Shu

Shu – Recensione

Un potere malvagio, un villaggio in pericolo ed un eroe improvvisato: forse non sono gli elementi ideali per caratterizzare quello che sicuramente tutto vuole tranne essere etichettato come “l’ennesimo platform in arrivo su Nintendo Switch“. Fortunatamente bastano pochi minuti in compagnia di Shu per capire che la nuova creatura di Coatsink Software ha tutte le carte in tavola per poter essere considerata una piccola perla indipendente. E gli sviluppatori sembrano aver capito la formula vincente per poter spopolare nel mare di titoli in arrivo sulla nuova ammiraglia di Kyoto; il gioco è stato pubblicato in questi giorni all’onestissimo prezzo di €8.49, e dopo averlo provato a fondo posso assicurarvi che ben presto potremo leggere nuovamente una di quelle notizie che riportano le ottime vendite di un gioco indie sull’eShop Nintendo Switch.

Shu è uno di quei classici platform bidimensionali nei quali la trama rappresenta un semplice corredo, ma che è ben valorizzata dalla perfetta fusione tra il gameplay ed il level design. Il tutto comincia con una breve, ma piacevole, sequenza illustrata che ci mostra quello che sembra essere l’unico vero frammento dell’intera narrazione: una terribile tempesta senziente ha deciso di abbattersi sul villaggio del povero Shu, una creatura dalle sembianze antropomorfe, con il solo obiettivo di portare morte e distruzione. Nulla è possibile per resistere a tale invasione e gli abitanti sono costretti a fuggire a gambe levate, disperdendosi lungo un mondo di gioco che appare fin da subito essere molto grande e variegato. Purtroppo Shu non è in grado di ricongiungersi a tutti i suoi compaesani, alcuni dei quali hanno purtroppo dovuto soccombere alla minaccia, e decide di partire all’avventura per recuperare gli amici perduti e trovare un posto dove rifugiarsi.

Shu
L’unione fa la forza e urante la sua avventura Shu non sarà mai solo.

I primi minuti di gioco li passeremo a prendere confidenza con i controlli e con quella che sembra essere l’unica abilità del nostro protagonista. Shu, infatti, è in grado solamente di planare in seguito ad ogni suo salto, con la possibilità di sfruttare alcune correnti d’aria che gli permetteranno di atterrare su piattaforme lontane altrimenti irraggiungibili. Spesso tali flussi saranno ben in mostra ed il loro utilizzo si rivelerà fondamentale per proseguire, altre volte invece questi potrebbero risultare celati dietro gli ottimi scenari che fanno da sfondo ai vari stage e garantiranno l’accesso ad alcune aree segrete, in grado di offrire alcuni collezionabili o scorciatoie grazie alle quali evitare sezioni complesse e ricche di ostacoli.

Ma il gameplay di Shu non è tutto qui… “e per fortuna” aggiungerei. Lungo il nostro cammino non sarà per niente raro incontrare altri nostri simili che si sono ritrovati spazzati lontano dalla bufera e che hanno necessariamente bisogno del nostro aiuto a mettersi in salvo, esattamente come noi avremo bisogno di loro per proseguire. Ciascuno di loro, infatti, sarà in grado di offrirci un’abilità extra grazie alla quale poter superare i numerosi ostacoli che ci ostacoleranno l’avanzata e che da soli non saremmo in grado di aggirare. E’ così che il titolo assume una nuova profondità e riesce, senza dover costantemente ricorrere alla narrazione in forma esplicita, a trasmettere al giocatore il senso di unione e di condivisione che lega gli abitanti del villaggio. I vari personaggi, infatti, non saranno mai marginali e procederanno sempre tenendosi per mano, un dettaglio apparentemente di contorno ma che a mio parere riesce a trasmettere la vera anima del gioco.

Shu
La direzione artistica di Shu, tende a valorizzare i colori accesi ed i contrasti tra l’ambiente circostante ed i personaggi in gioco.

Durante il suo viaggio Shu attraverserà un totale di 21 livelli, suddivisi in 6 diversi mondi ben differenziati tra loro, e potrà reclutare 10 diversi personaggi. Tra le abilità di rilievo, ottenibili solamente incontrando i vari amici pennuti dispersi, spiccheranno l’immancabile scatto, lo schianto a terra, il salto a parete, la capacità di rallentare il tempo, di camminare sull’acqua e molte altre ancora che, alternate tra di loro in una carambola di livelli via via sempre più ispirati, riusciranno a rendere le nostre sessioni di gioco estremamente coinvolgenti e mai sottotono.

La maggior parte del tempo lo passeremo scrutando l’ambiente circostante in tutta serenità, quasi dimenticando l’incipit che ci ha precedentemente trascinati all’avventura. Ma la distruzione è sempre in agguato, e non mancheranno i pretesti per averci a che fare faccia a faccia (o faccia a schiena per essere più precisi) in alcune sezioni di gameplay nelle quali il titolo acquista una componente runner, durante la quale non avremo tempo da perdere e l’unico nostro pensiero sarà quello di correre, correre il più velocemente possibile per sfuggire alla tremenda bufera che è tornata a farci visita risucchiando tutto quello che incontra lungo il suo cammino.

