Elliot Quest

Elliot Quest – Recensione

Esistono titoli che nascono da idee innovative e che sono in grado di convincere i giocatori che l’avventura alla quale prenderanno parte sarà capace di soddisfare ogni più rosea aspettativa. A volte i produttori indipendenti giocano con la nostalgia dei più grandi riproponendo veri e propri tributi alle saghe che maggiormente hanno condizionato la nostra infanzia. Nintendo in questo l’ha sempre fatta da padrona poiché serie come Metroid, Mario e Zelda sono state quelle che maggiormente hanno ispirato gli sviluppatori di tutto il mondo. Su WiiU abbiamo già assistito a moltissime produzioni in chiave Zeldiana, alcune delle quali (Ittle Dew) hanno cercato di camuffare dietro il titolo di “parodia” la più classica delle avventure del buon caro vecchio Link. Su Switch la storia sembra volersi ripetere e dopo avervi già parlato di Oceanhorn: Monster of Uncharted Seas, chiaramente ispirato da quel bellissimo episodio che vede Toon Link come protagonista su una console casalinga, siamo qui oggi a raccontarvi di un nuovo atto d’amore nei confronti dell’universo di Hyrule, che prende a piene mani dal bagaglio culturale ereditato da Zelda 2 e lo fa con una sfacciataggine tale da apparire come un remake di questo storico episodio.

La storia dietro lo sviluppo di Elliot Quest può essere riassunta nel successo di un piccolo appassionato programmatore con il desiderio di creare un tributo al suo videogioco preferito. Plasmato dalle dita del solo Ansimuz, il titolo era originariamente nato come “semplice” webgame realizzato in HTML5 (e javascript), per poi subire successive riscritture attraverso nuovi linguaggi di programmazione come il C++, maggiormente amico delle nostre console. Attentissimo ai pareri dell’utenza, che si esprimeva attraverso i forum più disparati, il sogno di Ansimuz divenne realtà e grazie all’aiuto del publisher PlayEveryWare il suo progetto ad oggi è riuscito a vedere la luce su PS4, Xbox One, WiiU, 3DS ed anche su Nintendo Switch. Quello che denota l’impegno dello sviluppatore non è solo l’ambizione, ma anche la volontà di migliorare il suo piccolo gioiellino rilascio dopo rilascio. E’ così che anche la versione della quale vi parlerò oggi introduce (assieme ad un update con tanto di price drop per la controparte 3DS) un nuovo livello di difficoltà semplificato, un opzione per i viaggi rapidi ed il supporto ad altre lingue – italiano compreso.

Elliot Quest
Resisti Elliot, non pensare al parrucco!

In Elliot Quest vestiremo i panni della vittima di una terribile maledizione, alla disperata ricerca di una cura prima di venire trasformati in un demone. Tormentato da incubi sempre più ricorrenti ed indebolito giorno dopo giorno, Elliot riesce a far visita ad un saggio del posto, dal quale scoprirà che un demone di nome Satar lo ha maledetto e che questo gli sta lentamente consumando l’energia vitale. La sua unica speranza è quella di chiedere aiuto ad uno dei guardiani dell’isola, che hanno impedito a Satar di conquistare Hyrule… ehm Urele.

Armati solamente del nostro arco, dunque, ci troveremo direttamente catapultati in un overworld da perlustrare ricco di dungeon, villaggi, ponti e passaggi grazie ai quali potremo visitare una quantità tutt’altro che limitata di location. Ogni tanto incontreremo qualche personaggio capace di darci qualche piccola dritta ma il più delle volte i suggerimenti non saranno incisivi quanto basta per rendere semplice la nostra esplorazione. La sensazione sarà quella di essere abbandonati a noi stessi e saranno necessari molti trial-and-error prima di convincersi che il dungeon nel quale abbiamo appena messo piede sia effettivamente quello giusto. Faticando non poco, sarà possibile allargare l’insieme di abilità e di armi a nostra disposizione e ad utilizzarle per proseguire nella storia.

Elliot Quest
Alcune zone saranno accessibili solo con il giusto potenziamento. Che gusto c’è a poter andare ovunque fin da subito?

Fino a qui nulla di nuovo direte voi, ma il modo in cui viene gestito il progresso del personaggio è la vera anima del gioco. Uccidendo i nemici sarà possibile accumulare punti esperienza che ci permetteranno di aumentare di nostro livello e di perfezionare le varie tecniche di combattimento; sarà possibile, così, aumentare la velocità con la quale scagliare le freccie, incrementare la probabilità di effettuare colpi critici e molto altro. Perdendo tutti i cuori Elliot non morirà, bensì verrà rispedito all’ultimo checkpoint (non necessariamente prossimo al punto della nostra dipartita) e privato di tutti i punti esperienza accumulati fino a quel momento. Questa scelta, seppur originale, metterà a dura prova moltissimi giocatori che non vogliono osare e che si vedranno costretti ad affrontare con cautela qualsiasi schermata. Se da un lato questa difficoltà di base non è troppo elevata, causerà non pochi problemi a coloro che vogliono solamente “livellare” in pace Elliot oppure effettuare del semplice backtracking.

