Outlast

Outlast: Bundle of Terror – Recensione

La paura è il sentimento più sincero e forse quello maggiormente primitivo; ne soffriamo tutti chi più e chi meno, esiste da tempi antichissimi e può aiutarci ad essere più cauti in alcune situazioni pericolose risultando utilissima. Vi sfido a trovare una persona che non abbia l’incubo di qualcosa, che davanti ad un film horror fatto bene non salti nelle scene cosiddette “jumpscare” o qualcuno spavaldo che non abbia mai il minimo tentennamento.

I giochi cosiddetti “di paura”, se ben fatti, aiutano ad esorcizzare i nostri incubi, le più ataviche sensazioni negative e al contempo divertono nella loro dilaniante follia. Il gioco che mi sto accingendo a recensire l’ho già terminato con successo sull’ammiraglia di casa Sony ed è stata un’ avventura che fondamentalmente mi ha segnato ed era dai tempi dei primi Silent Hill, capolavori indimenticati di mamma Konami, che non provavo quella sana e claustrofobica ansia.

Outlast
Che ti guardi???

Stiamo parlando inoltre di una creazione che propone un ritorno ai fasti del genere, quella modalità survival tanto amata dai più che si sposa a pennello con l’horror; e vi sfido a giocarci al buio e magari con delle buone cuffie, vi assicuro che non riuscirete a finirlo a meno che non riaccendiate la luce. Ma quale sarà mai questo titolo a cui stai facendo una sviolinata degna del miglior Paganini?

Outlast signori miei, ed in questo caso la versione “Bundle of Terror” ovvero il gioco con il suo dlc Whistleblower, in definitiva con un solo acquisto vi portate a casa due avventure. Il gioco nasce nel 2013 frutto della mente malata dei ragazzi di Red Barrels, una compagnia indipendente che annovera tra i suoi dipendenti persone coinvolte in grandi titoli come Uncharted e Assassin’s Creed. Pubblicato su tutte le piattaforme disponibili ad esclusioni di quelle Nintendo, cercando il pentimento di non aver abbracciato prima gli amanti del baffuto idraulico, arriva in questo periodo sulla nostra strabiliante Switch e lo fa con tanta voglia di stupire ma soprattutto spaventare chi questo gioco non lo ha mai provato.

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Mi terrorizzi particolarmente… scappooooooooo!!!

Come affronterete la paura? Da soli o in compagnia, a luce spenta o in pieno giorno? Non preoccupatevi perché Outlast vi spaventerà in ogni caso. Affrontatela, coraggio e… scappate!

Un manicomio dove perdersi…

Il nostro protagonista è un fotografo freelance americano, Miles Upshur, che spinto da alcune mail ricevute in cui il mittente consiglia di indagare su alcuni fatti misteriosi che stanno avvenendo in un ospedale psichiatrico, si fionda in questo luogo tetro sito tra le montagne del Colorado. Una volta arrivato sul luogo, il Mount Massive Asylum si presenta come un luogo tetro quanto affascinante ma il nostro eroe capisce subito che qualcosa non va… corridoi pieni di sangue, cadaveri putrefatti e nessuna presenza di vita ma purtroppo non tutto tace.

Grazie a degli indizi che un agente della SWAT ci dirà in fin di vita, capiamo che un certo Walrider ha ridotto tutto in un inferno ed è molto più cattivo di lucifero in persona. Ma come si è arrivati a questo? Be’ lascio a voi il piacere della scoperta visto che la storia si diraderà man mano che troverete le pagine di diario sparse in tutto il manicomio che vi aiuteranno a ricostruire questa triste vicenda.

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Bubu-settete bel bambino!!!

Il nostro protagonista non potrà contare su attacchi con pistole, fucili o motoseghe; con noi ci sarà esclusivamente una torcia per giunta con una carica non eterna che dovremo centellinare pena il girovagare al buio. In giro troverete anche delle ricariche ma saranno davvero in misura minore e presto vi metteranno di fronte all’uso centellinato della luce. Inoltre ci farà compagnia la nostra amica più fidata, una macchina fotografica con cui scattare i nostri ricordi… più intensi!

Sicuramente ci daranno una mano le nostre gambe, scusate il gioco di parole, che ci permetteranno di scappare dai molti nemici che troveremo nel nostro cammino e i tanti nascondigli in cui potremo rifugiarci per cercare conforto e deviare i nemici.

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E non molla eh!!! Ci cercherà dappertutto!!!

Whistleblower invece è una seconda avventura che ci porterà indietro nel tempo risultando un vero e proprio prequel. Anche il protagonista cambia e saremo nei panni di Waylon Park, colui che ha inviato l’email a Miles Upshur e il primo, quindi, che ha indagato sui fatti misteriosi. Vi posso solo dire, per non rovinarvi la sorpresa, che il nostro eroe non è altro che un dipendente della clinica e… ne vedrete delle belle.

