Wheels of Aurelia - Recensione

Come dice la canzone “L’Italia è di tutti” del mio artista preferito, Fabrizio Moro:

tra la sconfitta e la vittoria il nostro paese ha la sua grande storia a volte deriso poi massacrato preso a sassate in un grande teatro…

Ecco l’Italia è stata sempre così, amata, odiata, bistratta e ridotta al lastrico ma è il nostro paese, pieno di grande storia, con palazzi e monumenti che trasudano sangue e lacrime, e di grandi racconti se ne potrebbero fare parecchi.

Italiani, popolo di santi, poeti e navigatori…

Proprio con questo incipit nasce un gioco che mi ha molto stupito, un avventura molto particolare e non comune, una visual novel con i controfiocchi nata in Italia dai tre ragazzi di Santa Ragione, studio con sede a Milano, e pubblicata sulla piccola di casa Nintendo da MixedBag. Wheels of Aurelia ha debuttato inizialmente su PC e IOs ricevendo un buon riscontro da parte del pubblico e sinceramente non vedevamo l’ora di vederlo approdare su Switch, vuoi per puro campanilismo ma anche e soprattutto per testare con mano quello di cui si vociferava in giro e tutte le mie aspettative sono state soddisfatte.

Un’avventura completamente on the road

Una volta avviato Wheels of Aurelia, siamo chiamati esclusivamente a selezionare il tipo di veicolo con cui partire e il suo colore, nient’altro e subito saremo su strada pronti a tuffarci in una storia mai banale dall’incipit costante.

Siamo nel 1978, un anno particolarmente intenso per la nostra popolazione, i famosi anni di piombo, dove abbiamo assistito (o almeno chi c’era) al rapimento e successiva uccisione del presidente della DC Aldo Moro, l’omicidio da parte della Mafia di Peppino Impastato (per chi volesse conoscere la sua storia consiglio il film “I Cento Passi”), l’elezione al soglio Pontificio di Giovanni Paolo I, ultimo Papa italiano morto dopo appena 33 giorni di pontificato e la successiva ascesa del polacco Wojtyla, Papa Giovanni Paolo II. Sullo sfondo Sandro Pertini presidente e i mondiali Argentini dell’Italia di Bearzot.

In questo scenario, la nostra protagonista, Lella, percorrerà un lungo ma breve viaggio sull’Aurelia, strada storica che collega Roma fino a Nizza, per alcuni motivi che non vi svelo per non rovinarvi la sorpresa. Lella è figlia di una Roma bene, ha una famiglia benestante che vive nel quartiere dei Parioli e incarna la classica rivoluzionaria dell’epoca, femminista, comunista, ammiratrice del 68 francese e amante dei motori. Un idealista in tutto e per tutto. Oltretutto, la nostra ragazza, non ha proprio un carattere malleabile, anzi, risulta spesso scontrosa, sarcastica e non sempre pronta al dialogo portando avanti le sue idee e convinzioni.

Una sera, incontrerà nel noto locale romano, il Piper (dove suonarono anche dei giovanissimi Pink Floyd), una ragazza di nome Olga che cerca di scappare da Roma diretta in Francia per alcune motivazioni personali e molto forti, decidendo quindi di accompagnare la nostra protagonista nella sua avventura.

La trama del gioco è tutta qui e anche se sarete chiamati a guidare la vostra autovettura, tutto ciò sarà di contorno. Potrete sterzare, accelerare e decidere quando fermarvi, e se farlo, per accogliere vari personaggi che faranno l’autostop ricordandovi che non vi dovrete preoccupare molto se non guardate la strada. Non esistono incidenti o danni all’autovettura permettendovi quindi di dedicarvi al vero leitmotiv del gioco.

Il vero fulcro, infatti, sono i dialoghi, tutti incentrati sull’avventura di Lella, della sua nuova amica Olga e sull’attualità che pervade l’Italia tutto basato sulle risposte alle domande che ci verranno fatte e di cui potremo scegliere tra due possibilità. Accellerando con l’auto, molti dialoghi si perderanno e solo andando ad una velocità lenta e costante potremo godere di una trama molto più completa e piena di risposte che via via faranno sempre più luce sulla storia di Lella e sul suo viaggio.

Ovviamente, oltre alle scelte nei dialoghi, potremo intraprendere numerose scelte che influenzeranno la nostra storia tra cui le direzioni da prendere, se partecipare o meno a gare automobiliste clandestine e tanto tanto altro.

Molte città con le loro particolarità ci accoglieranno tra cui Bracciano e Viareggio, molto ben caratterizzate, incontreremo una moltitudine di personaggi tra cui un tifoso, ahimè, della Juventus, un fascista, un prete e tanti altri che ci faranno compagnia lungo il nostro cammino.

Considerazioni finali

E’ un giocone senza ombra di dubbio, un must have imprescindibile. Sarà perché essendo un gioco totalmente italiano sono partito ben predisposto ma un idea così non si vedeva da tanti anni. Si è l’idea, fulcro della buona riuscita di un esperimento, che può portarti a non dar peso alla grafica e alla longevità e premiare l’innovazione e la storia che ci viene proposta.

Il racconto e la trama sono ben delineate e tutto viene ben dipanato nel corso del gioco, non svelando al giocatore tutto e subito, ma partita dopo partita, regalando al gioco una longevità maggiore. Proprio le ore per terminare il gioco sono risicate, in meno di 15/20 minuti finirete la partita ma, attenzione, perché sono presenti 16 finali diluendo quindi il tempo che ci servirà per finire completamente Wheels of Aurelia e conoscere tutti gli aspetti che portano Lella sulla famosa strada romana.

La grafica è in 3D low-poly, caratterizzata da un basso numero di poligoni ma non per questo ci viene donato un qualcosa di nauseante da vedere anzi… tutto è caratterizzato in maniera ottimale e ve ne accorgerete, ad esempio, quando arriverete a Viareggio dove sono presenti alcuni carri che rievocano il famoso carnevale.

I comandi sono semplici e rispondono bene anche sulla nostra Switch e potrete giocare sia con i Joycon separati che con il Pro.

Una particolare lode, che se eravamo all’università era un 110 con lode e bacio accademico, alle musiche. Fantastiche, eccezionali e che ci riportano, con stile e note, a quegli anni dove la parte del leone la facevano Patty Pravo e gruppi come i Pooh e i New Trolls. Le ho sentite anche dopo averle giocate tramite questo link dove potrete riascoltarle in streaming o decidere di acquistare l’intero album.

E’ il primo gioco in cui trovo difficoltà a trovare difetti… trovatemeli voi se ci riuscite, a me è piaciuto senza se e senza ma e come nel film Fantozzi, faccio a questi ragazzi “92 minuti di applausi” costanti e incessanti.