Gekido Kintaro's Revenge

Gekido Kintaro’s Revenge – Recensione

Di anni ne sono passati tanti, da Shadow Fighter su AmigaGekido Urban Fighters per la prima Playstation, un tempo sufficiente per considerare gli italianissimi NAPS Team non come una software house qualsiasi, bensì come dei cari amici di vecchia data. L’atmosfera nostalgica non svanisce nemmeno in occasione di questa recensione, infatti il gioco protagonista di oggi è Gekido Kintaro’s Revenge, un titolo apparso ben sedici anni fa su Game Boy Advance e che oggi il NAPS Team ripropone, con un pizzico di furbizia, anche su Nintendo Switch.

Gekido Kintaro’s Revenge ci mette nei panni di Testuo, un esperto in arti marziali incaricato dal suo stesso maestro di scoprire cosa si cela dietro alle misteriose sparizioni degli abitanti di un remoto villaggio. E, come per qualsiasi picchiaduro a scorrimento, le chiacchiere lasciano subito il posto alle mani, facendoci ritrovare dopo pochissimo ad affrontare dei non morti sbucati dal nulla.

Gekido Kintaro’s Revenge
Super mossa in azione!!!

Riguardo al sistema di combattimento, le mosse eseguibili fin da subito sono le più classiche: i pugni con il tasto A, i calci con il tasto B, il salto con il tasto ZR e la corsa con il tasto ZL. A questi si aggiunge una super mossa attivabile dalla pressione contemporanea dei tasti A+B, ottima per sbarazzarci dei nemici nelle situazioni più concitate. Combinando calci e pugni sarà possibile eseguire anche delle spettacolari combo. Di fatto viene riproposta quella che era la mappatura originale dei tasti del Game Boy Advance. Ogni tasto sarà comunque configurabile a nostro piacimento dalle opzioni, ad eccezione dei controlli di movimenti, abbinati di default alla sola levetta analogica di sinistra, ignorando quindi la croce direzionale. Mancanza abbastanza insolita considerando l’assenza degli analogici su Game Boy Advance e che comunque si rivela abbastanza scomoda in fase di navigazione nei menu di gioco.

Gekido Kintaro’s Revenge già nel 2003 su Game Boy Advance era uno dei pochi esponenti del decadente genere beat ‘em up, quindi successore indiretto di capolavori come Final Fight o Streets of Rage. Riferimenti imprescindibili dai quali però si è coraggiosamente distinto per l’implementazione di meccaniche esplorative. Ogni livello richiederà la ricerca di una o più chiavi per permetterci di avanzare, ritrovandoci ad affrontare sezioni platform, tra piattaforme o squarci nel pavimento da saltare, macigni che piovono dal cielo da evitare e vari altri differenti tipi di ostacoli.

Gekido Kintaro’s Revenge
E questo da dove sbuca?

I nemici che incontreremo sono molto variegati per un titolo retrò e sconfiggendoli lasceranno occasionalmente al suolo degli oggetti. Alcuni di questi sono i classici medkit per il recupero dell’energia, mentre atri dei potenziamenti o dei fastidiosi inibitori. Non mancherà l’occasione in cui, nella foga del combattimento, raccoglieremo involontariamente una sfera grigia fatta cadere da un nemico sconfitto, ritrovandoci così con un Testuo inoffensivo o peggio ancora con i comandi di movimento invertiti.

I cinque capitoli del gioco si fanno portare a termine in circa tre ore, anche se molto dipenderà dalle abilità del singolo, sia nelle sequenze esplorative che in quelle di combattimento. Non sarà raro interrompere la partita quando il gioco ci chiede di trovare una chiave, per poi riprenderla in seguito e ripercorrere più volte gli stessi tragitti inutilmente, non ricordano la giusta direzione percorsa in precedenza. Nulla di grave, se solo immaginiamo che la cartuccia di gioco originale del Game Boy Advance non permetteva i salvataggi, ricorrendo ad un macchinoso sistema di password da inserire nella schermata iniziale del titolo, per poter riprendere dall’ultimo livello giocato. E’ anche vero che, in questa nuova versione, essendo priva del campo di inserimento password, non sarà possibile sfruttare i cari vecchi trucchi (cheat), che per alcuni sarebbero potuti essere una valida scorciatoia per concludere il gioco senza troppi sforzi. Fortunatamente tra le novità introdotte in questa versione, c’è la possibilità di giocare in due in multiplayer locale, unendo le forze con un amico e quindi riducendo di non poco l’elevata difficoltà del titolo.

