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40 anni di videogiochi, rigorosamente Nintendo

Luglio 2017: tempo di mare, tempo di Splatoon 2 e tempo di candeline per la casa che ha salvato il mercato console distrutto dalle politiche di Atari nel lontano 1983, ha innovato in svariati modi il gaming e ha creato alcuni dei giochi e personaggi più amati di tutti i tempi. Proprio in una calda estate del 1977, Nintendo lanciava i suoi Color TV Game 6 e Color TV Game 15 e il suo nome entrava nella storia dei videogiochi per non uscirne mai più.

TV Game 15

Come la maggior parte delle console da gioco di quegli anni, pure quelle di Nintendo erano semplici cloni e varianti dell’onnipresente Pong, sviluppate su licenza di Magnavox. Nintendo lanciò le due console insieme e, anche se ci sono discussioni sull’esatta data, Nintendo indica Luglio 1977 come data esatta.

Color TV Game 15 6Il Color TV Game 15 era la variante “deluxe”, venduta al prezzo di 15000 yen, aveva più varianti di gioco e i paddle che si potevano tenere in mano. Il più economico Color TV Game 6, oltre ad avere meno variazioni del gioco, il solito Pong, aveva i comandi costruiti sulla console per cui si doveva giocare fianco a fianco. Costava però solo 9800 yen. Stando a quanto scritto sul libro The History of Nintendo, le macchine prodotte da Nintendo erano notevolmente più economiche della concorrenza che aveva prezzi che spesso raggiungevano i 20000 yen.

Il prezzo accessibile decretò il successo delle macchine prodotte da Nintendo e il Color TV Game 15, grazie a una ben studiata campagna di marketing, vendette circa il doppio della sua controparte più economica, aiutata dal fatto che il Color TV Game 6 non era dotato di alimentatore e poteva funzionare solo a batteria. Successivamente, Nintendo lanciò una versione del Color TV Game 6 che poteva essere alimentato a corrente ma entrambe le versioni erano vendute senza alimentatore: alcune abitudini non cambiano mai.

Non molto tempo dopo, Nintendo assunse un giovane sconosciuto, tale Shigeru Miyamoto che, anni dopo, richiesto di un parere su quelle prime macchine da gioco, non trovò niente di positivo da dirne. Proprio a Miyamoto venne affidato il compito di migliorare il design di due giochi della line up del Color TV Game: Racing 112 del 1978 e Block-Kuzushi del 1979.

Nintendo creò un altra console di questo genere, il Computer Othello del 1980 ma il successo mondiale dei Game & Watch, la portò poi a sviluppare un suo sistema a cartucce chiamato Nintendo Entertainment System. Il resto è storia ma sopratutto una cavalcata spesso trionfale, con qualche caduta, fino ai giorni di oggi in cui, giocando dove vogliamo con una Switch o un 3DS, non possiamo fare a meno di sorridere ripensando a quelle macchine ormai obsolete ma pionieristiche, senza dimenticare mai il rispetto dovuto anche a marchi ormai caduti nel dimenticatoio come Atari o Magnavox che hanno contribuito alla nascita del videogioco, evoluto in quello dei giorni nostri.

 

 

 

  1. Com’è che dicevi un paio di giorni fa, Ser? 😉 Nintendo è la storia dei videogame, l’essenza stessa di questa passione. Riesco a immaginarmi un mondo dei videogiochi senza sony e senza Microsoft, ma non riesco a immaginarmelo senza Nintendo. Basterebbe che un qualsiasi colosso, tipo Apple o Google, si mettessero a fare PC travestiti da console, accordi commerciali con EA, Ubisoft; Rockstar e Activision per Fifa, Assassin’s Creed, GTA e CoD, joypad, alimentatore, cavo HDMI, fine. E al posto di playstation e Xbox avremmo applestation e Gbox, e potremo giocare con tutti i multi allo stesso identico modo. Chi se ne sbatterebbe di inventare roba nuova? Tanto i bambini giocano sempre con i soliti calcia calcia, spara spara e guida guida, che vendono a palate da soli… Addio croce direzionale, addio tasti dorsali, addio rumble pack, addio motion control, addio 3D, addio console ibride, addio joycon. Addio videogiochi. Nintendo serve al mondo del gaming in generale, su console e adesso anche su mobile, anche per chi un prodotto Nintendo non lo ha comprato e non lo comprerà mai. Spesso per pregiudizi tipo quelli storici delle console Nintendo che avrebbero “la grafica brutta”, o che sarebbero console “per bambini”. Pregiudizi infantili, quelli sì. Un vero peccato, soprattutto per loro.

    1. Una generazione videoludica senza Nintendo sarebbe semplicemente triste. E ad essere sinceri già ora un pochino lo è senza Sega e SNK (quelle vere!).

  2. Unico appunto, ma i pong clone non erano su licenza Atari? Gli autori del gioco? Oppure la licenza era di magnavox per il fatto che crearono la prima console della storia?

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