The Deer God

The Deer God – Recensione

Un genere che sempre ha riscosso grande successo negli anni passati è stato quello simulativo. Il grande boom avvenne con il primo capitolo di The Sims, un gioco che permetteva a grandi e piccini di simulare la vita reale prendendo le sembianze di un uomo o una donna ed effettuando tutte quelle operazioni che ognuno di noi compie quotidianamente, portando il proprio personaggio dalla nascita alla morte per vecchiaia. Comparvero anche dei veri e propri capolavori del trash come Tabbozz che permetteva di simulare la vita di un tamarro; comprare sigarette, andare in palestra, farsi le lampade e sfrecciare in gare con scooter truccati erano operazioni all’ordine del giorno, o del gioco che dir si voglia. Tutto questo per arrivare ad una reputazione massima di tamarreide inside. 

Poi, giustamente, qualcuno ha provato a portare il genere ad un nuovo livello. Basta impersonificare soggetti umani ma immedesimiamo il giocatore in un animale, facciamogli provare l’esperienza di vivere come un lupo, una gallina, una capra o un cervo. Il treno vede come vagone di testa quel Goat Simulator che tanto clamore ha suscitato, gioco in cui si doveva impersonificare, vivere e pensare come una pecora e che è approdato su ogni dispositivo esistente e presto, sicuramente, lo farà anche sulla ibrida made in Kyoto.

The Deer God
Il patto è stringerci di più prima di perderci… Ululando contro il cielo!

Da quel giorno in molti ci hanno provato e anche i ragazzi di Crescent Moon Games hanno voluto portare una loro idea alla ribalta. E cosi che nasce The Deer God, proprio nel 2015, debuttando dapprima su Steam e sulle altre console per poi approdare anche sulla nostra piccola ma portentosa Switch. Ma a volte le idee non bastano, il fallimento è dietro l’angolo e purtroppo non tutte le ciambelle vengono col buco, ma se il vostro sogno è di reincarnarvi in un cervo, bè che aspettate? Proseguite nella lettura e buon divertimento.

Io rinascerò, cervo a primavera!

Appena avviato il gioco vi troverete davanti ad una breve intro e al menù che prevede esclusivamente la modalità storia.  Comincerete nei panni di un cacciatore impegnato col suo fucile a cercare di abbattere un maestoso e bellissimo cervo ma a causa di un incidente quelli che moriremo saremo proprio noi e ci troveremo, dopo un breve viaggio in un tunnel dall’uscita avvolta da luce bianca, davanti al giudizio supremo dell’aldilà scoprendo, ironia della sorte, che il dio giudicante non è altro che un cervo che deciderà di farci rinascere in un tenero cerbiatto.

The Deer God
A piedi nudi… ehm, a zoccoli nudi nel bosco…

Partiremo all’avventura cercando di arrivare il più lontano possibile nel gioco ma soprattutto sperando di morire esclusivamente di vecchiaia e non per le difficoltà che troveremo durante il nostro cammino e vi assicuro che ce ne saranno tante. Animali di ogni tipo che ci aggrediranno, a volte con maggiori danni quando saremo piccoli, trappole lasciate dai cacciatori per impallinarci e farci al ragù, oltre a strapiombi e ostacoli di vario genere. In tutto questo acquisiremo, man mano che la nostra avventura andrà avanti, varie abilità oltre che la possibilità di creare, tramite accoppiamenti, vari figli che ci sostituiranno in caso di morte.

A volte ci troveremo anche di fronte a veri e propri dilemmi come l’ammazzare un padre e un figlio magari di un altra razza ma purtroppo la legge della natura è questa e solo il più forte ne esce vivo, insomma mors tua vita mea. I comandi sono molto semplici e affidati all’uso dello stick per muoverci e a due tasti, uno per l’attacco e un altro per i salti rendendo così il gioco appetibile a molti.

The Deer God
Saltiamo o no??? Occhio alle zampe!

Considerazioni finali

Fondamentalmente il gioco ci mette di fronte ad una storia che porta a riflettere e non risulta per niente banale. La caccia vista come un “non sport” cruento e impari dove purtroppo è sempre l’animale a subire le conseguenze più grandi e perdere la cosa più preziosa, la vita. Subito dopo ci mette nei panni dell’animale e capiamo che anche qui la vita può essere crudele e quasi mai si muore di vecchiaia. Il cerchio della vita è stretto e molti sono gli ostacoli che dobbiamo affrontare, uccidere per non essere uccisi, da vittime a carnefici per la nostra vita e quella dei nostri piccoli. Tutto ciò con la morale che forse i veri animali siamo proprio noi, esseri umani.

The Deer God
I fondali sono belli ma spesso risultano ripetitivi… come il gioco d’altronde!

La grafica che ci viene proposta è quella tanto in voga ultimamente con pixel a vista e rimandi all’era 16 bit il tutto in fondali curati ma spesso ripetitivi e privi di brio. Il gameplay risulta ben presto noioso anche se The Deer God nasce come un potpourri di vari generi ma risulta una banale accozzaglia dove purtroppo non ne risalta neanche uno, come un ottimo ragù, in questo caso di cervo, molto acquoso e con poco sale.

E’ fondamentalmente un platform con piccole incursioni nel GDR ma il tutto è poco curato e forse creato in maniera troppo superficiale. Non potremo mai esplorare nuovamente un livello o tornare indietro, si prosegue sempre in avanti e ci troveremo spesso anche a saltare i combattimenti che dopo poco risultano sempre uguali e con gli stessi nemici. Anche le musiche risultano ripetitive così come gli effetti sonori.

The Deer God
Manca Beep Beep e il Coyote e siamo tutti

Insomma, sono la noia e la ripetitività che ben presto abbracciano questo The Deer God e lo oscurano come una dama nera durante il suo bacio pre morte ad un moribondo ed è un vero peccato vista la storia potente ma che purtroppo non basta viste le meccaniche di gioco a dir poco banali. Un cervo permeato di banalità, un gioco dimenticabile e che vista la mole di indie in arrivo su Switch potrete saltare a piè pari tranquillamente quindi… next!

The Deer God
The Deer God – Recensione
PRO
Trama interessante
Trama non banale
Di buono solo la trama!
CONTRO
Noioso e ripetitivo
Grafica non eccelsa
Privo di mordente
5