Considerazioni finali

Outlast… Outlast, un gioco che mi ha fatto riscoprire l’amore per i giochi horror sopito ormai da un arenaggio che aveva colpito le ultime creazioni di questo genere e ci voleva uno studio indipendente per tornare ai fasti di un tempo, alla paura non dovuta solo al gore o alle tante aberrazioni in grafica digitale, ma soprattutto alla costante e violenta ansia. Un ansia che dagli inizi fino alla fine della vostra avventura vi perseguiterà fino a catturarvi ma non vi farà desistere dal completamento, anzi, vi spronerà ad affrontare le vostre paure.

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La scena più terrorizzante e iconica del gioco, il sabba-to del villaggio!

Il gioco graficamente è molto buono con texture definite e una continua penombra che attanaglia questo Outlast in tutta la sua interezza con un verde slavato imperante in molte situazioni. Per gli amanti dei numeri abbiamo un ottimo 1080p/30fps in docked e 720p/30fps in modalità portatile ed in tutte e due le versioni del gioco.

Il gameplay è quello forse che potrebbe dividere in due il giudizio dei videogiocatori, chi lo amerà e chi lo odierà profondamente; nessun’arma, nessuna difesa… scopri, scappa, vivi. E nella sua semplicità Outlast risulta magistralmente godibile, un capolavoro horror come non se ne vedeva da tanto ed inoltre i comandi sono davvero facili e precisi risultando di immediato apprendimento per tutti. Sicuramente quest’avventura risulta dedicata solo ai più grandicelli vista l’atmosfera pesante, cupa e malsana che respirerete per tutta la durata del gioco.

Buona anche la longevità che per il primo capitolo si attesta sulle cinque ore e per il secondo sulle tre ore ma il tutto dipenderà dalla vostra voglia di esplorazione e la vostra bravura nell’affrontare i vari pericoli. Non ci sono enigmi ma le fasi stealth sono tante variando innumerevoli volte l’approccio al gioco, molte volte dovrete scappare a gambe levate ma numerose saranno le fasi in cui il pensiero sarà importante e la farà da padrona.

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Dai prestami la macchina fotografica… fammi fare un selfie!!!

Le musiche ed il sonoro, in particolare, ben si sposano con Outlast e terrorizzeranno costantemente le vostre orecchie. L’italiano finalmente è presente ed è oro per un’avventura in cui la storia la fa da padrona. Si ok ma è esente da difetti? No assolutamente ma i pregi sono notevoli, quindi, prima di parlare di cosa non va dico solo che se siete amanti dell’horror non può mancare nelle vostre softeche.

Il maggior difetto è per me il prezzo, un gioco di ben cinque anni fa e regalato sia sul sistema di abbonamento Sony Plus che su quello made in Redmond, Xbox Live non può essere proposto ad un costo in digitale di 24,99€. Moltissimi ci hanno giocato e sempre numerosi saranno quelli che per rigiocarlo in modalità portatile aspetteranno un sostanzioso price drop e forse, per ora, lo acquisteranno solo i collezionisti più duri. Sarebbe stato meglio, al prezzo in cui viene proposto, dare tutta la trilogia e forse le vendite sarebbero state maggiori.

Outlast
Che ci fa un malato abbandonato li? Chiamate le Iene o Barbarona nazionale… subito!!!

Il secondo difetto è la ripetitività che, attenzione, io non ho avvertito quasi mai se non in alcuni momenti ma effettivamente per molti potrebbe risultare presente. Quello che vi consiglio è di non effettuare lunghe sessioni per godervi il gioco nella sua interezza e senza lo spauracchio del “ma è tutto uguale”. Oltretutto l’IA nemica è elevata ed il suo comportamento non è propriamente costante donandovi sempre il brivido della novità e aiutando a mascherare questo difettuccio.

Terzo difetto è la grafica, buona ma non eccelsa con diversi modelli poligonali in stile old-gen che faranno storcere il viso ai puristi della grafica. Difetti che comunque, ripeto, non minano quello che Outlast può darvi, emozioni a non finire e quel intenso brivido lungo la schiena.

Entrate senza paura nella clinica degli orrori quindi signori e signore, lo spettacolo è appena iniziato!

Outlast
Outlast: Bundle of Terror – Recensione
PRO
Atmosfera malata e da incubo
Gameplay immediato e veloce
Terrorizza in maniera costante
CONTRO
Costo davvero eccessivo
Grafica non eccelsa
A volte può sembrare ripetitivo
8