Negli ultimi periodi abbiamo visto il ritorno di alcuni platform 3D, genere che ha visto Yooka-Laylee come punta famosa di un iceberg composto da varie produzioni accomunate dalla voglia di omaggiare i giochi che caratterizzarono l’epoca fra la metà degli anni ’90 e la metà degli anni 2000. E un omaggio è pure Skylar & Plux Adventure on Clover island, opera prima di Right Nice Games, software house composta da cinque giovani ragazzi svedesi che portano su PS4 quello che, in origine, è nato come progetto universitario, riuscendo a vincere pure qualche premio.
Skylar & Plux, rientra nel sottogenere di giochi che vedono il protagonista coadiuvato da una spalla, di solito sarcastica e furba in contrasto col protagonista che oltre a fare praticamente tutto il lavoro, sfoggia il Q.I. di un porro. Giocandoci, si ha un certo deja-vu di giochi come Jak & Daxter e Ratchet & Clank, dei quali prova a catturare l’essenza e il fascino passato.
Volendo ovviamente evitare spoiler, nei panni di Skylar, gatta dotata di un braccio robotico parlante e di Plux (ehmm.. gufo? piccione? tordo sovrappeso?), dovremo sventare i piani malvagi di CRT, un computer impazzito che stà tentando di impadronirsi del mondo nel quale, molto casualmente, troviamo la Clover Island del titolo. Dopo aver salvato l’anziano saggio dell’isola, catturato dagli sgherri di CRT, inizieremo la nostra avventura attraverso le Clover Mountains, il Forlorn Desert e la Cittadella di CRT cercando di salvare pure gli abitanti dell’isola, dall’esotico nome di Lo’a, pure loro catturati, raccogliendo shard a sufficienza per aprire le loro gabbie. Niente di più classico direi.
Iniziamo col dire che Skylar & Plux è abbastanza facile, si può finire in circa tre ore arrivando sulle cinque ore al massimo, se si salvano tutti i Lo’a, unico vero collezionabile del gioco. Gli ambienti sono ben realizzati e in un certo qual modo ricordano quelli di Crash, coloratissimi e ben definity. Le musiche sono carine, allegre e generalmente ben amalgamate con l’ambientazione. A volte capita che copra parti dei dialoghi, segno anche questo di una certa inesperienza di base del team.
Skylar & Plux fà un buon lavoro come 3D platform ma non è privo di difetti, fra i quali, oltre l’inesperienza già citata, troviamo una certa mancanza di pulizia in quasi ogni settore, dalle animazioni al level design e così via. Voglio chiarire, non è niente di agghiacciante: questo non è il gioco che alla fine dell’anno viene usato per sfottere alcuni partecipanti ai Goty, semplicemente è un gioco senza infamia e senza lode, leggerino sia nell’offerta che nella richiesta economica.
I ragazzi di Right Nice Games si faranno: si vedono sia la passione che l’onestà dell’omaggio ai platform di un tempo. Come opera prima và oltre la sufficienza ma atterra poco lontano.
