Last Day of June

Last Day of June – Recensione

L’amore è una cosa meravigliosa, e lo sanno bene i due giovani fidanzati ritratti nell’immagine di copertina di questa nostra nuova recensione. Anche se non è possibile cogliere in maniera diretta le loro emozioni, in quanto i loro volti sono stati ritratti privi di apparente espressività, il sentimento che li lega traspare da ogni loro piccolo gesto. E’ sufficiente qualche suono dolce, qualche carezza e quella posa così rilassata per rappresentare uno dei momenti più pacifici della vita di Carl e della sua dolce amata. Un pomeriggio come tanti altri, si potrebbe pensare, durante il quale godersi qualche attimo in compagnia ammirando lo splendido panorama offerto da un pontile situato poco distante dalla loro casa. La ragazza è felice mentre abbozza sul suo taccuino un ritratto del suo uomo, rappresentato nella veste di un supereroe; il SUO supereroe. Con una scusa lo fa allontanare, ed al suo ritorno gli porge un delizioso pacchetto contenente un regalo che ha fatto confezionare su misura da un simpatico anziano che vive nel loro quartiere. Proprio nel momento in cui Carl si appresta a scoprire il contenuto di questo inaspettato dono, una pioggiarellina si abbatte sui due innamorati, costretti a ritirarsi precocemente dalla loro improvvisata gita d’amore.

In questo brevissimo momento introduttivo del gioco è possibile cogliere una serie impressionante di informazioni sulla vita dei due fidanzati, riguardanti sia il loro background narrativo sia l’inevitabile destino che sta per separarli una volta per tutte. June è infatti il nome della dolce fanciulla della quale l’opera del team italiano Ovosonico, diretto da Massimo Guarini, vuole raccontarci l’ultimo giorno di vita. Una storia che trae grande ispirazione dal video musicale di “Drive Home” di Steven Wilson, e che ci guiderà attraverso momenti di immensa dolcezza ed altri di forte dolore, inevitabili conseguenze dello stile narrativo al limite del confidenziale grazie al quale sarà impossibile non immedesimarci in Carl e nel suo forte desiderio di superare il trauma che ha in un attimo distrutto il suo futuro con June.

Last Day of June
A volte tendiamo a dare per scontate tante cose, ma anche un semplice ritorno a casa potrebbe non esserlo.

Ripensare all’ultimo giorno di June, ed alla maestria con la quale questo è stato descritto all’interno del gioco, fa ancora adesso male. A seguito di un drammatico incidente sulla via del ritorno da quel romantico pontile, Carl ha perso in un solo momento sia la donna della sua vita sia l’uso delle proprie gambe. I brevi momenti in cui impersoneremo il povero uomo, infatti, lo faremo guidandolo attraverso la sua fedelissima sedia a rotelle, scontrandoci sia con il dolore di una tale conseguenza sia con le innumerevoli barriere architettoniche che ci impediranno di raggiungere facilmente determinate zone del quartiere circostante.

Carl fatica a dimenticare quella tragica giornata, e tende a riviverla in sogno ogni volta che si addormenta sulla poltrona di casa sua. La povera June era un’abile pittrice e sarà proprio attraverso quattro suoi dipinti, rappresentanti alcuni vicini di casa le cui azioni sembrano aver involontariamente contribuito alla sua morte, che Carl scoprirà di poter tornare indietro nel tempo per tentare di cambiare il destino della sua amata. Cosa avranno in comune le azioni di un bambino alla ricerca di qualcuno con cui giocare a pallone, una donna in procinto di traslocare, un irascibile cacciatore ed un tenero vecchietto? Sarà nostro compito scoprirlo, rivivendo gli ultimi attimi della vita di June nei panni di ciascuno di loro, cercando di creare una nuova storia che abbia come conclusione il suo ritorno a casa.

Last Day of June
I segni di quel tragico giorno rimarranno indelebili su Carl…

Last Day of June è inevitabilmente un’avventura story driven, ma nasconde dentro di sè un’anima di puzzle solving capace di mantenere un discreto livello di interazione tra il giocatore e l’ambiente circostante. Durante il disperato tentativo di cambiare le sorti della sua adorata, Carl potrà impersonare ciascuno dei quattro vicini di casa, che la sera del fatidico incidente ne causarono involontariamente la morte. Ognuno dei quadri, infatti, ci permetterà di prendere il controllo dei singoli personaggi, rivivendo la giornata dal loro punto di vista e cercando di trovare la giusta combinazione di azioni che permetta alla povera June di tornare sana e salva nel suo nido d’amore.

Last Day of June
Tra i vari personaggi che potremo impersonare c’è anche June… momenti di pura poesia!

Saremo dunque in grado di risolvere piccolissimi enigmi, interagire con gli altri personaggi, aprire passaggi e prendere minime decisioni. Ciascuna delle azioni intraprese nei singoli flashback rievocativi sarà in grado di condizionare anche i successivi, e non mancheranno le occasioni nelle quali dovremo necessariamente tornare più volte sui nostri passi per modificare una scelta che precedentemente ci sembrava quella corretta. Qui entra in gioco l’abilità della narrazione di mantenere sempre alta l’attenzione del giocatore, che non può mai dare per scontate le conseguenze di ciascuna delle proprie decisioni, capaci di scontrarsi con una serie di avvenimenti spesso imprevedibili.

