Cast of the Seven Godsends – Recensione

Alzi la mano chi si ricorda il caro e vecchio Ghouls n’ Ghost? Ebbene, quello che mi ritrovo a recensire è un gioco che ne omaggia nettamente i contenuti e il modus operandi, risultando un buon platform 2D con alcune pecche che purtroppo ne limiteranno un voto alto. La mia passione videoludica, nata in polverose sale giochi di città, sembra inseguirmi con creazioni che mi fanno tornare in mente quei dolci momenti d’infanzia e sicuramente, tutto ciò, contribuirebbe ad edulcolare la votazione ma fortunatamente (o sfortunatamente) per gli sviluppatori, il mio recensire rimane fermamente libero da storie personali e preconcetti cercando di regalarvi la pura verità.

Fuoco, fiamme e un cavaliere!

Cast of the Seven Godsends è un titolo tutto italiano, creato infatti dai ragazzi di Raven Travel Studios, software house con sede a Torino. Un titolo che trasuda nostalgia e cerca di farci tornare nei magici anni ’90 a suon di pressioni di tasti continue e moltitudini di nemici terribili che ci faranno sudare le fatidiche sette camicie. Corri, corri e spara, tutto all’insegna dei vecchi coin-up e ringraziate che qui non ci sono i famosi gettoni da inserire sennò per finirlo dovevate attingere ad un prestito bancario.

I ragazzi del team italico hanno comunque studiato proprio bene e attinto a piene mani dalla storia del videogame proponendo un avventura vecchia ma nuova, cercando di portare a noi la loro idea di divertimento inserendo anche un alto tasso di difficoltà che a molti piacerà. Poi oh, questa software house è a tinte verde bianco rosse quindi merita un incoraggiamento a proseguire su questa strada magari migliorandosi sempre più.

Spiriti potenti, vi invochiamo…

Siete pronti per una moltitudine di imprecazioni e dosi di camomilla in endovena per calmarvi da quello che affronterete?

Salta, spara, corri, gioca!

Una volta avviato il gioco farete la conoscenza del nostro eroe e più nello specifico con una trama semplice ma ben fatta. Nel regno di Dareca, Zaraiima, un imperatore molto cattivo con il suo popolo, venne catturato da sette divinità che, così facendo, donarono pace e serenità a tutto il regno. Ma dopo settecento anni, qualcosa non funziona più e Zaraiima riesce a liberarsi ancora più arrabbiato di prima pronto a rendere a tutti pan per focaccia.

Difficoltà alta per questo gioco tutto italiano!

Ma per diventare ancora più potente ha bisogno di un sacrificio umano, e cosa c’è di meglio di un reale? Cosi, grazie ai suoi scagnozzi, riesce a uccidere il re Kandar e rapire suo figlio appena neonato. Tutto questo porta alla reazione delle sette divinità che ormai, non potenti come prima, decidono di resuscitare il re dandogli i loro micidiali poteri permettendogli così di liberare il figlio e farsi così giustizia.

Dovrete quindi affrontare molti ostacoli e nemici in una ricca mappa dove affronterete numerosi livelli. I comandi sono molto semplici proprio come i vecchi platform, relegando i movimenti alla croce direzionale (o stick analogico) e le azioni alla pressione frenetica dei pulsanti. Potrete uccidere i vostri nemici in qualunque parte essi siano posti grazie alla direzionabilità dell’uccisione e raccogliere vari oggetti bonus che a loro volta attiveranno vari poteri come un salto più lungo o un armatura potente che, se ben conservata, darà diritto al richiamo del potere di uno dei sette dei. Le azioni molto violente che potrete attuare grazie a questo potere sono ben trentasei, tutte varie e molto utili in caso di difficoltà elevata del nemico da battere.

Considerazioni finali

Ammazza quanto è difficile questo Cast of the Seven Godsends, a volte anche troppo; i vostri nervi saranno messi davvero a dura prova quindi preparatevi, un calmante è caldamente consigliato.

Sembra quasi un dipinto…

La grafica è ben fatta, ricalca lo stile degli anime giapponesi e finalmente abbiamo un design moderno e non la solita pixel art; anche le texture e i fondali sono ben disegnati e richiamano anche loro i vecchi coin-up. Il gameplay è immediato e non annoia con comandi semplici e sfruttabili da chiunque; sia i più grandicelli che i giovani potranno godere di questo gioco anche se ci vorranno mani salde e tanta astuzia in alcuni livelli completamente platform dove il minimo errore lo pagherete con un bel game over.

Anche la trama è ben fatta, molto semplice ma che da ancor di più al videogiocatore un motivo per affrontare quest’avventura, delineandosi molto bene col trascorrere del tempo. Anche le musiche sono sapientemente create per riportarvi con la testa alle vecchie atmosfere anche se risultano molto meno memorabili di quelle che furono. La longevità è a livelli molto buoni in quanto dovrete affrontare ben dodici boss di metà livello, sei livelli e quattro settaggi di difficoltà per dire di aver completamento realmente il gioco. Ovviamente sono presenti anche i sottotitoli in italiano mentre l’audio è in inglese.

Anche il mondo di ghiaccio… si scivolaaaaa!

Ma ora devo ammettere che è un gioco forse non per tutti, e voi mi direte: “ma se proprio poco fa dicevi che potevano affrontarlo sia grandi che piccini?”. Si, confermo, ma il gioco si attesta davvero a livelli di difficoltà quasi estremi. I boss fight, affrontati senza armatura o poteri speciali, sono davvero ostici e le vite a vostra disposizione sono solo sette pena il ricominciare tutto daccapo. A tutto ciò aggiungiamoci i comandi non sempre precisissimi soprattutto nel salto e abbiamo completato il quadro generale che si preannuncia, per chi vorrebbe solo divertimento e relax, un vero incubo. Ricapitoliamo… adorate le difficoltà elevate simil rogue-like? Bene, questo gioco fa per voi, un platform che viene direttamente dagli inferi! Siete giovani? Ve lo consiglio, respirerete aria anni ’90 e potrete fare una bellissima esperienza, lanciare la Switch come tante volte feci con il mio Gameboy per la rabbia dovuta a qualche game over di troppo. Amate invece relax e tranquillità? Passate oltre anche se forse vi perdereste un buon gioco che non fa gridare al miracolo ma che grida al mondo intero che noi italiani, anche in questo settore, ci siamo. In fondo… “italian’s do it better”!

Cast of the Seven Godsends – Recensione
PRO
Storia semplice ma efficace
Buona grafica con ottime texture
Omaggio ai platform anni '90
CONTRO
Davvero troppo troppo difficile
Comandi non perfetti
Musiche facilmente dimenticabili
6.5