Flinthook

Flinthook – Recensione

Dopo averci deliziato con il bellissimo Mercenary Kings: Reloaded Edition, i ragazzi di Tribute Games tornano su Nintendo Switch con il loro particolarissimo Flinthook, un’avventura piratesco-spaziale con protagonista un simpatico esserino dalle parvenze di fantasma e che porta proprio il nome del gioco. Difficile inquadrare il titolo dal solo trailer di annuncio, che onestamente non riesce a trasmettere la grande mole di azione che aspetta coloro che decideranno di acquistarlo, ma quello che è certo è che la produzione dei ragazzi del team Canadese riesce a fare subito centro nel cuore degli amanti dei giochi con estetica old-school ma allo stesso tempo alla ricerca di un gameplay curato e, soprattutto, al passo con i tempi. Dopo aver divertito moltissimi giocatori su Steam, e raccolto un enorme consenso in termini di recensioni positive sullo store digitale di Valve Corporation, Flinthook si appresta a conquistare anche i possessori di Nintendo Switch offrendosi ad un imperdibile prezzo di soli €12,25.

Flinthook
Da qui inizia l’arrembaggio di ciascuna nave, non si può mai sapere cosa ci aspettà al di là di ciascuna porta!

Più che di trama, con Flinthook si potrebbe parlare di “idea di fondo”. Un simpatico protagonista, un gameplay che ruota interamente attorno all’utilizzo di uno strumento, di un’arma e di un’abilità, il tutto condito dalla possibilità di personalizzare l’intera esperienza e da un’ambientazione spaziale (in tutti i sensi che tale parola potrebbe acquisire). Flinthook è il tipico pirata mascherato senza alcun background narrativo capace di giustificare le sue scorribande che, come nel migliore dei b-movie, si ritrova a dover salvare l’universo di Mermadion da una strana forza oscura. La progressione di gioco avviene seguendo la logica del “cacciatore di taglie”, richiamandoci ad affrontare in successione alcuni percorsi destinati a metterci faccia a faccia con boss battle sempre più ispirate… ed impegnative.

Ad accompagnarci nell’esplorazione di questo immenso universo ci sarà una particolare bussola vivente che, accettando in dono alcune pietre magiche ottenibili saccheggiando le moltissime navi che si piazzeranno lungo il nostro cammino, ci indicherà di volta in volta la posizione del prossimo boss da sconfiggere. Il numero di gemme necessarie a raggiungere il cattivone di turno, e di conseguenza il numero di navi da depredare, aumenterà un mondo dopo l’altro. In Mermadion questi enormi baracconi volanti abbondano in numero, ed al giocatore verrà sempre lasciata la possibilità di scegliere la prossima nave da arrembare, anticipando solamente alcune delle caratteristiche interne che questa potrebbe avere per permettere un minimo di strategia preventiva o, ancor meglio, per concedergli la facoltà di desistere laddove è palese che non si potrebbe avere alcuna possibilità di successo.

Flinthook
Ecco la nostra simpatica bussola, grazie alla quale raggiungere ciascuno dei 7 temibili boss di Flinthook!

Come anticipato in precedenza in nostro protagonista potrà vantare di un armamentario che, seppure inizialmente limitato, ci saprà rendere degli ottimi saccheggiatori di navi. Innanzitutto l’intero sistema di movimento si basa sulla possibilità di effettuare salti a parete ed utilizzare il nostro fedelissimo rampino per sfruttare i numerosi appigli presenti nelle varie stanze delle navi che decideremo di visitare. Quest’ultimo, non essendo utilizzabile in alcun modo per scalfire i numerosi nemici che tenteranno di avere la meglio su di noi, sarà presto accoppiato ad una fedelissima pistola blasma ed a numerose armi secondarie grazie alle quali seminare il caos in ogni posto che visiteremo. Come chicca finale, potremo vantare della capacità di rallentare il tempo; un’abilità che molto presto diventerà fondamentare e che in più di una occasione saprà salvarvi dalle situazioni scomode nelle quali sicuramente ci ritroveremo.

Flinthook
Le situazioni scomode abbondano in Flinthook, avrete i riflessi giusti per uscirne indenni?

I controlli sono molto precisi, ed il ritmo di gioco si presta moltissimo per paragonare Flinthook ad un bullet hell. La riuscita di ciascuna esplorazione è interamente affidata al giocatore; senza una buona dose di riflessi, ve lo dico fin da subito, fallirete più e più volte e non sarà nemmeno da escludere che molto presto vi arrenderete di fronte all’evidenza che Flinthook è un titolo da affrontare con una certa determinazione, affidando la progressione del vostro piccolo protagonista ad un grinding forse eccessivo.

