Italo Games

Dietro Milanoir – Intervista ad Emmanuele Tornusciolo

Milanoir è un gioco che a tutta la banda di Gamescore, ha stupito per originalità, per divertimento e soprattutto per la sua italianità che trasuda da ogni pixel presente. Un omaggio così deciso ai film noir e polizieschi degli anni a cavallo tra i settanta e ottanta non c’era mai stato a tutt’oggi e fortunatamente i ragazzi di Italo Games sono corsi ai ripari coprendo questa lacuna videoludica.

Chi abbiamo trovato di fronte a noi? Una persona competente, sicuramente molto perspicace ma soprattutto disponibilissima a rispondere alle nostre curiosità e spero che possa incuriosirvi. Dire che vi consiglio l’acquisto del gioco sarebbe scontato, Milanoir è bello, molto bello e soprattutto comprandolo, finanzierete una piccola software house tutta italiana che ha messo tanto impegno e sudore nella sua creazione.


Buongiorno Emmanuele e benvenuto su Gamescore. Presentati pure ai nostri lettori e amici.

Ciao e grazie dell’invito. Io sono Emmanuele Tornusciolo e insieme a Gabriele Arnaboldi faccio parte del team Italo Games che ha recentemente rilasciato il suo primo titolo, Milanoir, su PC, PS4, XB1 e Switch.

Ma prima che lavoro facevate? Siete nati sviluppatori o ci siete diventati? Lo so’ sembra una di quelle domande di Marzullo…

Gabriele ha studiato per fare il programmatore di videogiochi ed ha sempre fatto quello. Io invece arrivo da tutt’altra parte: sono laureato in Antropologia e prima di fare videogiochi mi occupavo di digital marketing.

Quindi diciamo che era una tua passione? Nasce da lontano? Anche perchè Antropologia è davvero agli antipodi…

Sì i videogiochi sono da sempre una mia passione, da quando mi hanno regalato il NES (secoli fa).

Anche tu sei partito con il mitico NES… quali erano i tuoi giochi preferiti?

Ai tempi del NES giocavo soprattutto a (ovviamente) Super mario bros (il primo ed il 3), oltre a un gioco di calcio con elementi di RPG (Tecmo cup, che poi era la versione occidentale del gioco di Holly e Benji), più altri che ora non ricordo… ma non ne avevo molti (non avevo certo il potere di acquisto che ho ora).

Milanoir

Fantastici i giochi da te nominati, complimenti per l’ottimo gusto. Passiamo alla vostra creazione… Il vostro gioco mi ha stupito molto; adulto, cattivo (mascherato da una sapiente pixel art) e con una bella trama, mi ha stupito in tutto oltrettutto è anche un prodotto italiano, ma una domanda mi sorge… i checkpoint? I dannati checkpoint?

Ahah il gioco è nato pensato con un livello di difficoltà piuttosto alto, per questo motivo i salvataggi automatici avvengono solo a livello ultimato. Ma non preoccuparti, siamo già al lavoro su un aggiornamento che permetterà di salvare tra uno scenario e l’altro di uno stesso livello.

Sarà il caso se non volete che vi citi per danni a tv e joypad. Quello che mi ha stupito è la ventata di freschezza che avete portato oltre il fatto che abbiamo una Milano splendidamente rappresentata! Quindi amate Milano? Farete un capitolo su Napoli? Della serie Milano spara Napoli risponde!

Io e Gabriele siamo nati e abitiamo a Milano, una città che ci piace molto e che ci sembra perfetta per ambientarci un gioco dalle tinte noir e urbane. Se volete un capitolo successivo, comprate più copie di Milanoir che potete.

E le compreremo… poi se vuoi dritte su Napoli te le do io. Oltre che il vostro vivere Milano, quanto ha influito la vostra passione per il cinema poliziesco italiano nella creazione di Milanoir? Che film di quel filone adorate?

Io e Gabriele siamo entrambi appassionati di cinema, soprattutto di quei film particolari come sono particolari i poliziotteschi. Anche se ad essere precisi per Milanoir ci siamo ispirati più ai noir italiani che non ai poliziotteschi (infatti nel gioco il protagonista non è un poliziotto). I due film che più ci hanno influenzato nella scrittura della trama sono Milano Calibro 9 e Milano odia: la polizia non può sparare (due capolavori).

Milanoir

Sono d’accordo con te… due capolavori fin troppo sottovalutati. E’ stato duro il rapporto con mamma Nintendo? Siete stati supportati o abbandonati a voi stessi ed essendo ottimi marinai ce l’avete fatta?

I contatti con Nintendo sono stati gestiti dal nostro publisher (Good Shepherd). A differenza di Xb1 e Ps4 (dove saremmo potuti comunque uscire autonomamente), su Switch al momento serve un contatto “interno”. Anche per quanto riguarda il porting della versione Switch, se n’è occupato il publisher (così come per la versione PS4).

Le care e vecchie difficoltà nell’interloquire con Nintendo… sono molto “misteriosi” anche con noi! Ultima domanda: Prossimi progetti nel vostro cantiere italiano?

Per ora ci stiamo concentrando su aggiornamenti e patch per Milanoir (oltre ai checkpoint, stiamo migliorando il sistema di controllo con il gamepad e inseriremo anche la difficoltà “facile” per chi, pur non essendo un mostro coi videogiochi, vuole comunque godersi la trama). Per il futuro, si vedrà…

E vi faccio i complimenti… migliorare la vostra creatura non può fare altro che renderla ancora più bella… non fate come molti che abbandonate il gioco per dedicarvi a un’altra per monetizzare! Bravi ragazzi! Ti ringrazio per il tempo che ci hai dedicato e ti auguro buona fortuna per il futuro. Noi di Gamescore vi supporteremo!

Grazie a voi! Ciao a tutti i lettori di Gamescore!

Non ci resta allora che incrociare le dita per questi volenterosi ragazzi e se siete almeno un po’ curiosi comprate il loro gioco e non ve ne pentirete. D’altronde chi propone un gioco fresco e divertente merita di andare dritto sul podio con quel pizzico di orgoglio nel saperli italiani come noi. Se avete altre curiosità su questo titolo o altre domande che vi piacerebbe sottoporre a Emmanuele, potete farlo commentando quest’intervista e sarete accontentati.