Old Man's Journey

Old Man’s Journey – Recensione

Dopo essere uscito su PC e mobile, Broken Rules (studio autore di And Yet it Moves e Chasing Aurora) fa approdare su Nintendo Switch l’interessantissimo Old Man’s Journey. Appurato il successo dell’ultima arrivata in quel di Kyoto, è chiaro che ormai la quantità di indie pubblicati nel prossimo futuro sarà decisamente elevata. Come ben sappiamo, però, quantità non significa qualità, e molti dei titoli pubblicati sull’eshop saranno solo un’occasione per sfruttare l’onda di successo della neonata in casa Nintendo. Fortunatamente, però, non è questo il caso. Nonostante si tratti sostanzialmente di un’esperienza mobile trasposta in ambito casalingo (o portatile, data la natura di Switch), l’opera risulta molto valida (anche se estremamente corta) e adattata perfettamente all’ibrida giapponese. Ma procediamo con ordine…

…Una lettera misteriosa viene recapitata nella nostra casa in cima ad una scogliera. Non sappiamo cosa ci sia scritto, ma siam pur certi che ciò che contiene la missiva ci spingerà ad un viaggio lunghissimo, che ci farà scoprire a piccole dosi la storia di questo anziano signore.

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L’inizio di un lungo viaggio…

Se la montagna non viene a Maometto…

Old Man’s Journey è innanzitutto un racconto che sfrutta l’interazione videoludica come mezzo di espressione. Non ci si deve approcciare al titolo come ad un videogioco classico, ma piuttosto come una storia interattiva, una sorta di film in 4D. La componente ludica si limita ad un susseguirsi di puzzle ambientali tecnicamente neanche troppo evoluti, ma psicologicamente ed emotivamente profondi. Le meccaniche sono estremamente semplici: attraverso il joypad si afferra una parte dei fondali e la si sposta per creare una sovrapposizione con il percorso da effettuare, al fine di raggiungere un luogo che sembrerebbe altrimenti irraggiungibile. Il problema di fondo è la mancanza di varietà in una meccanica che si ripete fino allo sfinimento. Salvo due o tre eccezioni, in cui vengono introdotte meccaniche più avanzate (in tal caso l’interazione con alcuni oggetti), non si ha mai una sensazione di avanzamento dal punto di vista del gameplay. Nella parte centrale il gioco sembra dare un’impressione diversa, salvo poi regredire nelle meccaniche della parte finale. In questo la natura mobile del gioco è alquanto evidente. Non ne facciamo una colpa, perché in fin dei conti il gioco funziona, ma l’idea di fondo poteva essere sfruttata senz’altro in maniera più profonda. Se dal punto di vista pratico ci limitiamo a spostare i fondali giocando con la prospettiva e creando un percorso al nostro vecchio claudicante, è il significato del gesto a costruire l’avventura vera e propria: se la montagna non viene a Maometto, Maometto va alla montagna (anche se, in questo caso, piuttosto in senso inverso). Alla fine di ogni livello il nostro anziano avventuriero si riposerà in un luogo specifico: ognuno di questi luoghi gli ricorderà un passaggio importante della sua vita. Il modo in cui il narratore ci rende partecipi di questo percorso è il forse il vero fiore all’occhiello di tutta l’esperienza: attraverso una serie di veri e propri dipinti semi-interattivi ripercorreremo le tappe di una vita piena di avventure.

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Un esempio della qualità delle “scene” di intermezzo

Tecnicamente, Old Man’s Journey è una gradevole sorpresa: disegni molto dettagliati accolgono colori sgargianti, il tutto condito da una veste grafica che si spinge oltre la pixel art (in maniera piuttosto sorprendente per una piccola produzione di questo tipo). Il picco artistico lo si raggiunge, però, durante le “scene” di intermezzo, come anticipato poc’anzi, vere e proprie punte di diamante dell’intera avventura. Alcune di queste sono davvero ispirate ed è quasi un peccato non poterle ammirare nuovamente in un album apposito (salvo dover ripetere il livello che ci interessa). Nell’assenza totale di dialoghi, si fanno notare gli accompagnamenti musicali, molto ispirati e adatti ad ogni scenario.

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Giocare con la prospettiva…lo stai facendo nel modo giusto

La versione Switch supporta in maniera piuttosto soddisfacente il rumble HD, anche se non certamente nella sua espressione migliore: del resto, non sono molte le situazioni di gioco che fanno pensare ad un uso massiccio di questa tecnologia. Da segnalare, inoltre, l’implementazione del touch screen in modalità portatile, aggiunta piacevole e non necessaria: il gioco può essere infatti portato a termine con i soli comandi tradizionali. Dulcis in fundo, una modalità cooperativa locale attivabile non appena viene collegato un secondo joypad. Insomma, il supporto alle caratteristiche di Switch è davvero apprezzabile e permette di usufruire del titolo in tutte le salse.

In cerca di avvenutura a caro prezzo…

In definitiva, Old Man’s journey è avventura piacevole e rilassante, che racconta una storia non originalissima in un modo davvero sorprendente. Purtroppo, però, il pacchetto completo viene proposto ad un prezzo davvero troppo elevanto per i contenuti proposti (parliamo di 9,99 euro per un totale di circa 1 ora e mezza). Se siete davvero amanti di questo tipo di avventure, i soldi potranno risultare davvero ben spesi, altrimenti, al primo calo di prezzo, non esitate a regalarvi questa piccola entusiasmante avventura multimediale.

Old Man's Journey
Old Man’s Journey – Recensione
PRO
Componente artistica sopra la media
Narrazione originale ed ispirata
Ottimo supporto a Nintendo Switch
CONTRO
Meccaniche di gioco poco profonde
Prezzo decisamente elevato rapportato ai contenuti
7.5