E’ infatti quest’ultima caratteristica del titolo che potrebbe tagliare letteralmente in due, a mò di ghigliottina, i giocatori interessati al suo acquisto; la struttura di progressione segue una logica roguelike, rendendo di fatto impossibile l’idea di avere di fronte un gioco nel quale ciascuno livello è superabile solamente con una buona dose di bravura. Se sarete così bravi da riuscire a raggiungere uno dei 7 boss offerti dal pacchetto software, infatti, dovrete anche assicurarvi di farlo con la vostra salute intatta, in quanto questa non viene mai ripristinata all’inizio dei vari stage (a meno che non riusciate ad ottenere i giusti potenziamenti). E’ così che il classico avanzamento “per livelli” sposta la sua attenzione sull’evoluzione del personaggio, che avviene per forza di cose seguendo una logica di reiterazione di cicli che inevitabilmente terminano con il suo ennesimo fallimento.

Flinthook
Ecco a voi una tipica stanza “semplice” del gioco! Ci sarà di peggio, ve lo assicuro!

Come da tradizione roguelike ciascun livello, rappresentato dalle navi da saccheggiare, viene generato proceduralmente. Per ovviare a problemi legati alla cattiva calibrazione del livello di difficoltà, dovuto ad una mal gestione del sistema di generazione degli stage, gli sviluppatori hanno deciso di creare manualmente ciascuna delle centinaia di stanze della quali le varie navi possono essere costituite, demandando la casualità al solo sistema di creazione delle mappe interne di ciascuna di esse.

Come avrete ormai capito, Flinthook è un titolo estremamente complesso nella struttura così come nel suo livello di difficoltà, calibrato vertiginosamente verso l’alto. La mole di informazioni lanciate contro il giocatore fin dal primo minuto, unita alla completa mancanza di una localizzazione italiana, contribuiscono ad una iniziale situazione di disorientamento totale. Stranamente, però, ben presto entra in gioco una sensazione di “drogaggio” che rende praticamente impossibile arrendersi anche di fronte all’ennesimo tentativo andato a vuoto. A questo contribuiscono i numerosissimi collezionabili e potenziamenti che sarà possibile trovare lungo il nostro cammino, capaci di illuderci costantemente che il nostro prossimo tentativo sarà quello giusto.

Flinthook
Quanto vi ritroverete faccia a faccia con questo NPC esulterete. Grazie a lui, infatti, otterrete la mappa della nave che state saccheggiando.

Per quanto riguarda l’aspetto puramente estetico, Flinthook è un titolo capace di corteggiare il giocatore grazie all’attenzione maniacale riposta in ogni suo dettaglio, con maestose animazioni curate dal talentuoso Johan Vinet (cercatelo su Twitter, non ve ne pentirete), ed una colonna sonora in chiptune la cui qualità mi ha riportato in più di un’occasione alla mente i ragazzi di WayForward; chi conosce già tale studio, il cui nome si cela dietro l’ottima serie Shantae ed al meraviglioso Ducktales: Remasterd, saprà sicuramente quanto questo feeling sia da considerare assolutamente come un fattore positivo.

Tirando le somme, Flinthook è sicuramente un titolo degno di nota e capace di tenere impegnati i giocatori per un numero elevatissimo di ore. Io personalmente ce ne ho messe all’incirca una quindicina solo per riuscire a sconfiggere i primi tre boss, e sono sicuro che ne avrò ancora per molto prima di considerarmi soddisfatto! L’acquisto del gioco, però, è da consigliare solamente a giocatori navigati e capaci di accettare una componente roguelike che, personalmente, sarebbe stata sacrificabile a favore di una fruizione più ampia da parte di un numero superiore di persone. Se deciderete di accettare questo unico compromesso, avrete per le mani un titolo perfetto per accompagnarvi ovunque andiate grazie alla simbiosi tra il suo essere estremamente adatto a partite mordi e fuggi e la portabilità che sta lentamente decretando il successo di una console meravigliosa.

Flinthook
Flinthook – Recensione
MODUS OPERANDI: Ho giocato a Flinthook per circa 15 ore, grazie ad un codice gentilmente offerto da Tribute Games, raggiungendo e sconfiggendo solamente i primi tre boss di gioco. Poiché sono tutto fuorché una persona arrendevole, continuerò a prendermi cura del piccolo pirata per assicurargli i potenziamenti necessari per fare fuori anche gli ultimi 4 "simpaticissimi" avversari.
PRO
CONTRO
7.2
ERRARE E' UMANO, PERSEVERARE E' FLINTHOOK