Il backtracking, così come gli enigmi ambientali veri e propri, tende a non farsi mai insistente con una conseguente linearità che non permette mai all’opera di alzare l’asticella della difficoltà. Ovviamente non è questa l’intenzione del gioco, ma avere qualche enigma più complesso avrebbe sicuramente aiutato ad aumentare l’interattività tra il gameplay puro e l’anima narrativa di Last Day of June.

Anima che si insinua anche all’interno di semplici collezionabili, disseminati in varie zone del quartiere protagonista delle vicende, puramente facoltativi ma che fungono da veri e propri approfondimenti sui background narrativi dei quattro amici della coppia. Non raccoglierli tutti vi lascerà con parecchi interrogativi.

Last Day of June
Andando a raccogliere tutti i collezionabili presenti nel quartiere scopriremo finalmente il motivo per il quale il piccolino è così ossessionato dalla voglia di giocare con qualcuno.

Così come avviene per Carl, anche al giocatore verrà offerta la possibilità di rivivere l’ultimo giorno di June attraverso uno stile artistico che richiama i tratti inconfondibili di un pennello. L’intera rappresentazione del mondo di gioco, infatti, sembra prendere vita attraverso la tecnica dell’acquerello, con tonalità che si fanno più o meno calde a seconda dei momenti che vengono di volta in volta raccontati. Anche il design dei personaggi, le cui teste sono rappresentate come se fossero ricavate da un blocco di pongo, è capace di rendere unico lo stile artistico dell’intera opera. I volti dei sei protagonisti, infatti, sono stati rappresentati senza occhi e bocca, rendendo ancora più coinvolgente l’esperienza emotiva che ci obbliga a viaggiare con la nostra immaginazione per comprendere al meglio quello che accade a schermo.

Last Day of June
La profondità del campo visivo viene ridotta da un effetto sfocato forse troppo marcato!

Se per quanto riguarda i giochi di luci ed ombre il lavoro svolto in fase di programmazione ci è sembrato pulito e ottimamente realizzato, c’è invece da segnalare qualche piccola esagerazione nell’utilizzo di un effetto bokeh (sfocatura delle componenti non in primo piano), le cui intenzioni sono sicuramente quelle di concentrare l’attenzione del giocatore sui personaggi protagonisti ma che tende a volte ad appesantire il quadro generale, con conseguenze anche sulla stabilità del frame rate.

Anche le musiche, curate da Steven Wilson in persona, riescono ad arricchire l’esperienza emotiva offerta da Last Day of June. La capacità di trasmettere un sentimento attraverso le note di uno strumento musicale viene enfatizzata dall’accompagnamento di numerosi effetti sonori capaci, ancora una volta, di farci rivivere le gioie ed i dolori della giovane coppia come se fossimo proprio lì con loro. Lo stesso momento dell’incidente sarà un evento al quale dovremo assistere numerose volte durante il nostro folle tentativo di cambiare il destino di June; un momento che ha ricevuto, com’è giusto che sia, una cura maniacale sul fronte sonoro ed è stato capace di accompagnarmi anche al di fuori delle mie sessioni di gioco.

Il gioco è completamente privo di dialoghi, che sono stati abilmente sostituiti da tutta una serie di mormorii attraverso i quali ogni personaggio riuscirà ad esprimere sempre al meglio i propri pensieri. Ed è forse questo l’aspetto che più riesce a far entrare il plot narrativo in sintonia con la nostra anima, durante le brevi sezioni di gameplay che ci permetteranno di prendere parte alle vicende da ciascuno dei 4 punti di vista offerti.

Last Day of June
Last Day of June è un titolo davvero difficile da dimenticare, grazie ad una storia profonda e capace di seguirci anche dopo averlo portato a termine.

Consigliarvi di dare una possibilità alla favola interattiva offerta da The Last Day of June credo sia praticamente obbligatorio. Nonostante la sua durata si assesti su valori piuttosto bassi (io ho portato a termine il gioco nell’arco di 3 ore e mezza) posso garantirvi che le atmosfere offerte dal titolo vi accompagneranno anche una volta che avrete riposto il vostro pad. Il consiglio che posso darvi è quello di giocarlo a piccole dosi, prendendovi del tempo tra una sessione e l’altra per far sedimentare in voi le emozioni trasmesse da ciascuno dei punti di vista attraverso i quali sarete richiamati a prendere parte agli ultimi attimi di vita felice di Carl e June. E, se ne avete la possibilità, godetevi l’opera isolandovi dal resto del mondo; solo così riuscirete a fare vostra questa meravigliosa storia d’amore.

Last Day of June
Last Day of June – Recensione
PRO
Una storia toccante
Grafica e sonoro coinvolgenti
Sapiente utilizzo dei collezionabili
CONTRO
Longevità limitata
Alcuni cali di frame rate
Componente puzzle minima
8.3
Sei personaggi in cerca d'amore