressoché istantanea da un punto A ad un punto B. Fortunatamente è stato trovato il giusto compromesso, dato che escluderlo a priori con una mappa così vasta e articolata sarebbe risultato un suicidio, elemento ancora più pesante se si pensa che ad ogni morte perderemo tutti i nostri geo (la valuta in game) e ci ritroveremo nell’ultima panchina visitata; i geo saranno riconquistabili solo affrontando il nostro fantasma che si materializzerà nel punto in cui siamo precedentemente morti. La soluzione più adatta è stata quindi di inserire un sistema di viaggio rapido, ma rendere anch’esso difficile da conquistare, o comunque non immediato, infatti ogni fermata della locusta avrà un costo, ed in un secondo momento sbloccherete un ulteriore sistema di viaggio ancora più mangia-geo, ma lascio a voi il piacere della scoperta per quest’ultimo.

Hollow-Knight-02
Vi risparmierà diverse imprecazioni.

Ogni scarrafone è bell’a mamma soja

Tralasciando la difficoltà del gameplay, dato che viene ampiamente ripagata e ci si potrebbe passare giorni a scriverne e parlarne, passiamo quindi ad altri aspetti del titolo. Sotto l’aspetto tecnico e grafico Hollow Knight non impegna più di tanto il nostro piccolo gioiellino, risultando sempre fluido, pulito e scorrevole; ciò che affascina dall’inizio alla fine è la direzione artistica, l’unione tra atmosfere gotiche e lo stile chibi degli ambienti e delle creature lasciano senza fiato, trasmettono il senso di desolazione misto a speranza che le poche anime rimaste nel nido provano, con animazioni sempre reattive e contestualizzate. Il tutto viene condito da un sonoro curato e sempre azzeccato, non si parla solo delle musiche, sempre adatte ad ogni situazione, ma anche agli effetti sonori, i momenti di vuoto e suoni ovattati subito dopo aver ricevuto un colpo, o all’eco di una voce in lontananza. È davvero inspiegabile come un team composto da sole tre persone abbia potuto partorire tutto questo, eppure ci sono riusciti alla grande.

Hollow-Knight-05
Il re è morto. Viva il re!

Non ti sento, ma ti ascolto

L’aspetto narrativo è sicuramente la parte più criptica da analizzare, e ci troviamo di fronte ad un altro elemento ripreso dalla serie souls. Non ci sono lunghe cutscenes a raccontare quello che il protagonista vive con se stesso o i propri interlocutori, troviamo in rare occasioni brevi filmati che presentano una parte della mappa, o un particolare nemico, ma non ci viene mai detto esplicitamente perché siamo li, o quale siano i nostri reali intenti; Hollow knight ci lascia dei piccoli indizi sparsi nelle architetture, nei nemici e nei pochi dialoghi presenti nel gioco, cercando di farci capire come mai una città una volta tanto rigogliosa si sia ridotta ad una desertica desolazione, o perché gran parte di chi si avventura nelle sue profondità perde il senno, diventando il vuoto contenitore di se stessi.

Hollow-Knight-06
Le foto non rendono giustizia.

Cercare di scrivere la recensione di Hollow Knight è, forse, un’operazione più complessa che arrivare alla fine del titolo stesso. Provare a descrivere l’intera mole di contenuti presente nel gioco risulterebbe un azzardo alla già scarsa sanità mentale del sottoscritto, oltre che una lettura lunga e tediosa; di contro parlarne in maniera superficiale sarebbe risultato oltremodo riduttivo e davvero poco rispettoso per l’enorme, impeccabile, lavoro svolto dal Team Cherry. Armatevi quindi di coraggio e addentratevi nelle viscere di Nido Vuoto, godetevi la scoperta, perché verrete ripagati di ogni sforzo con tanta soddisfazione ed un’esperienza che segnerà per sempre la vostra vita videoludica.

Hollow Knight
Hollow Knight – Recensione
PRO
Impegnativo e soddisfacente
Stile da vendere
Ispirato e profondo
CONTRO
Alcuni momenti possono risultare frustranti
Eccessivo backtracking
Non perdona alcun errore
9.3
Gli insetti non sono poi così schifosi.