I dungeon contengono moltissimi misteri ma tra questi i più ricorrenti saranno “semplici” scrigni dai quali ottenere denaro. Il ricavato potrà essere speso nei villaggi per rifornimenti vari e per comprare pozioni. Qui nasce uno dei difetti di Elliot Quest che maggiormente mi ha infastidito, e che continua ed essere riproposto anche in questa versione per Nintendo Switch. Essendo la politica generale quella di non aiutare il giocatore con nessun tipo di scritta o suggerimento, quando vi ritroverete a che fare con l’acquisto di beni e servizi – specialmente le prime volte – vi capiterà sicuramente di comprare oggetti che non volevate o addirittura di utilizzarli senza la vera intenzione di farlo. L’inventario, che ben si presta allo schermo della console quando questa è in modalità portatile, soffre dello stesso problema; Se volete ad esempio utilizzare gli skill point accumulati per migliorare le abilità di Elliot, vi consiglio di farlo in maniera classica utilizzando il menù di pausa. Se cliccate “alla cieca” sul touch screen, infatti, rischierete di potenziare a caso il personaggio senza volerlo e senza la possibilità di annullare l’operazione.

Elliot Quest
Senza mappa non si va da nessuna parte. Il bello è doverne trovare una diversa ogni volta, come da tradizione!

Il reparto grafico di Elliot Quest è in puro stile retro, una vera gioia per gli occhi per gli amanti di questo tipo di giochi. Particolarmente ben fatte, anche se molto semplici, sono le animazioni del personaggio e dei nemici, in quanto mai confusionarie e sempre ben distinguibili… anche se alcune sono veramente molto simili a quanto già visto in altri giochi Nintendo. Altrettanto ben riusciti i fondali di ogni “schema” che permettono di immergersi ancora di più nell’ambientazione di gioco. Ad arracchirire quest’ultimi troveremo di tanto in tanto anche effetti atmosferici e di illuminazione. Nota a parte sulla mappa generale, che è sì pulita e ben interpretabile, ma che forse avrebbe potuto avere qualche dettaglio in più come cartelli lungo le strade e piccole animazioni di pesci lungo fiumi e mare, ovviamente niente di fondamentale ai fini di gioco.

Elliot Quest
Non saranno rari i momenti in cui è possibile fermarsi ad ammirare il panorama.

Le musiche di gioco, in special modo quella della mappa principale, sono molto belle ed ispirate. Trovarsi ad ascoltarle più volte (e capiterà spesso) non annoia mai e rende l’esperienza sempre piacevole. Ogni dungeon principale ha la sua musica e questa è ispirata alla zona in cui ci troviamo. Per quanto riguarda invece gli effetti sonori, questi sono molto funzionali ed aiutando a capire cosa succede attorno a noi e le azioni messe in atto dai nemici, ma niente di particolarmente memorabile. Ovviamente sia questi che le musiche sono in pieno stile retro e, data l’impostazione del gioco, non poteva certo essere altrimenti.

Elliot Quest
Super Elliot Bros: Urele Edition!

Per concludere, Elliot Quest è decisamente un buon gioco, con il quale passerete senza dubbio moltissime ore a esplorare dungeon (5 grandi più varie caverne e zone sparse per il mondo) e uccidere nemici con le vostre fidate frecce. Sicuramente è un gioco che non aiuta i neofiti del genere, in quanto lascia il giocatore solo a sbrigarsela con le proprie forze. La strada giusta la dovremo trovare sudandocela e non con qualche bussola che indichi esattamente dove si trova tutto quello di cui abbiamo bisogno. Questo potrebbe far storcere il naso a molti giocatori, ma al tempo stesso, attirerà quelle persone alle quali piace mettersi alla prova. Elliot Quest è il gioco giusto per coloro che cercavano uno Zelda 2 più fruibile e per tutti coloro che amano i giochi in stile retro senza tanti fronzoli ma con tanta sostanza. Sostanza che è data anche dalla presenza di più in un finale, cosa che aiuterà senz’altro la rigiocabilità del titolo. Se amate i vecchi Zelda e le avventure in generale, non dovreste farvi sfuggire questa piccola perla del panorama indipendente.

E giusto perché vogliamo che sappiate tutto del gioco, vi salutiamo con un video di repertorio che mostra Axios giocare alla versione WiiU di Elliot Quest. Buona visione!


Se volete saperne di più sul gioco come al solito vi invitiamo a leggere la recensione dei nostri amici di Nintendo Player.

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Elliot Quest – Recensione
MODUS OPERANDI: Ho giocato ad Elliot Quest grazie ad un codice download gentilmente offerto da PlayEveryWhere. Avevo già preso parte all'avventura su WiiU e, oltre alla gradita presenza dell'italiano, non ho notato rilevanti differenze che possano giustificare l'acquisto per chi lo aveva già spolpato a suo tempo su altre piattaforme.
PRO
CONTRO
7.3