Shu
La forza malvagia dalla quale stiamo scappando permea ciascuno stage di Shu.

In questo quadro abbastanza completo, gli sviluppatori hanno ben pensato di arricchire gli stage di numerosissimi collezionabili e pretesti per aumentare la longevità e, soprattutto, la rigiocabilità di Shu. Per marchiare ogni livello come “dominato” il giocatore dovrà compiere una serie di azioni, non necessariamente tutte in una sola run. Innanzitutto ogni schema contiene un totale di sei esserini da scovare e portare in salvo; questi, oltre che essere spesso ben nascosti, sono di dimensioni tali che per essere individuati è necessario aguzzare per bene la vista. Oltre a questi dovremo recuperare un pezzo di murale, spesso raggiungibile solo dopo aver individuato uno dei tanti passaggi segreti presenti all’interno del gioco, e raccogliere una determinata quantità di farfalle dorate che tanto ricordano i Lum con i quali ha da sempre a che fare la famosissima melanzana viola di Ubisoft. Come sadica ciliegina su una torta già ben farcita, per ottenere il tanto agognato riconoscimento dovrete anche essere in grado di completare l’intero livello senza mai morire. Purtroppo, il “dominare” tutti i 21 livelli dei quali Shu è composto non ci fornirà alcun premio concreto e la possibilità aggiuntiva di sbloccare una modalità a tempo per ogni livello portato a termine si palesa come un disperato tentativo (riuscito) di allungare il brodo senza nemmeno offrire al giocatore delle classifiche online con le quali confrontarsi con i propri amici.

Se c’è una cosa che non si può certo affermare parlando di Shu è che questo sia un gioco difficile. Pur non essendo un fattore puramente negativo, lo scarso livello di difficoltà potrebbe non soddisfare a pieno i giocatori più ferrati, che dovranno dedicarsi alle attività di completamento per raggiungere il livello di soddisfazione necessario a giustificare il loro acquisto. L’asticella della difficoltà si alza solamente durante gli ultimi sei livelli, sbloccati dopo aver portato a termine la visione dei titoli di coda. Peccato che il gioco sembra quasi non volerci svelare la loro presenza, in quanto la loro disponibilità non viene segnalata in alcun modo, neanche mediante un banale messaggio a schermo. Sono certo, mio malgrado, che una buona fetta dei giocatori (soprattutto i non completisti) non saprà mai dell’esistenza di questi stage, il che è necessariamente un problema che gli sviluppatori devono risolvere quanto prima con un semplicissimo aggiornamento.

Shu
Alcune divertenti sezioni di gioco ci metteranno alla guida di un toro. Insomma, a livello di situazioni diversificate non ci facciamo mancare niente!

A livello visivo gli sviluppatori hanno svolto un ottimo lavoro sul versante puramente estetico, proponendo scenari bidimensionali ricchi di particolari attraverso i quali far letteralmente schizzare i nostri personaggi, il cui design invece risulta più stilizzato. Man mano che progrediremo nel gioco gli stage si arricchiranno di elementi sempre più interessanti, offrendo anche alcune animazioni dinamiche che aiuteranno ad integrare maggiormente ambientazione e gameplay. La telecamera è sempre amica del giocatore e riesce a seguire la scena nel migliore dei modi, con un sistema di zoom che tende a valorizzare le situazioni più concitate. Anche a livello sonoro, Shu è capace di offrire delle atmosfere rilassanti che tanto ricordano gli accompagnamenti musicali dei classici puzzle game Giapponesi.

In conclusione Shu rappresenta un ottimo prodotto che timidamente, stage dopo stage, saprà conquistare il cuore di qualunque giocatore sia alla ricerca di platform di stampo classico ma allo stesso tempo in grado di offrire un’esperienza ricca di atmosfera e dal gameplay profondo. Il titolo soffre di alcune mancanze di fondo, come la completa e ingiustificata assenza di boss battle ed una difficoltà che tende ad alzare l’asticella solo nel post game, che però non vanno a minare quella che è l’esperienza che avevano chiara in mente gli sviluppatori in fase di realizzazione. Preparate le carte di credito e fate vostro il piccolo Shu; sono certo che non ve ne pentirete, visto anche l’ottimo prezzo al quale viene offerta questa versione per Nintendo Switch, che si presta ottimamente a sessioni mordi e fuggi grazie alla sua non trascurabile portabilità.


Se gradite un secondo parere, potete guardare la video recensione di Shu a cura di Casa Nintendo

Shu
Shu – Recensione
PRO
Musica rilassante
Ottimo level design
Buona caratterizzazione dei personaggi
CONTRO
Mancanza di boss battle
Gestione confusa dei progressi di gioco
7.5