Gekido Kintaro’s Revenge
Qualcuno qui non conosce la buona educazione…

Tra le altre novità introdotte, trovano posto anche due nuove modalità di gioco: “A Caccia di Reliquie”, dove le stesse ambientazioni della storia vengono riproposte con una conformazione inedita, in cui esplorare numerose stanze alla ricerca appunto di reliquie, aiutati da una semplice mappa in basso a sinistra (estesa mettendo il gioco in pausa) e dai nostri pugni. La seconda modalità è il classico “Survival”, dove avremo una sola vita a disposizione per sconfiggere orde di nemici in livelli lineari, al solo scopo di ottenere un punteggio record.

Gekido Kintaro’s Revenge
Le scanlines in questo Gekido calzano proprio a pennello.

Tecnicamente parlando, Gekido Kintaro’s Revenge si presenta identico alla controparte originale, con una grafica bitmap dalla chiara indole anime giapponese che fa quasi strano pensare sia stato realizzato interamente in Italia. Con questo non vogliamo intendere che il gioco sia stato emulato su Switch, le novità introdotte sono evidenti, come anche le piacevoli aggiunte di filtri grafici selezionabili, quali shader che ridisegnano i bordi dello schermo e aggiungono le nostalgiche scanlines per simulare i vecchi schermi a tubo catodico. Bisogna comunque sottolineare come il gioco, al netto dei simpatici filtri grafici, sia comunque più godibile sul piccolo schermo di Switch rispetto ad una TV da 50 pollici.

Purtroppo mettendo mano al codice originale, oltre alle novità si sono palesati anche alcuni bug e fra questi ce ne sono di molto fastidiosi. Non è raro che dopo aver perso una vita in gioco, gli oggetti da noi raccolti svaniscano senza più spawnare nel livello. Nel caso in cui a sparire dovesse essere una chiave, non potremo più procedere oltre e saremo costretti ad uscire dalla partita in corso per poi riavviare il livello. Stessa identica situazione se perdiamo una vita in una stanza dove è prevista una cutscene: a causa di un bug il filmato non partirà più, impedendoci anche in questo caso di procedere oltre nel gioco.

Tirando le somme, Gekido Kintaro’s Revenge è un picchiaduro a scorrimento orizzontale che a suo tempo ha saputo distinguersi per un comparto tecnico notevole in riferimento alla macchina di destinazione, come anche per un gameplay dalla grande attrattiva che aveva poco o nulla da invidiare ai titoli più blasonati del genere beat ‘em up. Giudicare un gioco di sedici anni fa oggi, non è sicuramente la soluzione più corretta. Il titolo a suo tempo era indubbiamente un piccolo gioiellino e lo è tuttora oggi per un qualsiasi nostalgico che lo ha vissuto a suo tempo, ma nelle mani di un videogiocatore moderno traspare con evidenza l’anzianità del prodotto. In primo luogo la grafica, che indubbiamente non può essere nemmeno paragonata alla pixel art degli indie attuali, ma allo stesso modo anche le meccaniche di gioco rilasciano, joy-con alla mano, una sensazione di epoca passata e non invecchiata nei migliori dei modi. Molto probabilmente con un remake si parlerebbe del migliore beat ‘em up presente su Nintendo Switch, ma per come viene proposto il gioco e per la presenza di qualche fastidioso bug (una prima patch correttiva è ora disponibile e valuteremo se correggerà i bug citati, per poter aggiungere il mezzo punto in più al voto finale, che gli spetta di diritto) il titolo perde buona parte della sua attrattiva, complice anche un prezzo che lo sfavorisce in confronto ai giochi ACA NEOGEO dello stesso genere, attualmente presenti su eShop.

Gekido Kintaro's Revenge
Gekido Kintaro’s Revenge – Recensione
PRO
Multiplayer cooperativo locale
Aggiunte nuove modalità rispetto al titolo originale
Possibilità di aggiungere filtri grafici
CONTRO
Grafica ed in parte gameplay risentono del peso degli anni
Qualche bug sporadico costringe a riavviare la partita
Nonostante l'età avanzata, non è un vero remaster, quindi il prezzo poteva essere leggermente inferiore.
6.5
Dal Game Boy con furore